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lunedì 26 gennaio 2009

Teatro Argot: L' OCCASIONE D'ORO DI BENNETT AL TEATRO ARGOT

Comunicato stampa

Alessandro Lendvai per Suite srl

in collaborazione con Associazione Culturale “Vale un Perù”

Presenta

L’occasione d’oro

di

Alan Bennett

Regia

Antonella Civale

Con

Antonella Civale

Dal 27 gennaio al 1 febbraio 2009

Ore 21 Domenica ore 19 –durata 55’

Prezzi: intero E 12, ridotto E 10, CRAL E 5

Teatro Argot Studio

Via Natale del Grande, 27 Roma

06 5898111

Info e prenotazioni Simone Nebbia 339 8886571

Sinossi

Lesley è in casa, sola, circa una settimana dopo aver terminato le riprese del film più importante della sua vita di attrice. Il regista le ha detto che diventerà “piuttosto famosa” e, dal momento che lei stessa si ritiene “una professionista fino alla punta dei capelli”, è chiaro che qualcuno la chiamerà da un momento all’altro. Ma il telefono non squilla. E, per non farsi divorare da questo silenzio insopportabile, Lesley sceglie di rifugiarsi nel ricordo della bella esperienza vissuta, fino a riviverla parola per parola, in una carrellata in cui le persone che hanno lavorato con lei prendono forma con le loro voci e posture: l’addetto alle luci Patata, il tuttofare Simon, il costumista Scott, l’aiuto-regista Nigel, il macchinista Terry, l’addetto agli animali Kenny, il suo collega (pessimo attore) e infine il regista Gunther. Disgraziatamente Il telefono continua a tacere e, quando la favola finisce, Lesley è costretta ad affrontare il presente vero, fatto di una spaventosa solitudine e di miseria, colmato solo da speranze improbabili e illusioni che si auto-alimentano.

Scritto alla fine degli anni ‘80 per la televisione, il monologo “L’occasione d’oro” è una testimonianza della bravura tragicomica di Alan Bennett, un autore che si è sempre dimostrato molto sensibile alla necessità che spesso abbiamo di costruirci una realtà parallela in cui sopravvivere. Molti dei suoi personaggi non riescono – perché non possono? perché non vogliono?- a vedere la realtà per quella che è, eppure è difficile biasimarli perché conservano una loro logica, una loro integrità, una specie di candore interno. Anche Lesley si chiude in questo circolo vizioso che finisce per essere la sua linfa vitale, al punto che non sembra possibile una via di fuga.

Domani ricomincerà inesorabilmente uguale a ieri.

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