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lunedì 20 aprile 2009

Vita morte e miracoli del 1799 regia di Duccio Camerini

dal 21 aprile al 10 maggio 2009 mart/sab ore 21.30 dom ore 18

Teatro dell'Orologio via de' Filippini 17a - Roma

per info e prenotazioni 06/6875550 -torologio@alice.it

1799-2009:in Italia tutto è cambiato, niente è passato

La Casa dei Racconti

in collaborazione con Cubatea

presenta

Alfonso Sessa

In

Vita morte e miracoli del 1799

di Alfonso Sessa

Regia

Duccio Camerini

Napoli, 1799.

Sangue, morti, una tragedia.

Ma Napoli è in Italia e le tragedie in Italia, a volte, fanno ridere.

Perché "tragedia" dalle nostre parti può significare "paradosso".

Dieci anni dopo la rivoluzione francese, uno sparuto gruppo di intellettuali, poeti e giuristi si rivolta contro Ferdinando IV di Borbone: peccato che il re fosse troppo ignorante per avere paura di loro. La nobildonna Eleonora Pimentel fonda il "Monitore Napoletano", il primo giornale di Napoli: peccato che la stragrande maggioranza del popolo fosse analfabeta.

Mario Pagano, eminente giurista, scrive il primo trattato costituzionale della Repubblica partenopea: peccato che i napoletani fossero monarchici.

Domenico Cirillo, medico e professore universitario decide di curare le ferite dei lazzari: peccato che fossero già in cancrena. Francesco Caracciolo, ex ammiraglio della flotta reale, si mette al timone per intraprendere un folle volo nelle tumultuose acque della libertà: peccato che il mare del golfo l'inghiottì prima di salpare.

L'unico miracolo del 1799 è la liquefazione del sangue di San Gennaro.

Il sangue dei lazzari, invece, è rimasto un grumo duro: una grossa pietra che, ancora, ci fa inciampare.

Una storia raccontata con disincanto e ironia, attraverso un'affabulazione di basiliana memoria dove la lingua è "'ndruppecosa, scurnacchiata, cazzimmosa, chiena chiena 'e lutamma" come il ventre di Napoli. La lingua di Neapolis è un fuoco d'artificio: delizia gli occhi quando appare, ma dopo resta la puzza della polvere.

"Vita morte e miracoli del 1799 è uno spettacolo necessario, è il testo più impietoso e ferocemente divertente che ho letto sul mondo di oggi, il 1799 non deve infatti ingannarci: la Napoli qui raccontata è la nostra Italia malata. Alfonso Sessa è il primo attore con cui metto in scena un monologo dopo il mio Mondo Secondo con Chiara Noschese. È passato qualche anno, ma valeva la pena aspettare".

Duccio Camerini



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