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sabato 21 novembre 2009

DALLA CITTA DOLENTE: UNA RIVISITAZIONE DELL'INFERNO DI DANTE, INTERPRETATA DAI DETENUTI DI REBIBBIA

Il 20 novembre presso il teatro del carcere di rebibbia è andato in scena lo spettacolo "Dalla città dolente" per la regia di Fabio Cavalli. L' inferno dantesco con i suoi gironi, le su bolge, dove sono condannati a stare i peccatori potrebbe assomigliare ad un odierno carcere, Cavalli ha strutturato l'opera teatrale prendendo brani dei più famosi canti come quelli di Ciacco, di Paolo e Francesca, di Ulisse e Diomede, del conte Ugolino riadattandoli alla situazione carceraria, alcuni in modo più drammatico, altri con una vena maggiore di comicità. Molto toccante la doppia lettura sia nell'originale del 300' sia poi tradotto in calabrese odierno del canto più doloroso e triste di tutto L'inferno il XXXIII in cui si narra la morte per fame del Conte Ugolino e dei suoi figli e nipoti. la società contemporanea è ancora permeata dalla visione antica del carcere come luogo di espiazione. La costituzione e il nuovo Diritto penale rovesciano questa idea: se il carcere deve esistere almeno sia un luogo dove si offre una nuova possibilità a chi ha sbagliato. Scuola e Formazione, Lavoro e Letteratura, Arti e Teatro sono i termini e i contenuti della grande riforma possibile della Pena. Lo spettacolo ha meritato il "Premio Anima" 2009 sezione teatro consegnato in campidoglio lo scorso 13 luglio.
Miriam Comito

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