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mercoledì 24 febbraio 2010

teatro Arvalia, Roma R'umorismi

R'umorismi
il 26 e 27 Febbraio teatro Arvalia, Roma
ore 21.00
https://mail.google.com/mail/?ui=2&ik=09e2ba22d2&view=att&th=126fab236dce2941&attid=0.1&disp=inline&realattid=f_g60n64sp0&zw
Premio Teatro Arvalia – Marte live 2009

Uno spettacolo di
Teatrificio Esse



Lo spettacolo R'umorismi nasce dallo sviluppo di R'umorismo, performance di 10 minuti che ha avuto due forme: inizialmente con un attore/clown, poi con due attori. L'idea della performance era quella di creare un gioco teatrale tra l'attore, il vuoto e il suono, sperimentando la possibilità di alternanza di situazioni, di azioni, di luogo, a partire proprio dal suono.  Nella performance a due attori l'unico elemento scenico è un nastro bianco e rosso per cantieri che delimita sul terreno un’officina invisibile. Il rumore di passi giganteschi accompagna l’ingresso degli operai. Una benda nera sugli occhi li rende ciechi, il loro è un mondo di suoni. Gli attori si muovono perfettamente sincronizzati come in una danza basata sulla partitura di suoni concreti che rimandano ad azioni dando vita a situazioni paradossali e umoristiche. Spazio ed oggetti diventano visibili solo attraverso i suoni.  Reale e surreale dialogano attraverso la cooperazione di suono e gesto fino ad accavallarsi in un rocambolesco disordine di azioni funamboliche alle quali i due operai non possono sottrarsi. Il “divertissmant” della performance ci ha fatto scoprire le reali potenzialità di giocare con gli attori, lo spazio e i suoni. Così nasce R'umorismi. Il lavoro dell’attore è spinto verso un punto estremo, nel vuoto che si fa suono.

Note di regia:
Secondo noi l’artista o l’operatore culturale di oggi, può aiutare la crescita culturale della collettività. Può continuare la tradizione invece che ripeterla stancamente. L’intuizione può essere soggettiva ma il linguaggio con cui comunicarla deve essere oggettivo. Complicare è facile, semplificare è difficile. Per complicare basta aggiungere: colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti pieni di cose. Per semplificare bisogna togliere, e per togliere bisogna sapere che cosa togliere, come fa lo scultore quando a colpi di scalpello toglie dal masso di pietra tutto quel materiale che c’è in più attorno alla scultura. Teoricamente ogni masso di pietra può avere al suo interno una scultura bellissima, come si fa a sapere dove ci si deve fermare nel togliere, senza rovinare la scultura? Togliere dire riconoscere l’essenza delle cose e comunicarle nella loro essenzialità. Un antico detto cinese dice: “quello che non si può dire con poche parole, non lo si può dire neanche con molte”.


Teatro Arvalia:
Via Quirino Majorana 139 - 00146 Roma
Tel. 0039 06 55382002
Cell. 0039 333 4366182
E-mail arvalia.lofficinadelteatro@gmail.com

Biglietto ridotto: 10 euro (chi si prenota via e-mail,
gruppi 6 persone, possessori Arvalia – card, bibblio -
card cartapiù – Feltrinelli, over 65 anni)

Convenzioni: La Sapienza, Palazzo delle Esposizioni, La
Feltrinelli, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero degli Interni,
Ministero del Lavoro, Ministero della Giustizia, bibbliocard

Tessera annuale: 2 euro


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Alberta Spezzaferro
Ufficio Stampa
& Comunicazione
ufficio 06.86906774
mob.334.1010171


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