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martedì 12 ottobre 2010

Un piccolo grande spazio culturale a Catania

Nel cuore del centro storico catanese è possibile confrontarsi con una piacevole realtà teatrale che risponde al nome di"Teatro del Canovaccio", saletta di appena 54 posti nata nel 2002 grazie all'impegno di Saro Pizzuto e di Salvo Musumeci ai quali, successivamente, si sono aggiunti Eliana Esposito e Giuseppe Calaciura, e rinvigorita dall'eccezionale presenza di Piero Sammataro, artista di fama nazionale, che da qualche anno contribuisce con il proprio apporto allo sviluppo artistico dello stesso, unitamente a numerosi artisti locali e non, che si avvicendano sul palco.

Il leit motiv che da sempre conduce i cartelloni del Teatro del canovaccio, è l'attenzione per gli spettacoli di grande valenza culturale, i quali, però, vengono sempre resi in maniera fruibile al pubblico, in modo da rispettarne le esigenze e mai disaffezionarlo a causa di scelte a volte poco digeribili. Come dire: "teatro d'autore si, ma comprensibile a tutti". E' questa la forza del canovaccio, (come viene familiarmente chiamato dagli addetti ai lavori ma anche dagli spettatori affezionati), che, seguendo tale linea, ha realizzato negli anni, circa trenta spettacoli di prosa, anche legati ad eventi di interesse sociale oggetto di turnè nazionali, oltre ad una trilogia su Pirandello, una su Martoglio, e ad opere di autori come Gogol, Cechov, Shakespeare, Moliere, Benni, Wilder, Toller, con messe in scene affidate a regie di comprovata qualità ed ad attori professionisti e seri, senza però negare spazi alle nuove leve, che apportano nuova linfa a strutture teatrali sempre più spesso sclerotizzate.

Anzi, a tal proposito, al teatro è annessa "La Bottega dei Mastri Artigiani" scuola di teatro tenuta dal M° Piero Sammataro, in seno alla quale tanti giovani e meno giovani possono approcciarsi al mondo del teatro e provare l'emozione di calcare il palcoscenico, sempre con rigore e professionalità, affiancati da un Maestro di comprovata esperienza che avvince, raccontando di un Teatro che va inesorabilmente scomparendo.

Un'attività frenetica dunque che ancor oggi, per la stagione 2010-2011 ci propone un ricco cartellone composto da sette spettacoli di cui tre ospiti, proprio nel rispetto della politica gestionale che prevede lo scambio e le contaminazioni artistiche con realtà diverse da quelle catanesi ospitando produzioni di varia provenienza.

Un esempio di realtà positiva insomma, che da una connotazione altrettanto positiva, alla travagliata situazione che investe lo spettacolo in Italia.

Gianpaolo Costantino

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