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martedì 24 gennaio 2012

“IO SONO CAINO”: ARMANDO CARRARA IN PRIMA NAZIONALE A VICENZA PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA

Secondo la Bibbia, Caino fu il primo uomo della storia a fondare una città; e fu anche colui che, nel suo gesto fratricida contro Abele, inventò la pena di morte. La nascita della civiltà può dirsi, allora, fondata sulla violenza? Riflette su queste suggestioni Armando Carrara in “IO SONO CAINO”, lo spettacolo diretto da Elisabetta Brusa e prodotto da La Piccionaia - I Carrara che debutta al Teatro Astra di Vicenza venerdì 27 gennaio (ore 21).

Una data particolare per questa prima nazionale: il lavoro va infatti in scena in occasione della Giornata della Memoria, progetto realizzato dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Vicenza in collaborazione con La Piccionaia - I Carrara Teatro Stabile di Innovazione. Per approfondire le tematiche dello spettacolo e della Giornata, alle ore 20.30, in teatro prima della replica, si terrà un incontro con il pubblico dal titolo “Perché Caino?”. Interverranno la regista Elisabetta Brusa, docente di Teoria e pratica del linguaggio teatrale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, Antonio Di Lorenzo, caporedattore de Il Giornale di Vicenza e lo scrittore Stefano Ferrio, autore del libro "La partita" edito da Feltrinelli.

“Lo spettacolo – dichiara l’assessore Francesca Lazzari - si inserisce nel percorso di iniziative curate dall’Assessorato alla Cultura in occasione della Giornata della Memoria, tese a trasmettere soprattutto alle giovani generazioni la memoria del nostro passato, suggerendo spunti di riflessione e momenti performativi unici, connotati – come è il caso di questa prima nazionale – di contenuti forti e socialmente impegnati. Attraverso il teatro, ma anche il cinema, la musica, i numerosi incontri aperti al pubblico e le iniziative didattiche riservate alle scuole nell’ambito di questa commemorazione, la cultura vuole essere ancora una volta strumento di sensibilizzazione, di conoscenza e di educazione soprattutto per le giovani generazioni.”

“Non si riflette mai abbastanza su quel libro dei libri che è la Bibbia, da cui si dipanano storie che partoriscono storie, che si intrecciano con altre storie - spiega Armando Carrara, autore del testo oltre che interprete -. Vera arte della narrazione, la Bibbia contiene una risposta per ogni domanda. Per esempio: da dove viene il primo uomo capace di fondare una città? Semplice - ci risponde la Bibbia - e comincia a raccontarci la storia di Caino e Abele”.

Da Caino inventore della pena di morte ai molti genocidi, che ovunque nel mondo la storia sembra costantemente ripercorrere, il passo è breve. Con uno sguardo costante alla complessa e umana figura di Caino, il testo si snoda attraverso la narrazione di quei massacri ai quali pare che l’umanità non riesca a sottrarsi, perennemente in bilico tra l’incubo della morte e il richiamo della vita.

“IO SONO CAINO” mette in scena allora un personaggio guida, un probabile reduce da un probabile campo di concentramento europeo che cerca, nell’ossessione di un ordine fisico, la ricostruzione di quel mondo interiore devastato dal disastro visto e subito.
Tutti i tentativi di apertura verso il mondo esterno però riconducono il protagonista a un vissuto profondo: grazie anche ai video e alle registrazioni di Mauro Forlani, la televisione lo porta in Cambogia, il dialogo con un radioamatore nei Balcani, un quiz radiofonico in Ruanda, mentre ovunque nella sua mente emergono i ricordi dei campi di sterminio e dall’ombra si levano gli echi della figura di Caino.
“Caino, come fondatore della città di Enoch, è in fondo anche l’instauratore dell’ordine e della legge - commenta Elisabetta Brusa -. Ma come può un assassino, anche se protetto da Dio, diventare il punto di riferimento della nostra civiltà? Tra le risposte infinite che questo libro sacro sottende e suscita ce n’è una sulla quale ci pare importante riflettere e che ci regala la penna di René Girard. Nonostante l'idea dell'“assassino fondatore” in cerca di potere o di vendetta sia un mito classico in tutte le culture, nella Bibbia, spiega Girard, la vittima, Abele, è ignara e innocente. Quindi l’omicidio è gratuito e, quindi, la cultura che da qui si genera, fondata sull’omicidio, inevitabilmente mantiene un carattere omicida, che finisce per ritorcersi contro di essa e distruggerla. La morte per genocidio resta una ferita aperta per l’umanità intera e sembra non esserci salvezza. Eppure, in quel piccolo spazio interiore in cui nel nostro protagonista guida si è rifugiato lo spettro di Abele, pare rimasta accesa una fiammella”.
Sono diverse le iniziative organizzate in occasione della Giornata della Memoria a Vicenza.
“IO SONO CAINO” andrà in scena anche venerdì 6 febbraio alle 10.30 per le scuole superiori al Teatro Astra (biglietto € 8). La Piccionaia organizza inoltre un incontro presso la libreria Do Rode (Contrà Do Rode, 29) venerdì 3 febbraio alle ore 19 dal titolo "Contro l'assedio dei luoghi comuni. Storie di Rom in Italia", con Bianca Stancanelli, inviata speciale del settimanale Panorama e autrice del libro "La vergogna e la fortuna. Storie di Rom" (Marsilio Editore). Sempre nello stesso progetto rientra lo spettacolo “DUE LUPI” di Virgilio Sieni, sabato 4 febbraio alle ore 21 al Teatro Astra (biglietti € 13 intero; € 11 ridotto).

I biglietti per la replica di venerdì 27 gennaio di “IO SONO CAINO”(10 euro intero, 8 ridotto, 6 ridotto speciale per gli abbonati delle rassegne Niente Storie e Famiglie a Teatro) sono in vendita all’ufficio del Teatro Astra nella nuova sede di Stradella Barche 5 a Vicenza dal martedì al venerdì, in orario 9.30-13 e 15-18. La sera di spettacolo la biglietteria del Teatro Astra apre alle ore 20.

Informazioni per il pubblico
Ufficio Teatro Astra
NUOVA SEDE - Stradella Barche 5
Tel. 0444 323725 - info@teatroastra.it
www.piccionaia.org

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