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domenica 29 gennaio 2012

L'EDUCAZIONE SENTIMENTALE DELLE FEMMINE DELLA SPECIE

 Mitridate VI, detto il Grande, Re del Ponto, che oggi è una regione della Turchia settentrionale, per proteggere sè stesso da congiure e complotti, per anni si fece somministrare dal proprio medico di corte, un miscuglio di tutti i veleni allora conosciuti, in piccole dosi.
Questa pratica lo rese immune a qualsiasi sostanza letale cosìcchè, quando fu sconfitto da Pompeo Magno, generale romano, ormai assuefatto fu costretto a chiedere di essere pugnalato, per non concedersi al nemico.
"L'educazione sentimentale delle femmine della specie" è la mitridatizzazione indotta, scritta, e recitata da Massimiliano Vado.
Egli assesta brevi razioni di veleno, tergiversando sé stesso, forse come Mitridate temendo una cospirazione, e meta-interpreta un attore che interpreta uno scrittore che interpreta nel suo immaginario tre storie, di tre donne, in un finibile  deja vu.
Il Vado, in questo modo, abolisce il corso legale della "competizione mas-femminea" e ne fa una consultazione pubblica. Ciò che resta è il suono dell'imbarazzo delle prime file profumato di protesta silenziosa, fisiologicamente mutabile in una dovuta contrazione involontaria dei muscoli facciali alla quale mal si adatta la parola "riso".
Ma attenzione! Timidamente lo scorpione blu si rivela nella sua natura antinfiammatoria e le sue piccole punture finiscono per assuefare anche noi a questa tossina, la cui composizione e struttura chimica, dopo millenni, ancora non è stata chiarita.
Le rivelazioni e gli ingombri che l'attore si procura barcamenandosi su un palco a duplice tempio (il mercato mistificatore e l'evacuazione scatologica) impongono allo spettatore l'enigmistica dei rapporti. Cosìcchè chi si presenta accoppiato dovrà, giocoforza, colpire di tosse qualche volta, e realizzare sé stesso qualche altra.
Chi si presenta in qualità di singolo raccoglierà invece un prodotto, una sorta di rendita morale destinata alle sceniche rappresentazioni che per lui inizieranno , alla fine dello spettacolo,già dal primo passo  nel foyer.
Le costellazioni che l'eroe va tessendo tra le poltrone, anche retroproiettate, descrivono il microclimaterismo stereotipato, ma mai palese, di ognuno di noi. L'attendente percepisce così anche la ritmica variazione di fisica massa dei personaggi femminili nelle loro storie, nelle loro vite fatte di pathos.
Badate bene, che lo spettacolo "L'educazione sentimentale delle femmine della specie" in scena dal 27 al 29 gennaio al Teatro del Canovaccio di Catania - di e con Massimiliano Vado-  non vi concederà la tessera di "Specifico Simpatico Estetico", no!  Sappiate che, come Mitridate VI, ne uscirete immuni al veleno  e quel giorno, quel  lontano giorno nel quale deciderete di uccidervi per non essere catturati dal nemico, dovrete anche voi chiedere di essere pugnalati.
G.T.T.P.

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