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lunedì 21 gennaio 2013

TEATRO ASTRA:“L.I. LINGUA IMPERII”, LA LINGUA DELLA VIOLENZA SECONDO ANAGOOR

27 gennaio, Giornata della Memoria: testimonianze, informazioni e documentazioni storiche in questa ricorrenza mantengono vivo il ricordo della Shoah, e con essa di tutte le forme di violenza.
Accanto alla ricostruzione dei fatti, è però possibile parlare di riattivazione della memoria “su un piano diverso da quello dell’informazione o della narrazione attraverso i documenti”? È possibile un percorso teatrale “che sia in grado di suscitare l’immemorabile, quel sepolto che lascia sgomenti e che proprio per questo è sottoposto ad un processo di oblio”?
È questa la ricerca che propone Anagoor, formazione di Castelfranco Veneto protagonista del teatro contemporaneo italiano, con “L.I. LINGUA IMPERII”, lo spettacolo programmato per venerdì 25 gennaio (ore 21) alTeatro Astra di Vicenza, nuovo appuntamento della stagione FATTI DI VITA.
Scritto da Patrizia Vercesi e Simone Derai (quest’ultimo anche regista), L.I. LINGUA IMPERII” recita come sottotitolo “Violenta la forza del morso che la ammutoliva”. “È la lingua dell’impero inteso come dominio coercitivo – spiega la compagnia -. È la lingua povera, bruta ed ingannevole delle propagande fasciste. Sono gli alfabeti e le lingue insegnate a forza. Ma è anche il bavaglio o l’assenza di voce imposti come un dono violento dai dominatori. Infine è il linguaggio stesso della violenza”.
Nello spettacolo, storie di cacce innominabili: non metafore, ma fenomeni storici concreti, “antiche odiose abitudini secondo le quali, nelle forme della caccia, alcuni uomini si sono fatti predatori di altri uomini e, ancora nel XX secolo, hanno intriso il suolo d’Europa del sangue di milioni di persone: tanto il suo cuore civile, quanto le sue vaste foreste, fino ai suoi estremi confini montuosi”.
E continuano: “Ogni pratica della caccia appare con la propria teoria sulle vittime e le prede: ti dice quali sono le differenze e le distinzioni in base allequali alcuni uomini possono essere cacciati ed altri no”.
Il Caucaso, limite estremo dell’Europa, confine geografico naturale, diventa “montagna delle lingue e intreccio fittissimo di popoli, labirinto che traccia e insieme confonde i confini, i limiti, le distinzioni, e si erge massiccio come epicentro della memoria e luogo mitico di questo giudizio”.
L.I. LINGUA IMPERII” si inserisce in un percorso teatrale segnato dalla scrittura scenica di una compagnia che dalla sua fondazione, nel 2000, è fortemente impegnata nella ricerca dei linguaggi performativi contemporanei. La forma teatrale dello spettacolo è quella del coro tragico in cui si intrecciano il canto, la musica, il gesto e la visionetotemica (parole e visioni).
Il coro si esplicita nella presenza in scena di un cast numeroso, composto da uomini e donne di diverse età: Anna Bragagnolo, Mattia Beraldo, Moreno Callegari, Marco Crosato, Paola Dallan, Marco Menegoni, Eliza Oanca, Monica Tonietto, Hannes Perkmann, Hauptsturmbannführer Aue, Benno Steinegger e Leutnant Voss.Accanto agli attori, una cantante di origine armena, Gayanée Movsisyan, depositaria di un patrimonio musicale tradizionale ricchissimo e della memoria di un popolo offeso da un genocidio non dimenticato ma spesso ancora ignorato.
Fortemente ispirata dalle prime pagine de I sommersi e i salvati di Primo Levi e alle sue riflessioni sulla sfuggente memoria umana e sullamemoria specifica della Shoah, Anagoorattinge in questo spettacolo a opere letterarie di autori appartenenti a generazioni successive: “Parole di uomini che non hanno visto e vissuto quell’orrore in prima persona – spiega la compagnia -, ma alla cui coscienza riemerge la necessità di ricordare con tutto il disagio e la problematicità che questo confronto comporta”. Autoricome W.G. Sebald, Jonathan Littell, Eschilo, Martha C. Naussbaum, Grégoire Chamayou, William T. Vollmann, Komitas Vardapet, Markus Schinwald, Jay Roemblatt, Grossman Vasilij, Susan Silas, Robert S. C. Gordon, Collier Schorr, Mario Casella, René Girard, Tzvetan Todorov, Bruno Bettlheim, The Caretaker, Claude Lanzmann, August Sander e Victor Klemperer.
Lo spettacolo di Anagoor è inserito anche nella programmazione del Pride Regionale Veneto, che quest’anno ha sede a Vicenza e si propone come un percorso culturale che punta a valorizzare la diversità e a combattere l’omologazione.
Anagoor è una tra le più originali e impegnate nuove compagnie teatrali venete. Nasce a Castelfranco Veneto nel 2000 raccogliendo, attorno alle figure di Simone Derai e Paola Dallan, la precedente esperienza di un gruppo di artisti del teatro. La formazione dei componenti include, però, anche lo studio della filologia classica, della storia dell’arte, dell’architettura, delle arti visive, della danza e della musica. Quello di Anagoor è un teatro in perenne tensione tra la balbuzie della barbarie e lo splendore cristallino del neoclassico.
Nei primi mesi del 2008 Anagoor inaugura a Castelminio di Resana (TV) “La Conigliera” uno spazio teatrale che funge da cullae fucina per le arti performative contemporanee. Nel 2008 con *jeug, spettacolo sulla domesticazione del cavallo, è finalista al Premio Extra. Nel 2009 lo spettacolo Tempesta, traduzione e attualizzazione teatrale del celebre quadro del Giorgione, riceve una Segnalazione Speciale al Premio Scenario. Dal 2009 Anagoor fa parte del progetto Fies Factory. Nel 2010 è tra i finalisti del Premio OFF del Teatro Stabile del Veneto. Nel 2011 Tempesta debutta a Londra all’ICA – Institute of Contemporary Arts, all’interno dell’International Mime Festival.
I biglietti (13 euro intero, 11 ridotto) possono essere acquistati in prevendita presso l’Ufficio del Teatro Astra oppure sul sito www.teatroastra.it (circuito Greenticket) con carta di credito. La sera di spettacolo la biglietteria del Teatro apre alle ore 20. È ancora possibile acquistare i carnet a 4 spettacoli a scelta libera (48 euro l’intero, 42 euro il ridotto).
A partire dalle ore 20 è inoltre a disposizione del pubblico il parcheggio della Provincia di fronte al Teatro. Data la capienza limitata,si consiglia di arrivare con anticipo.
Prima e dopo lo spettacolo sarà attivo il punto di ristoro Equobar, con i suoi prodotti di caffetteria, pasticceria e snack equosolidali, biologici e a km zero.
FATTI DI VITA 2012-2013 è curato da La Piccionaia-I Carrara Teatro Stabile di Innovazione per l’Assessorato alla Cultura del Comune di Vicenza con il sostegno di Ministero dei Beni Culturali, Regione del Veneto, Provincia di Vicenza, Circuito Teatrale Arteven, Fondazione Antonveneta e Askoll, in collaborazione con Hotel Palladio e Associazione Curare a Casa.

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