In collaborazione con Teatro Dehon
presenta
ARDENTE PAZIENZA - IL POSTINO DI NERUDA
di Antonio Skarmeta
traduzione di Ilaria Staino
regia di Guido e Piero Ferrarini
con Guido Ferrarini, Alessandro Fornari, Federica Tabori, Maria Grazia Ghetti
dal 16 al 19 gennaio, via Dalmazia 11, Milano
Il 2014 per il Teatro Delfino inizia alla grande con "Ardente Pazienza - Il postino di Neruda" di Antonio Skarmeta, uno spettacolo del Teatro Dehon, in scena dal 16 al 19 gennaio 2014, ore 21.00, domenica ore 16.00.
Ciò che questa messa in scena intende mettere in evidenza è l'estrema e dirompente forza della poesia, che fa breccia e permea anche i cuori meno preparati, superando ogni barriera culturale. L'impeto drammaturgico è reso particolarmente evidente dall'opposizione tra le tragiche vicende politiche che si susseguirono in quegli anni nella tormentata terra cilena e la grazia della poesia che alberga istintivamente nel cuore degli uomini e li innalza verso mondi altrimenti inesplorati.
Lo spettacolo, liberamente ispirato al film "Il Postino", vuole essere anche un omaggio al suo sceneggiatore e attore Massimo Troisi prematuramente scomparso.
"Ardente pazienza - Il postino di Neruda" di Antonio Skarmeta - traduzione di Ilaria Staino
con Guido Ferrarini, Alessandro Fornari, Federica Tabori, Maria Grazia Ghetti, regia di Guido e Piero Ferrarini
dal 16 al 19 gennaio 2014 - ore 21.00 domenica ore 16.00
Teatro Delfino – Via Dalmazia 11, 20162 Milano
NOTE DI REGIA
Con Ardente Pazienza – Il postino di Neruda di Antonio Skármeta abbiamo sentito il bisogno di approfondire il rapporto fra potere e poesia che da sempre costituisce lo snodo sul quale si imperniano le vicende umane. Se cogliamo nel loro aspetto di verità ciò che rappresentano le due parole in questione, appare subito evidente come la parola "potere" rimandi a un concetto di "oppressione" di "soffocamento", mentre al contrario la parola "poesia" evoca immediatamente un concetto di "libertà" di "leggerezza"; si potrebbe affermare che: "la poesia vola".
È da questo contrasto così violento che è nato il nostro desiderio di affrontare un argomento quanto mai stimolante, complesso ed eterno.
Per fare ciò ci occorreva un testo potente, ironico e poetico al tempo stesso. Lo abbiamo trovato in questa bellissima pièce di Antonio Skármeta, poeta a sua volta. E così con un poeta (Skármeta) che parla di un altro poeta (Neruda) e di un poeta "in fieri" (Mario Jimenez) siamo riusciti a penetrare nella "carne" di un momento storico oscuro e simbolico che ci ha permesso di compiere il percorso shakespeariano che ci eravamo ripromessi.


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