D’iorama il
nuovo spettacolo scritto e diretto da Dario
Antimi, è in scena al Teatro Trastevere dal 18 al 23 febbraio con Pierpaolo
Laconi, Valerio Monaco e le musiche composte ed eseguite durante lo spettacolo
da Alessio Brugotti.
Un lavoro umile, semplice, pulito, quindi chiaro. Due puof
al centro del palco. In scena, all'inzio, un unico attore, interpretato da un
bravo Laconi, imprigionato nelle sue paure e nell’immagine che ha costruito
dentro di se. A metà spettacolo, come uno spettro, una maschera comparirà all’ improvviso sulla scena, e
ogni volta apparirà farà riemergere
nell’uomo/attore le paure e il lato oscuro della sua anima. Molto importante al
fine della scenografia, il gioco di luci, spesso più cinematografico che
teatrale e le musiche in sottofondo che aumentano la suspense.
Lo spettacolo d’ Iorama si rivela come un nodo teorico
fondamentale in cui il piano individuale
e quello sociale si intersecano. Questo è ciò che rende interessante il
testo di un giovane e talentuoso Antimi. Scaturiscono dallo spettacolo domande
che strutturano la personalità. Una personalità finta come quella che tutti noi
mostriamo nascondendoci dietro ad una maschera. A seconda di chi abbiamo di
fronte cambiamo modo di porci, cambiamo il nostro io, come a soffocarlo insieme
alla nostra identità per sostituirla ad una più accettabile dalla comunità. Una
maschera non voluta ma necessaria per interagire con il mondo esterno.
E’ tutto questo, che l’attore romano Pierpaolo Laconi si trova a dover interpretare. Un' eterna
lotta interiore per ritrovare la sua vera identità, cercando di mandar via
dalla sua mente l’ illusione di una veduta a lui sì naturale, ma che in realtà
altro non è che un'ombra velata della sua mente, “lo specchio distorto del suo
Io”, appunto, come recita il sottotitolo dello spettacolo.
Il messaggio che l’ autore vuole comunicare è molto
semplice. Un vero e proprio invito è quello che esce dalla penna di
Antimi:affrontare le proprie paure, affrontare se stessi prima di un qualsiasi
confronto con l’ esterno, togliersi quell’ eterna maschera che tutti indossiamo davanti a chiunque per apparire
quello che vorremmo essere e non quello che siamo realmente, perchè essere è
molto più semplice di quello che sembra.
Francesco
Agnese
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