La
tragedia che con cura e passione è recitata con ardore. Dettagli e performance
divertenti, nulla è lasciato al caso. Delicatezza, poesia e canto ne
scaturiscono per affascinare il pubblico. I
testi originali mantenuti e lasciati vivere.
Romeo e
Giulietta,
la tragedia scritta da Shakespeare, drammaturgo e poeta inglese detto il Bardo. Il classico. Invece no. Romeo e Giulietta si trasformano,
vengono riletti e al Teatro delle Muse di Roma, fino al 25 febbraio,
rappresentati in modo ironico, strepitoso ed energico.
Mimmo Strati, voce nota del doppiaggio
italiano, firma la regia in suo stile di questa nuova avventura ben riuscita
con la sua compagnia I Bardi. Gli
attori recitano più parti e, versatili, si muovono sul palco con sicurezza e
dimestichezza. Cecilia Zincone, servo e
Giulietta, Alessio Di Cosimo, Romeo,
Mimmo Strati, Messer Capuleti e Mercuzio, Anita Pusceddu, la Balia, Cesare Cesarini, frate
Lorenzo, Elena Fiorenza, Benvolio
e Madonna Capuleti, Stefano Starna, Paride e il Principe, Michele Santelli, Tebaldo,
lo Speziale e frate Giovanni. Scene e
costumi, Anna Monia Paura sono i protagonisti di Romeo e Giulietta in stiel “i
Bardi”
Le rime aprono il sipario. Poi il divenire è
dilagante, crescente. Ironia, risate e dialetti, napoletano al fiorentino e
altri iidiomi si intrecciano tra loro formando una catena che accompagna gli
spettatori per mano nel classico shaekesperiano.
La storia di Romeo e Giulietta è ben
conosciuta, l’ovvio sarebbe raccontarne la trama, lasciando così immaginare che
a teatro i due amanti siano stati recitati come da copione.
Svelare i contenuti e il dinamismo della
rappresentazione significherebbe sciupare la trasposizione di Strati, la quale
ha dato vita ad una non banalità assai nuova e virtuosa.
Ci chiediamo se è probabile che il classico a
teatro abbia un po’ stancato e che si senta la necessità di qualcosa di
diverso. Gli attori si muovono dentro una scenografia scarna con .elementi di
scena assai in contraddizione con i tempi, (es.tipo un accendi gas). Siparietti
comici alla festa in casa Capuleti tra maschere, parrucche e tuca-tuca ed altri
balli anni ‘60.
Gli attori sono anche menestrelli
nell’esiporre la narrazione con poesia, la loro voce.
La musica classica, i suoni come quello, per
esempio, della pioggia eseguito tramite lo stropicciamento di una busta, sono
stati di grande trasporto emotivo e simbolo della sperimentazione a cui si può
arrivare utilizzando fantasia e classe.
I costumi ben pensati, anche moderni, idonei
alle movenze studiate in modo apposito. Alcune scene sono state, in modo
assoluto, stupefacenti come il dialogo tra Giulietta e Romeo sotto la pioggia,
uno dei momenti che, la sera della prima, ha scatenato divertimento tra il
pubblico.
Una versione
anche fiabesca, un'accogliente guida verso un tipo di teatro innovativo
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