La Galassia sommersa con Nicoletta Maragno e Antonia Arslan
L’8 marzo in compagnia delle scrittrici ritrovate.
Nicoletta Maragno e Antonia Arlsan, accompagnate dalle musiche della Piccola Bottega Baltazar, portano in scena il “riscatto” di sei grandi autrici di fine Ottocento che non hanno trovato posto nella storia della letteratura. A San Zenone degli Ezzelini, sabato 8 marzo.
È un 8 marzo decisamente fuori dagli schemi, quello proposto da Centorizzonti: sabato alle 21 nel centro Polivalente La Roggia, a San Zenone degli Ezzelini andrà in scena La Galassia sommersa – universo di scrittrici ritrovate. Uno spettacolo che è l’approdo di un viaggio, lungo otto anni: Nicoletta Maragno, padovana cresciuta alla scuola di Giorgio Strehler, ha “frugato” nelle pagine dimenticate della letteratura, riscoprendo sei autrici di fine Ottocento, famose all’epoca, ma ignorate dalle antologie.
Sei artiste, sei donne emancipate, la cui vita e la cui opera appare spesso di una sconcertante attualità: se la Maragno restituirà loro voce, con la trasposizione dei loro scritti in un testo drammaturgico, gli interventi introduttivi della grande scrittrice Antonia Arslan, anche lei padovana, pennelleranno alcuni tratti delle loro biografie. A completare il quadro, i brani della Piccola Bottega Baltazar, che ha trasposto in chiave contemporanea i canti popolari dell’epoca, anch’essi ripescati dagli archivi grazie al paziente lavoro di ricerca condotto dalla Maragno. Il viaggio alla riscoperta di queste donne-autrici dimenticate sarà anche occasione per un viaggio attraverso diverse Regioni: la Maragno recita in cinque differenti inflessioni, accompagnando lo spettatore nel contesto storico e sociale da cui provengono le parole dello spettacolo.
«Si tratta di donne – racconta Nicoletta Maragno – che, pur in un contesto difficile che non lasciava molto spazio all’emancipazione femminile, hanno saputo coltivare con coraggio i loro talenti. Le loro opere, spesso di forte attualità, sono state ingiustamente dimenticate. Mi piace pensare che il nostro progetto possa rappresentare una sorta di riscatto». Donne senza pari, come recita uno dei fili rossi del programma che accompagna nell’arte al femminile.
Fra le scrittrici sottratte all’oblio c’è Emilia Salvioni (1895-1968), una bibliotecaria di Pieve di Soligo che nel suo Carlotta Varzi tratteggia la vicenda – decisamente “coraggiosa” per l’epoca - di una ragazza di umili origini che riesce ad aprire una fabbrica di biscotti, diventando un’imprenditrice ante-litteram. C’è poi Contessa Lara (1849-1896), autrice di Novelle Toscane, donna emancipata che a 20 anni già si guadagnava da vivere come giornalista. La lombarda Neera (pseudonimo di Anna Zuccari Radius, 1846-1918), autrice fra l’altro del romanzo Teresa, fu donna colta e raffinata: al suo salotto settimanale partecipavano alcuni fra i più grandi scrittori dell’epoca – Verga e Pirandello fra tutti - che discutevano con lei di arte e letteratura. Il linguaggio della friulana Caterina Percoto (1812–1887), così secco e scevro di fronzoli, fa di lei, che di mestiere faceva l’imprenditrice agraria, una scrittrice modernissima: nelle sue novelle le vicende amorose dei protagonisti, per lo più di umile estrazione sociale, si intrecciano con le vicende storiche delle guerre d’indipendenza. Anche la piemontese marchesa Colombi (pseudonimo di Maria Antonietta Torriani, 1840-1920), maestra elementare, nelle sue novelle intrise di ironia e di sarcasmo volge lo sguardo alla questione sociale. Infine Ada Negri, lombarda come Neera, ma di umili origini, che nel 1940 fu la prima e unica donna ammessa fra gli Accademici d’Italia: forse anche grazie a questo riconoscimento è la sola fra le sei a non essere stata confinata nell’oblio.
La ricerca ha preso il via grazie all’iniziativa dell’associazione Aidda e del Comune di Pieve di Soligo, il progetto è poi stato raccolto dall’associazione Talenti di donna: ogni anno al Festival della letteratura di Mantova, Maragno, Arslan e Piccola Bottega Baltazar portano in scena una diversa scrittrice, presentando in quell’occasione la sua opera rieditata. Galassia sommersa condensa questo viaggio restituendo al pubblico, insieme, le voci delle sei scrittrici.
La scelta di dar voce a donne senza pari e la valorizzazione degli artisti veneti sono due fili rossi che accompagnano il grand tour di questa edizione di Centorizzonti in 10 comuni della Pedemontana Trevigiana: due leitmotiv presenti entrambi nella Galassia Sommersa. Un filo diretto lega poi la Arslan, che ha saputo raccontare come nessuno prima di lei l’eccidio degli armeni, con il territorio di San Zenone degli Ezzellini, un tempo sede della residenza estiva dei padri del paese eurasiatico: un legame che conferma la forte attenzione di Centorizzonti alle specificità del territorio.
«Galassia sommersa – precisa poi l’assessore alla Cultura Lino Pellizzari – non è l’unica iniziativa proposta a San Zenone degli Ezzelini per l’8 marzo: resterà aperta anche sabato e domenica a Villa Marini Rubelli la mostra Donne in Arte. Lo spettacolo sarà poi l’occasione per scoprire o riscoprire il centro polivalente La Roggia, un nuovo spazio a disposizione della cultura inaugurato lo scorso agosto».
Ingresso: intero 13 euro, ridotto 10 euro.
Info, biglietti e abbonamenti ECHIDNA, cell 3409446568 www.echidnacultura.it
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