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lunedì 21 luglio 2014

Moni Ovadia porta a Cittadella il suo "grido" contro la guerra


Moni Ovadia a Cittadella con Il registro dei peccati                    

Giovedì 24 luglio a Villa Negri, per Arte in terra, uno spettacolo che esplora la cultura chassidica per proporre un messaggio universale contro la guerra e ogni forma di nazionalismo


Mentre a Gaza il conflitto riesplode in tutta la sua drammaticità – riattivando una spirale di odio che sembra non avere mai fine – da Cittadella (Padova) Moni Ovadia torna a contrapporre al fragore delle armi la forza della parola recitata, per levare il suo grido inerme contro tutte le guerre e tutte le forme di «nazionalismo imbecille»: giovedì 24 luglio sarà in scena nel giardino di Villa Negri a Cittadella, per Arte in terra, con Il registro dei peccati – rapsodia lieve, racconti, melopee, narrazioni (lo spettacolo inizia alle 21.15, preceduto alle ore 21 dal preludio curato dall'attrice Linda Canciani).

Nel suo recital-reading Ovadia esplora alcuni tratti della cultura chassidica, una corrente dell'ebraismo che trae origine nel XVII secolo dal rabbino polacco Baal Shem Tov. L'istrionico attore conduce lo spettatore, attraverso un viaggio spirituale, alla scoperta di una cultura che trae fondamento dalla convinzione che Dio è presente in ogni manifestazione del creato. Una cultura nonviolenta, avulsa a ogni nazionalismo, che enfatizzava il valore della "gioia" come strumento di elevazione della consapevolezza spirituale. Un pensiero, «che non poteva che nascere dall'esilio, unica condizione "decente" per l'essere umano», ricorda Ovadia, citando l'invito del filosofo tedesco Franz Rosenzwieg a «mantenere sempre l'indipendenza dei viaggiatori, senza incagliarsi in una terra». «Sono convinto – continua Ovadia - che l'etica ebraica, con la sua totale ripulsa dell'idolatria, sia antitetica al nazionalismo, che altro non è che l'idolatria della terra». Il racconto del mondo chassidico – che intreccia letture, canti e "preghiere" - è così occasione per dare voce al messaggio che percorre tutta l'opera e l'impegno civile di Ovadia: un messaggio universale di apertura, di rifiuto di ogni forma di razzismo e di "confine" imposto che divide l'uomo dall'uomo originando conflitti e spargimento di sangue.

Un messaggio che rappresenta il suggello della proposta di Arte in terra – ideata dal gruppo Volontari di Villa Negri e promossa da Fondazione Cariparo, Comune, Associazione Crut e Banca del Tempo di Cittadella - e fa in qualche modo parte del bagaglio esistenziale del "cittadino del mondo" Ovadia: nato in Bulgaria da una famiglia di ascendenza ebraica sefardita, è cresciuto in Italia. In occasione dello spettacolo di giovedì, l'istrionico drammaturgo ha rivelato anche una piccola curiosità, "scovata" andando a caccia delle sue origini: «In una pubblicazione edita da Franco Maria Ricci, ho ritrovato una ketubah, ovvero un certificato di matrimonio celebrato proprio a Cittadella nel 1616 fra un Samuele Ovadia e una certa Regina Halpern. Chissà, Ovadia non è un cognome molto diffuso, potrebbe essere un mio antenato…».

Il giardino ospiterà anche un gustoso ristoro di prodotti tipici locali e un mercatino di prodotti artigianali. In caso di maltempo lo spettacolo si terrà al Teatro sociale di Cittadella.

Biglietti: 15 € ridotto - 18 € intero
Prenotazioni: 3404571199, villanegricittadella@gmail.com, prevendite presso Libreria Vettori di Cittadella Info www.villanegricittadella.com 

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