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mercoledì 6 agosto 2014

Madamoiselle Papillon al Teatro Kopo

Si è conclusa in bellezza la sperimentale stagione estiva del Teatro Kopò di Roma, sorto di recente nel quartiere Tuscolano Cinecittà, ma già diventato importante punto di riferimento culturale del quartiere. L 'ultimo appuntamento prima della pausa estiva, dopo un'interessante stagione, è stato affidato alla brillante commedia di Stefano Benni: Mademoiselle Papillon. A portarlo in scena è stata la compagnia teatrale Parpignon di Reggio Emilia, costituita da giovani attori ricchi di talento. 

La trama si snoda attorno alle vicende che vedono come protagonista Rose, ben interpreata da Sabina Maggiani, una dolce e ingenua adolescente che vive alla fine dell' Ottocento e che trascorre il suo tempo avulsa dalla realtà, tra letture, sogni e fantasie. A tratti nel suo mondo fanno irruzione personaggi sui generis che interrompono la sua quiete, come il tenente Armand a cui presta il volto Francesco Marchesi, che contemporaneamente cura anche la regia, lo stravagante e inconcludente poeta Millet interpretato da Andrea Mosti e la sua amica, a cui una convincente Priscilla Bertelloni presta il volto, che le fa intravedere, con i suoi racconti, la vita mondana che c'è fuori dal suo spazio. 

Non è chiaro quanto questi personaggi siano reali o siano proiezioni della mente della protagonista, probabilmente sono simboli di un mondo esterno che fa incursione nella vita di Rose prospettandole delle possibilità sconosciute fino ad allora. La trama diventa poi l'occasione per costruire delle esilaranti scene comiche in cui sono inseriti anche pungenti riferimenti alla realtà contemporanea. 

Un viaggio tra l'Ottocento e i tempi odierni che costruisce una divertente intersezione di piani temporali e crea un effetto onirico annullando spazio e tempo. Lo spettatore, alla fine della rappresentazione, rimane nel dubbio, se quello a chi ha assistito sia la realtà o la fantasia della protagonista.

Il divertimento è garantito dall'ottima interpretazione di questi talentuosi attori: ben riusciti i tempi comici e ben riusciti i personaggi caricaturali. Buone le scelte registiche applicate al testo ben scritto di Stefano Benni che assicura momenti di evasione e di estraniamento e risulta una buona commistione tra comicità e riflessione critica. Infine complimenti all'audacia del neonato Teatro Kopò, che si è lanciato in quest avventura estiva premiata dal crescente successo e dal tutto esaurito delle ultime rappresentazioni. 


Mena Zarrelli 



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Redazione del CorrieredelWeb.it

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