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martedì 30 settembre 2014

Eder Speranza: a distanza di un anno Teresa del Vecchio continua ad emozionare

Avevamo già apprezzato le sue doti interpretative lo scorso anno al Teatro Lo Spazio di Roma. 

Ci aveva convinti e soprattutto ci aveva emozionati tanto da decidere di assistere nuovamente allo spettacolo, questa volta al Teatro Millelire dal 23 al 28 settembre. Saggia decisione, Teresa del Vecchio non si smentisce, non ci delude. 

Dotata di quella naturale e nel contempo caricaturale teatralità innata degli abitanti della regione Campania, in particolare di Napoli, l'attrice ha rivestito nuovamente per noi i panni di Eder Speranza, dando vita ad un personaggio così umano, così caloroso, che a dispetto del nome, attira a sé un destino complicato e alla fine tragico. 

Eder ripete che la colpa è della cattiva sorte, visto che alcune difficoltà se le porta dietro dalla nascita, ma è pur vero che lei agisce solo apparentemente con un senso di rivalsa. Ad un attento osservatore non sfugge un intenzionale abbandono ad una storia d'amore che non ha la possibilità di renderla felice. Sembra, in fondo, ricercare la conferma di quello che è il tormentone di tutta la piece, secondo cui non sarebbe possibile sfuggire ad destino crudele già prestabilito.

Coinvolgente, drammatico, intenso, passionale e allo stesso tempo divertente, Eder Speranza, si presenta come uno spettacolo davvero ben riuscito. 

Buona la regia di Giorgio Carosi che riesce a creare delle situazioni di suspense, ma anche di grande effetto comico. 

Ottima la recitazione della protagonista che sostiene da sola un'ora di monologo, dando vita, comunque, ad una molteplicità di personaggi che ruotano attorno a lei con una mimica ed una eccezionale padronanza scenica, oltre che con una lingua calda e viva come quella del dialetto napoletano. 

Spettacolo assolutamente imperdibile, grazie alle intense musiche di Piero di Blasio, alle luci di Antonio Lupi. Eder Speranza convince anche questa volta per la sua capacità di emozionare e coinvolgere il pubblico. 

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