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martedì 25 novembre 2014

Chiara Bersani Riccardo Buscarini e Matteo Ramponi a FIND32 Cagliari, 29 e 30 novembre.



FIND 32
XXXII Festival Internazionale Nuova Danza Cagliari

ultimo week-end_29 - 30 novembre 2014
Sabato 29 novembre ore 21
TEATRO AUDITORIUM COMUNALE

Chiara Bersani, Riccardo Buscarini, Matteo Ramponi (Emilia Romagna)
Family Tree
Family Tree è un progetto che si dirama a partire dal corpo visto come contatto tra passato e presente, radice che ci connette al mondo, unica traccia rimasta nel tempo dei nostri antenati e della nostra storia. Siamo mosaici di eventi, solamente nell'incontro con l'altro possiamo ricomporci, ordinare i frammenti dell'immagine e rivedere, nel suo sguardo, la nostra forma. 
Alla radice del lavoro una riflessione scritta nel 2009:
"Sono nata il 9 Novembre del 1984 affetta da una forma medio/grave di Osteogenesi Imperfetta, un'alterazione genetica che rende l'apparato scheletrico più fragile e ne ostacola lo sviluppo. Per questa ragione ho subito numerosi interventi chirurgici che hanno lasciato inevitabili tracce sul mio corpo. Seguendo le cicatrici presenti sulla pelle posso ricostruire la mia autobiografia dall'età di due anni ad oggi. Ad ogni segno corrisponde una data, un luogo, una sequenza di ricordi precisa. Considerando la mia vita attraverso questo percorso, mi ritrovo ad essere da sempre protagonista di una lunga performance il cui principio va ricercato nella sua radice genetica." 
Queste parole sono state il mio terreno d'incontro con il danzatore-coreografo Riccardo Buscarini e il performer-visual artist Matteo Ramponi. La richiesta accompagnata al testo era che anche loro mettessero in gioco le proprie storie, corpi e sguardi in una ricomposizione reciproca destinata ad essere ogni volta differente per linguaggi ed estetica.
I tre artisti coinvolti si sono assunti a turno la direzione del lavoro accompagnando gli altri nel proprio linguaggio e dando così vita ai differenti frammenti dell'opera. Ogni frammento costituisce la risposta di un'artista al testo di partenza. Nasce da questo percorso un trittico in cui i frammenti (HALLWAY, Volta e Epilogo) scivolano uno nell'altro accompagnando il pubblico in un intimo affresco di luci e colori in cui nascita, vita, morte, fragilità e forza s'incontrano.
(Chiara Bersani)

Domenica 30 novembre ore 21
TEATRO AUDITORIUM COMUNALE
Riccardo Buscarini (UK)
10 Tracce per la fine del mondo
Drammaturgia e coreografia in collaborazione con Elisabetta Consonni

Lo spettacolo è l'antologia del vissuto di un giovane che guarda e vive questo mondo che non è semplice affatto, in cui sono più i dubbi che le certezze, in cui il futuro appare più oscuro del passato. "10 tracce per la fine del mondo" si pone come un discorso sulla fine e sul finire, sulla fine di un ciclo, ma anche sul cambiamento, sull'attesa di una rivelazione. Come il numero 10 rappresenta l'inizio e la fine, la perfezione statica e il rinnovamento ciclico, "10 tracce per la fine del mondo" fluttua nella tensione tra la paura di una fine determinata e il desiderio che tutto -prima o poi- venga cancellato. Per potersi rigenerare.
28 > 2 + 8 = 10 > 1 + 0 = 1

Nel 2012, nel 28° anno della mia vita, ho festeggiato i miei primi 10 anni di danza, proprio quando tutti dicevano che il mondo stava per finire. Per celebrare questi 10 anni fondamentali nella mia crescita personale, ho deciso di creare un assolo composto da 10 capitoli - un mix di immagini ispirate a brani memorabili - in una playlist preparata con il consiglio dei 10 amici che più sanno di musica e più sanno di me. 

"10 tracce per la fine del mondo" è l'antologia del vissuto di un giovane che guarda e vive questo mondo che non è semplice affatto, in cui sono più i dubbi che le certezze, in cui il futuro appare più oscuro del passato più oscuro. "10 tracce per la fine del mondo" è la rivelazione individuale di inquietudini universali, dell'instabile che ci circonda, la mia risposta all'insicurezza e alla precarietà che ci dominano e che si tramutano in profezie, una risposta a questa -lenta e già in atto- Apocalisse tanto discussa e tanto temuta. Con una drammaturgia frammentata, una struttura seriale anticlimatica che pende verso la dissolvenza e l'annullamento, "10 tracce per la fine del mondo" si pone come un discorso sulla fine e sul finire, sulla fine di un ciclo, ma anche sul cambiamento, sull'attesa di una rivelazione. Ci sono tracce che lasciano tracce, che risuonano dentro di noi e rimangono tangibili, visibili come la polvere rimane sospesa dopo che il gesso che è caduto dalla lavagna, si infrange sul pavimento. Come il numero 10 rappresenta l'inizio e la fine, la perfezione statica e il rinnovamento ciclico, vorrei che 10 tracce per la fine del mondo fluttuasse nella tensione tra la paura di una fine determinata e il desiderio che tutto -prima o poi- venga cancellato. Per potersi rigenerare. 

(Riccardo Buscarini)

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