GIOVANNI FALCONE, 23 ANNI DOPO.
COSÌ GIUSEPPE CASTIGLIA SUL PALCO RACCONTERÀ LA STORIA DEL GIUDICE.
Nel
giorno dell’anniversario della Strage di Capaci, l’attore catanese
presenta ufficialmente il tour siciliano 2015/2016 dedicato al
magistrato vittima della mafia.
CATANIA – “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”. Sono trascorsi esattamente 23 anni dalla strage di Capaci, ma le parole del giudice Giovanni Falcone, risuonano sempre come un inno alla legalità, patrimonio di memoria collettiva ed esempio universale.
Le terribili conseguenze di quel 23 maggio 1992 sono vive, così come il
ricordo di chi ha sacrificato la propria vita per combattere la mafia e
la criminalità che incatena la Sicilia. La vita del giudice, tornerà in
scena nei teatri siciliani, con uno spettacolo che si pone l’obiettivo
di comunicare “legalità” e trasferire valori.
A partire dalla prossima stagione teatrale 2015/2016, l’attore catanese Giuseppe Castiglia porterà in scesa lo spettacolo di Gianni Clementi, liberamente ispirato al romanzo di Luigi Garlando: “Per questo mi chiamo Giovanni”. Fulcro del romanzo e, di conseguenza, della rappresentazione, il tema della mafia e la difficoltà di parlarne con un bambino. Per
quest’occasione, Castiglia, metterà da parte dunque le vesti di
coinvolgente cabarettista, per vestire quelle di un padre che dovrà
spiegare al figlio il perché della scelta di chiamarlo Giovanni, in
onore di quel magistrato che ha perso la vita proprio nel giorno della
sua nascita.
La
formula narrativa di grande impatto emotivo, che ha al centro la storia
del magistrato vittima della mafia, sarà raccontata da due figure. In
scena, insieme all’attore catanese ci sarà anche Mario Pulvirenti, giovane interprete di 9 anni di Aci Catena. «Una produzione davvero emozionante – afferma Francesco Grasso,
agente e produttore di Giuseppe Castiglia – ho visto questo spettacolo
al Teatro Vittoria di Roma e me ne sono innamorato. Sarà una grande
soddisfazione vederlo realizzato in Sicilia da uno dei più bravi artisti
della nostra terra. Giuseppe si è immediatamente appassionato alla
storia che interpreterà insieme al piccolo Mario, bravissimo bambino
educato al teatro dal padre».
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