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giovedì 28 maggio 2015

LA POLONIA DI SOLIDARNOS SULLE SCENE DELLO SPAZIO UNO

Siamo nel 1981. L'Europa è divisa in due blocchi contrapposti: blocco orientale, governato dai regimi comunisti, e blocco occidentale retto invece da sistemi liberali-capitalisti.

Nella parte del mondo comunista però c'è un Paese dissonante che inizia a manifestare e a ribellarsi al controllo dell'Urss: la Polonia.

Gli strani affari del signor Molarek, spettacolo appena andato in scena al teatro Spazio Uno di Roma, di Ernesto De Stefano con l'adattamento e la regia di Francesca Frascà, prova a rappresentare questo delicatissimo momento storico mettendo in scena le vicende di tre operai polacchi che si trovano a Londra clandestinamente per eseguire dei lavori senza sapere bene per chi, in che modo e per quanto tempo.

Uno scenario avvolto dal mistero che si chiarirà solo alla fine. Intanto in Polonia sono iniziati gli scioperi e le manifestazioni operaie organizzati da Solidarnos. Le proteste e il dissenso degli operai rinchiusi in questo microcosmo a Londra sembrano riproporre il clima e la situazione politica di una Polonia rovente.

Al momento del rientro in patria, un finale sconvolgente e inatteso svelerà le trame tessute a distanza da loschi personaggi occulti.

Ad interpretare i tre protagonisti, tre bravissimi attori ben diretti: Alessandro Di Somma, Daniele Plat e Raffaele Risoli che sono riusciti a rendere in modo ironico e divertendo una materia complessa e poco nota al grande pubblico. Veri e propri frangenti di esilarante comicità si alternano a momenti drammatici e di riflessione, il tutto ben amalgamato, senza inficiare l'organicità del testo di De Stefano.

Ottima la regia di Francesca Frascà che ha reso fruibile le intricate vicende storiche narrate con interessanti trovate sceniche. Buono il risultato finale. Da vedere.

                                                                                                            Mena Zarrelli

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