Eliseo Cultura
Venerdì 27
novembre 2015, ore 16.00
Teatro
Eliseo
Incontro con
Gabriele Lavia
RE LEAR, la tragedia del potere
In
collaborazione con il Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea
(MLAC) de La Sapienza, Università di Roma
Eliseo Cultura in collaborazione con
il MLAC (Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea) dell'Università La Sapienza di
Roma diretto dal professore Giuseppe Di Giacomo, propone venerdì 27 novembre alle ore 16.00 l’ultimo appuntamento del
seminario dedicato a Re Lear
di William Shakespeare.
Ospite
d’eccezione Gabriele Lavia che
all’Eliseo tornerà in scena dal 5 al 24 gennaio con Sei personaggi in cerca d’autore.
In questo incontro con
Gabriele Lavia non c’è scena, non c’è regia, c’è un grande attore, il pubblico
e il testo straordinario di una tragedia “Sono
un attore che non ha mai scelto un testo perché volevo fare quella parte, ma
cercando sempre la sfida, il confronto con i grandi problemi dell'esistenza che
ti propongono i classici: la vita è troppo corta per perdere tempo facendo
sciocchezze!”.
Il rapporto di Gabriele Lavia
con Re Lear ha un sapore antico, risale infatti al 1973 la sua prima
interpretazione della grande tragedia, sotto la direzione di Giorgio Strehler
al Piccolo di Milano. Eppure a 73 anni tornare a fare Re Lear, la tragedia
dell’ingratitudine filiale, resta il sogno nel cassetto, che non può più
realizzare perché ce ne sono stati troppi negli ultimi tempi, tra gli altri
quello di Michele Placido. «Chissà se
riuscirò più a farlo - dice - perché
Re Lear è anziano, ma non vecchissimo: è un uomo ancora in forze che deve
riuscire a portare in braccio Cordelia, e se non ci riesce non può essere Re
Lear».
L’incontro del Teatro Eliseo
si costruisce intorno a una personale narrazione della grande tragedia, un percorso
di lettura, di commento al testo e di pura recitazione. Lavia penetra il testo
con tutto sé stesso e la sua forza, alla ricerca dell’essenza e di un
significato della tragedia che ancora oggi è attuale, nella consapevolezza che
«il teatro è un'arte inafferrabile,
eppure il mondo, l'uomo sarebbe diverso se non ci fosse stato il teatro,
l'unico luogo in cui l'essere umano assiste alla rappresentazione di se stesso,
l'unico in cui quindi può riconoscersi e, nel bene o nel male, prendere
coscienza, come del resto accade all'attore ogni volta che dice "io faccio
un certo personaggio"».
Gabriele Lavia ha attraversato
con il suo lungo lavoro – sia da attore che da regista – le più grandi tragedie
di Shakespeare: Shakespeare è il più
grande di tutti, perché in tutte le tragedie si limita a parlare del problema
dell’essere e del non essere. Amleto l’essere ed il non essere. Macbeth,
l’incertezza dell’essere. Otello, l’illusione dell’essere. Re Lear, il declino,
la rinuncia dell’essere. Re Lear rinuncia ad essere re, ma poi vorrebbe
esserlo.’’ Abbiamo visto nell’incontro sulla grande tragedia con Di
Giacomo, Nadia Fusini e Massimo Cacciari (lunedì 5 novembre al Piccolo Eliseo)
come il dramma di Re Lear sia che la rinuncia all’essere re porti al non
essere, viceversa nel mondo devi pur essere qualcosa, altrimenti entri nel
mondo della pazzia.
Venerdì 27 novembre 2015, ore 16.00
Teatro Eliseo
Ingresso
libero
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