GHIONE PRODUZIONI
presenta
La Tempesta
di William Shakespeare
con
Giorgio
Albertazzi
regia Daniele Salvo
La tempesta (The Tempest) è una
commedia in cinque atti scritta da William Shakespeare tra il 1610 e il 1611. Il
dramma, ambientato su di un'isola imprecisata del Mediterraneo, racconta la
vicenda dell'esiliato Prospero, il vero duca di Milano, che trama per riportare
sua figlia Miranda al posto che le spetta, utilizzando illusioni e
manipolazioni magiche.
Mentre suo fratello Antonio e il suo complice, il Re di
Napoli Alonso stanno navigando per il mare, in ritorno da Cartagine, il mago
invoca una tempesta che rovescia gli incolumi passeggeri sull'isola. Attraverso
la magia e con l'aiuto del suo servo Ariel, uno spirito dell'aria, Prospero
riesce a tirare fuori la natura bassa di Antonio, a redimere il Re e a far
innamorare e sposare sua figlia con il principe di Napoli Ferdinando. La
narrazione è tutta incentrata sulla figura di Prospero il quale, con la sua
arte, tesse delle trame in cui costringe gli altri personaggi a muoversi.
Note di regia
L’uomo di oggi è confuso,
disorientato, frastornato da persuasori occulti, anaffettivo, comprato da una
società che lo ha divorato, digerito, trasformato in cieco consumatore e
prodotto di mercato. A capo chino bruchiamo la porzione d’erba a noi assegnata
e dai nostri occhi, gli occhi di un popolo antico, non trabocca più la Poesia,
la Cultura, la forza del pensiero, la febbre dell’Arte.
La nave affonda.
Shakespeare inizia con quest’immagine
la sua “Tempesta”, con l’immagine di una società che cola a picco, un luogo in
cui un Re e la sua corte, dalle loro lussuose stanze interne alla nave, tentano
invano di dettar legge agli elementi naturali, disposti a tutto pur di salvarsi
la vita, offendendo i marinai esposti alla tempesta, ostentando la loro
presunta onnipotenza di piccoli uomini politici in balìa delle onde.
Ma la tempesta, almeno in questo caso,
è un’illusione, un artificio, una malìa teatrale organizzata da Prospero, il
protagonista della pièce, che, come un direttore d’orchestra o un moderno
regista, crea la realtà e la manipola a suo piacimento, intervenendo sugli
elementi naturali. Tutti i protagonisti, nel nostro spettacolo, sono già morti,
ma non lo sanno. La nave è affondata irrimediabilmente, come l’aereo del
Mastorna felliniano.
Prospero si muove su una sedia a
rotelle, come un moderno Hamm beckettiano, mosso dai suoi spiriti. Proprio
dalla sua apparente fragilità fisica si sprigiona la sua imprevedibile Potenza,
Potenza di pensiero e abilità esoterica incontrastabile.
Forse il vero ducato di Prospero, alla
fine, resterà per sempre quella povera isola sospesa sul filo dell’orizzonte,
luogo più reale del reale, non toccato dalla complessità della vita quotidiana,
dall’arroganza della politica, dalla protervia degli intellettuali della corte,
dalla compravendita delle cariche pubbliche, governato unicamente dal sogno e
dall’illusione, un piccolo teatro in chiusura, sospeso nel
nulla, sull’abisso.
Daniele Salvo
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Teatro Ghione
via delle Fornaci 37,
00165 Roma
tel. 06 6372294 – 06 39670340, info@teatroghione.it
Direzione artistica: Roberta Blasi
Biglietti: platea 25 euro, galleria 20 euro
replica
con audiodescrizione per spettatori non vedenti o ipovedenti:
29 novembre
tutti
i giorni, ore 21.00
- Lunedi, riposo -
Domenica, ore 17.00
25
e 26 Novembre, ore 17.00
- 3 e 8 Dicembre, ore 17.00

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