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mercoledì 30 marzo 2016

Brancaccino, Sole 02 e 03 aprile con Valentina Capone

TEATRO BRANCACCINOin collaborazione con ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio

SOLE (Sun-Alone)
aprile ore 20.00/ 3 aprile ore 17.30 
Scritto, diretto e interpretato da Valentina Capone

Libero adattamento da Troiane Ecuba (Euripide)
scene, costumi: Valentina Capone
luci: Stefano Stacchini
musiche: Alessandro Rinaldi –Valentina Capone

MULTIWINNER AWARD PERFORMANCE

Premio ETI GLI OLIMPICI DEL TEATRO 2009

In scena al Teatro Brancaccino il 2 e il 3 aprile "Sole" scritto, diretto e interpretato da Valentina Capone, libero adattamento delle tragedie di Euripide: "Troiane" e "Ecuba".

"Sole" come le donne rimaste prigioniere dopo la strage dei Troiani per mano dell'esercito greco; e "Sole" come l'astro, che illumina, dà la vita e al tempo quella stessa vita può essiccare. La tecnica compositiva utilizzata da Euripide nelle sue tragedie consiste in una successione di momenti, senza un nodo tragico accentratore dell'azione: l'unità va ricercata nel clima sentimentale e tonale. 
In questa struttura, durante il processo creativo, sono inseritisuoni, parole e frammenti "altri". Tra questi frammenti si inserisce la storia di Etora, un personaggio di pura fantasia che commenta l'azione e le apparizioni sulla scena, dal suo punto di vista.
Etora è l'improbabile amante del valoroso Ettore, rimasta sola. Ettore ha dimenticato il suo Scudo, che lo ha sempre protetto e sempre lo ha fatto tornare. Etora non esita, agisce, parte anche leisenz'armi, e cerca di raggiungere il suo eroe. 
Ingenua ed inconsapevole, con le sue battute spezza parzialmente il ritmo tragico e suggerisce un'altra dimensione in cui vivere il dramma, anche se, inevitabilmente, viene via via assorbita dall'insensatezza della guerra e dall'immobilità dell'attesa.
In Sole non ci sono distinzioni nette tra Bene e Male, non ci sono categorie assolute, assolute certezze. In Sole, semplicemente, ci sono frammenti di poesia e di lacrime. Sole è uno spettacolo visionario, in cui le musiche e le luci non sono mai di accompagnamento ma diventano esse stesse sensazione. La scenografia è essenziale - tre sedie e uno scudo sospeso (il sole?) proprio perché lo spazio sia tutti i luoghi e nessuno: le rovine della città, un cimitero o forse, semplicemente, il luogo in cui ci si veste e ci si spoglia per dar vita alle singole figure ed alle maschere. 



RASSEGNA STAMPA
"Un percorso iniziatico, un rituale di conoscenza, una sorta di trance"  Enrico Fiore – Il Mattino 

"Intensa Valentina Capone" Vogue Giugno 2009 

"Bravissima, polimorfa" Franco Cordelli Il Corriere della sera2009

"Valentina Capone è straordinariaRossella Diana – Roma 

"Bella, forte, carismatica" Titti Danese - Elle  

"Un'attrice qualificata dalla volontà di vita"Claudio Meldolesi (storico del teatro e Accademico dei Lincei)

"All'improvviso la Capone esce dai personaggi storici e sola, illuminata appena da un faro, parte con un monologo rivolto a un uomo che non c'è, da pelle d'oca. E poi il finale, quando quest'attrice così multiforme e sensuale, riunisce in sé le donne di Euripide in uno sguardo quasi allucinato che sconvolgeAlvise Vago-la Voce di Rimini



BRANCACCINO di Roma
– 3 aprile

Biglietto: 15,5 €

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www.CorrieredelWeb.it

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