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martedì 14 giugno 2016

Beatrice Mercuri con la voce e la forza dell'interpretazione conquista letteralmente il pubblico nel ruolo di Eco nella rara partitura di Scarlatti


"Una voce agile e duttile quella di Beatrice Mercuri, spiega il direttore Lorenzo Tozzi, per uno Scarlatti innovativo e ribelle"


Eco e Narciso tornano a cantare a Roma dopo oltre 200 anni, grazie al lavoro di recupero di Lorenzo Tozzi, alla maestria delle voci di Beatrice Mercuri e Angelo Bonazzoli ed alla coinvolgente esecuzione strumentale del Romabarocco Ensamble.

"Amor d'un'ombra e gelosia d'un'aura, ovvero Eco e Narciso'" di Domenico Scarlatti, un'Opera in due atti recuperata dal musicologo Lorenzo Tozzi ed eseguita in forma di concerto sotto la sua direzione, che ha offerto all'attento pubblico presente una graziosa edizione in tutto il suo aspetto, dalle sonorità antiche agli echi del tempo favoloso grazie anche ai costumi di Ilaria Scullino dell'Accademia di Belle Arti Roma.

"Beatrice Mercuri - ci ha dichiarato Lorenzo Tozzi al termine del concerto - è stata brava non solo nell'interpretazione musicale ma anche nella resa del testo. Esegue molto bene i recitativi, entra in perfetta empatia nel personaggio ed è molto espressiva. Ha inoltre una timbrica adatta al repertorio barocco grazie ad una voce agile e duttile. L'esecuzione di oggi ha offerto ai presenti una bella musica di Scarlatti cui si alternano momenti di alto virtuosismo con momenti di grande espressività. Uno Scarlatti 29enne che rispetto a Scarlatti-padre, è più ribelle e più innovativo. La rara partitura in parte perduta che è stata fatta oggi rivivere - conclude Lorenzo Tozzi - è qui riproposta anche con una trama, nonostante la durata della stessa di un'ora contro le due ore e mezzo originali".

Si sono alternati in un affascinante repertorio il mezzosoprano Beatrice Mercuri di una purezza timbrica tipicamente barocca, la cui voce ricca e flessibile sa ben interagire ed integrarsi con sensibilità con la parte strumentale dell'Ensamble, fondendosi perfettamente con la potenza del controtenore Angelo Bonazzoli creando quel perfetto equilibrio nonostante le loro risonanze che risuonano al massimo per forza ed energia.

Ascoltarli ha restituito una partitura di tutto rispetto, frutto dell'appassionata ricerca, di mirabile cura e dell'accuratezza di una consumata esperienza di Lorenzo Tozzi, e la conferma della validità del lavoro svolto è da ciò che ha trasmesso agli attenti ascoltatori: momenti di bella intensità musicale.

Precisa e puntale la direzione di Tozzi guidando dal cembalo Beatrice Mercuri, Angelo Bonazzoli e gli strumentisti, musica eseguita in maniera eccellente, un concerto raffinato di altissimo livello.

Il pubblico, al termine del concerto, ha tributato applausi calorosi.

Un'operazione culturale molto interessante quella fatta qui stasera con l'esecuzione di Eco e Narciso di Domenico Scarlatti. 

Il recupero di rare partiture musicali andate perdute nel corso degli anni è molto importante e la loro esecuzione dà vita a inediti preziosi.

L'evento, registrato dalla Bongiovanni di Bologna, è stato organizzato in occasione del terzo centenario della morte della regina Maria Casimira di Polonia, e gode del sostegno dell'Accademia dell'Arcadia e il Museo del Palazzo del Re Giovanni III Sobieski a Wilanów (Varsavia), già residenza reale di Maria Casimira e Giovanni Sobieski e del patrocinio dell'Ambasciata di Polonia in Italia.


Personaggi ed interpreti:
Eco (ninfa sotto il nome di Aura): Beatrice Mercuri (mezzosoprano)
Narciso: Angelo Bonazzoli (sopranista)

Strumentisti:
Oboe e flauto: Carolina Pace
Violini: Paolo Perrone, Ewa Augustynowicz
Viola: Gianfranco Russo
Violoncello: Matteo Scarpelli
Tiorba: Stefano Maiorana
Cembalo e direzione: Lorenzo Tozzi.



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