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martedì 18 febbraio 2014

Centorizzonti approda a Cornuda con Citran


Centorizzonti, il grand tour approda a Cornuda con Citran.

Venerdì 21 febbraio l’attore padovano in scena con il monologo Nel nome del padre, ispirato al libro autobiografico di Claudio Fava. 

Un racconto per alzare il velo sull’omertà che ha circondato la morte del padre per mano della mafia.


Il grand tour di Centorizzonti 2014 attraversa 10 comuni trevigiani e propone con il secondo appuntamento un viaggio-denuncia ispirato ad una vicenda reale: è il percorso di una vita, quella di Claudio Fava, deciso a non rassegnarsi all’omertà che ha circondato per anni l’omicidio del padre per mano della mafia. 

La ribellione al silenzio raccontata da Fava nel suo libro autobiografico è al centro del monologo teatrale Nel nome del padre, che Roberto Citran porterà in scena venerdì 21 febbraio al Cineteatro Giovanni XXIII di Cornuda (ore 21). La regia è di Ninni Bruschetta, mentre la scenografia è curata da Antonio Panzuto.

Una storia di verità negate, depistaggi, prove occultate, memorie tradite, che Citran ripercorre passo passo, dando voce alla rabbia di un figlio che non si rassegna a veder lacerata e fatta a brandelli la memoria del padre. L’attore padovano racconta così il suo incontro con il testo di Fava: «Quando ho letto il libro ho provato un grande dolore per lo strappo subito. Qualcosa di terribile che si fa fatica solo a immaginare, che pensi possa accadere giusto in certi film, come tanti di quelli che ho visto nel passato che parlavano di mafia. E che magari, all’uscita dal cinema, mi provocavano rabbia e odio profondo per un mondo, che comunque, stentavo a riconoscere. Forse, perché geograficamente lontano dal mio. Mettere in scena questo testo ha significato per me un tentativo di accorciare questa distanza».

Al termine dello spettacolo Roberto Citran incontra il pubblico per un breve dialogo: un’occasione per ragionare insieme sui tanti interrogativi suscitati dallo spettacolo, con la consapevolezza che parlare di mafia e mettere a nudo i meccanismi perversi dell’omertà è un modo per neutralizzare il suo potenziale distruttivo.
Dare voce ai talenti veneti è una delle vocazioni di Centorizzonti, che si conferma anche con il monologo di Roberto Citran. Se il primo spettacolo ha portato in scena un testo tratto dal libro di un altro padovano, Giuliano Scabia, nello skyline dell’edizione di quest’anno ci sarà spazio anche per Nicoletta Maragno e Antonia Arslan, Marta e Diego dalla Via, Michele Sambin. Inevitabilmente il pensiero sarà rivolto anche a chi sul grande schermo ha saputo raccontare il veneto e i veneti forse meglio di ogni altro: al grande Carlo Mazzacurati, alla cui scuola si è formato lo stesso Citran, è stato dedicato l’intero programma 2014. 

Lo spettacolo Nel nome del padre (intero 13 euro, ridotti 10 euro) segna anche l’atteso debutto di Centorizzonti a Cornuda. Già l’anno scorso il Comune, con una scelta lungimirante, aveva aderito alla rete culturale, scommettendo su questa proposta anche senza poter ospitare un evento. «Lo spettacolo – spiega il sindaco reggente Claudio Sartor – segna il ritorno del teatro d’autore a Cornuda. Dall’anno scorso il Giovanni XXIII ha riaperto i battenti con una nuova gestione a seguito un periodo di chiusura e far parte di una rete come quella di Centorizzonti ci permette di portare in un piccolo centro un evento di grande livello, che vogliamo sia solo il primo di una lunga serie».

Info, biglietti e abbonamenti ECHIDNA, tel.041/412500  cell 3409446568 - www.echidnacultura.it


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Redazione del CorrieredelWeb.it

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