Fotografie in movimento fluenti nell’aria.
Il tango e la passione. Ci si sfiora, ci si cerca e ballando ci si incanta. Arti, diverse, insieme, collegate da una storia ricca ed intensa di emigranti, Paesi e città con usi e costumi assai lontani per cultura. Maestri ed allievi in scena dentro immagini non statiche e coinvolgenti.
Da una soffitta una favola. Dalla ricerca di bicchieri di cristallo per una cena delle lettere. Da queste ultime una storia di persone, emigranti, Paesi, città, usi, costumi e di un ballo così avvolgente e passionale che dona vibrazioni su ogni corpo.
Il 2 marzo è andata in scena la storia del tango, dalle sue origini ai nostri giorni al Teatro della Visitazione di Roma (dopo aver registrato il tutto esaurito la settimana precedente al Teatro Greco di Roma). Memorie di un tanguero spettacolo ispirato alla storia di Flora Rodriguez e Alfredo Gobbi. Scritto e diretto da Fabiana Fusaro e con Fabiana Fusaro, Claudia Fusillo, Laura Grandi, Claudio Jurman, Adriano Mauriello e Mariano Navone, è stato un vero e proprio clamore.
I due atti si sono svolti in modo fluido all’interno di cornici parigine, quadri in movimento, fotografie di passanti, vesti fruscianti sulla strada, mentre scorreva la voce di sottofondo nella lettura di quelle lettere trovare per caso e, che, avrebbero dovuto rimanere segrete.
Dal ‘900 parigino, a Buenos Aires l’aria passionale delle milonghe è stata sviscerata accarezzando sentimenti. Video di una Parigi in bianco e nero, del Moulin Rouge, Lautrec che dipingeva le ballerine di can can, foto dei più famosi compositori del genere musicale più ballato al mondo e dei loro LP, Piazzolla, Gardel, D’Arienzo, Di Sarti e Pugliese. Una voce fuori campo, quella inconfondibile di Giorgio Carosi, narrava la loro riassunta biografia e ciò che il tango significava per loro, mentre le note del piano, del flauto e del bandonèon, eseguite dal vivo dal trio Omega Tango diretto da Mariano Navone, fluttuavano nell’aria.
Scene di cafè, bar e di seduzione. Ironia dei tempi nostri dove non ci si tocca ne ci si sfiora con i corpi, dove tutto sembra essere meccanico e tecno.
I maestri di tango Fabiana Fusaro, Claudia Fusillo, Laura Grandi, Claudio Jurman, Adriano Mauriello e Mariano Navone si sono espressi con la loro arte corporea insieme ad alcuni allievi dell’Artetoiles di Fabiana Fusaro insieme ad Emanuele Zangara ed altri allievi della scuola Starlette di Claudia Fusillo.
I costumi, i vestiti così seducenti, movenze proprie del tango hanno fatto si che quel sentimento e la voglia di potersi vedere leggere e femminili ha scoperto e risvegliato corde, le quali, al delicato sfiorarsi di gambe, ha, con certezza, regalato candida emotività.
Un insieme assemblato con chiarezza e filo conduttore mai spezzato, tenuto in piedi con tutto ciò che sul palco è avvenuto ed è stato fatto vivere che anche in questa occasione, ha reso possibile il connubio delle varie arti.
Peccato, però, per il volume di musica e voce troppo alte che proprio non ha permesso, a tratti, concentrazione necessaria per assaporare lo spettacolo appieno.
Annalisa Civitelli
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Redazione del CorrieredelWeb.it
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