LE EROINE AL TEATRO VERDI:
riletture del mito di Cassandra
riletture del mito di Cassandra
Dal 27 al 30 marzo 2014 (gio-sab ore 21.00/domenica 16.30)
Farneto Teatro
VERSO CASSANDRA - da Omero a Christa Wolf
Drammaturgia e regia Maurizio Schmidt
Con Elisabetta Vergani
Percussioni Danila Massimi
Scene e costumi Farneto Teatro
Musiche Ramberto Ciammarughi
Farneto Teatro
VERSO CASSANDRA - da Omero a Christa Wolf
Drammaturgia e regia Maurizio Schmidt
Con Elisabetta Vergani
Percussioni Danila Massimi
Scene e costumi Farneto Teatro
Musiche Ramberto Ciammarughi
Cassandra, la “profetessa di sventura”.
La sua tragedia è quella di ogni lingua perdente: Cassandra, che non rinuncia a dire la verità anche se rimane inascoltata è forse l’emblema di ogni concezione civile della cultura.
La vicenda tramandata dagli scrittori tragici classici è nota a tutti, Verso Cassandra consiste in uno sviluppo ulteriore dello studio che Elisabetta Vergani e Farneto teatro hanno compiuto intorno alla figura di Cassandra, sottolineando il passaggio dal mito antico alla riattualizzazione in chiave contemporanea che è alla base del testo della scrittrice tedesca Christa Wolf.
La sua tragedia è quella di ogni lingua perdente: Cassandra, che non rinuncia a dire la verità anche se rimane inascoltata è forse l’emblema di ogni concezione civile della cultura.
La vicenda tramandata dagli scrittori tragici classici è nota a tutti, Verso Cassandra consiste in uno sviluppo ulteriore dello studio che Elisabetta Vergani e Farneto teatro hanno compiuto intorno alla figura di Cassandra, sottolineando il passaggio dal mito antico alla riattualizzazione in chiave contemporanea che è alla base del testo della scrittrice tedesca Christa Wolf.
Cassandra, una donna moderna (una scrittrice in viaggio turistico) di fronte alle rovine della Porta dei Leoni di Micene, vive una allucinazione, torna indietro di 2500 anni e vede Cassandra trasportata in trionfo quale vittima sacrificale dai vincitori greci sotto quella stessa porta. Nello spazio di un tramonto, di fronte alle stesse pietre che hanno conosciuto il mito, si identifica con la “profetessa di sventura” che nel momento della morte vede scorrere nella propria memoria tutta la sua vicenda.
Cassandra è una telefonata all’antichità, la connessione tra due donne al di là del tempo.
La sua storia le si rivela come il percorso della dolorosa accettazione dell’estraneità al proprio mondo: quello che è il destino di una donna “veggente” solo perché disposta a guardare davvero il presente quando nessuno lo fa più. La storia di un dolore psichicamente insopportabile, di una sacerdotessa senza la fede persa nelle pratiche del culto di corte, che all'improvviso scopre in sè la capacità di "vedere" semplicemente ascoltando le reazioni del proprio corpo di fronte a segnali cui nessuno dà peso, ma che sono sotto gli occhi di tutti. Quella che gli altri chiamano paura, per lei diviene sapienza.
Vede così in anticipo ciò che tutti sembrano non vedere: la rovina sicura di una guerra giustificata da bugie che colpiscono l'immaginazione ed ottundono il cervello. Davanti alla "bugia di stato" del rapimento della bella Elena da parte di Paride sentirà in sè nascere un disgusto che non troverà forma di espressione se non contro se stessa: un delirio, una malattia che abiterà il suo corpo alla ricerca disperata di una voce per salvare la città che tanto ama.
Poi uscirà dal palazzo, negherà i suoi compiti di sacerdotessa ufficiale, scoprirà un gruppo di fuoriusciti che resiste e tramanda antiche usanze religiose cariche di una fede e di un amore sconosciuti. Allora dal fondo del suo malessere vedrà che ad oscurare le menti è una logica di false alternative che tutti hanno accettato: uccidere o morire. Cassandra troverà finalmente la voce e sarà un grido pieno di dolore: tra uccidere e morire c'è una terza via, vivere. Quello che nessuno sa più fare. Poi seguirà il proprio destino: i suoi concittadini la chiameranno matta e resteranno immobili di fronte al suo delirio sacro in nome della vita. Lei guarderà con immenso dolore l'avvicinarsi della inevitabile fine della città che un tempo amava.
Davanti alla guerra ritenuta da tutti una necessità, Cassandra si sentirà dapprima smarrita e si perderà nella malattia alla ricerca di quella voce che possa dire il pericolo che vede; ma poi si ribellerà ai suoi compiti di sacerdotessa di palazzo e vedrà che ad oscurare le menti è la logica di false alternative su cui si basano le guerre. Sarà un grido pieno di dolore: tra uccidere e morire c’è una terza via, vivere. Quello che nessuno sa più fare. I troiani la chiameranno matta. I greci rideranno di lei. Lei guarderà con immenso dolore l’avvicinarsi della inevitabile fine della città che un tempo amava.
La prova d’attrice di Elisabetta Vergani, nel dialogo con le percussioni etniche di Danila Massimi, restituisce il senso umano e profondamente attuale e politico di un mito che forse non è quello della profezia di sventura, ma quello della non appartenenza a un sistema basato sulla bugia.
Farneto Teatro
Farneto Teatro è un'associazione culturale fondata da Elisabetta Vergani e Maurizio Schmidt nel 1990, la cui finalità è l'integrazione fra competenze differenti: teatro, musica, arti visive. La sua progettualità deriva da questa caratteristica elettiva: vi sono associate decine di professionisti nei vari settori culturali.
Dal 2004 Farneto ha intrapreso un percorso di indagine sulle eroine del mito, un viaggio alle radici del nostro teatro, un tragitto di avvicinamento alla tragedia greca, realizzando cinque spettacoli: Cassandra, Medea, Antigone, Elektra ed Elena.
Teatro Verdi - Via Pastrengo 16, Milano – Tel. 02 6880038
Biglietti: intero 20€ - convenzionati 14€
ridotto over 65/under 25 10€
mercoledì 10€
ridotto over 65/under 25 10€
mercoledì 10€
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI:
02 27002476 - www.teatrodelburatto.it - info@teatrodelburatto.it
Prenotazioni : orario da lunedì a venerdì 10.00/13.00 -14.00/18.00
Prenotazioni : orario da lunedì a venerdì 10.00/13.00 -14.00/18.00
La Biglietteria presso il Teatro Verdi è aperta solo nei giorni di spettacolo
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