Una Città concreta, che lavora,
fatica, soffre, si arrabatta per andare avanti, ma che al contempo sogna, crede
nell’amicizia e nel futuro, ama la musica, e, come nella migliore tradizione
capitolina, mantiene una goliardia ed una leggerezza nei confronti della vita
che gli permette di giocare e scherzare su qualunque cosa: questa è Roma e di
questo parla (e canta) “Trasteverini”,
in scena dal 13 al 25 gennaio al Teatro Sette (via Benevento, 23).
Lo spettacolo nasce dal
soggetto della scrittrice Veruska
Armonioso, che incontra le musiche di Andrea
Perrozzi, i testi di Gianfranco
Vergoni e la regia di Fabrizio
Angelini. Questi quattro nomi – garanzia di eccellenza e di successo nel
teatro musicale italiano – definiscono i confini artistici su cui è stata
costruita un’idea di commedia
“quotidianamente” brillante.
I personaggi – interpretati da nove
attori-cantanti in scena (Andrea
Perrozzi, Enrico D’Amore, Elisabetta Tulli, Irene Cedroni, Alessandro
Salvatori, Francesca Cinanni, Roberta Marini, Valentina Naselli, Tiziano Caputo)
provenienti da importanti esperienze professionali nel settore del teatro,
musicale e non solo - sono persone comuni, vere, reali: Dario canta nei
ristoranti, o sui marciapiedi, insieme a Enrico,
carrozziere indebitato fino al
collo. Adriana manda avanti il ristorante di famiglia. Gabriella ha passato
torbido. Nina, subisce il fascino di Mirko, un affarista senza scrupoli. Iva e
Sara, dalla vista lunga e dalla parlata sciolta. Poi c’è Centovoci, un vero e
proprio cantastorie che dà corpo a una galleria di personaggi quasi infinita.
Il destino si divertirà con
loro, il metterà in scena e li provocherà complicandone le esistenze e
ingarbugliandone i fili in una matassa apparentemente inestricabile.
Le canzoni prendono il pubblico
per mano, accompagnandolo verso l’eredità
melodica della tradizione musicale romana, proiettata in un futuro ricco di
contaminazioni pop, tra risate e commozione.
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