Bert ed
Ernie sono due sicari inglesi
in
trasferta a New York: il loro
compito è quello
di
recuperare
una
misteriosa valigia circolare nella mani del boss Dixie Carmine, per conto del
loro capo,
detto il Guru,
una figura senza
volto ma dalla presenza
ingombrante.
La situazione, nella stanza 215 dell’Hotel Splendid, sfugge di mano ai due che finiscono per sparare a Carmine. Terrorizzati, scioccati e confusi, temendo l’ira del Guru, provano ad elaborare un piano mentre sono bloccati nella camera; ma la loro naturale antipatia reciproca, il continuo parlarsi addosso, e un’improbabile chiamata al 911 – frutto di un mero errore – non fanno che peggiorare la situazione proiettando i due in un vero e proprio “teorema del delirio” senza – apparentemente – nessuna via d’uscita…
Almeno finché non bussa alla loro porta la ragazza del “servizio in camera”, portando con sé del pollo freddo e tanti altri guai…
Note
di
Regia
Servizio
in Camera nasce dopo una notte insonne
passata nel bucolico New
Jersey, con la
paura
che
un
poliziotto simil Stallone potesse realmente sfondare la porta del
mio appartamento
prima di
arrestarmi.
Alcuni fatti narrati in questa commedia prendono spunto da episodi vissuti in prima persona da me e da una mia cara amica (ma vi assicuro che nessuna di noi due è mai stata un sicario) laggiù, nei lontani USA; da lì a condire i fatti con una buona dose di umorismo nero, arricchendone la trama, il passo è stato breve.
Servizio in Camera nasce sulle assi di un palcoscenico – quello del teatro Duse – e prende corpo sui banchi illuminati dalle luci a neon di un laboratorio di scrittura scenica all’università La Sapienza; a prima vista può sembrare una parodia de “Il Calapranzi” di H. Pinter (riveduta e… corrOtta): au contraire, la commedia condivide con l’autore inglese solo due sicari, una stanza d’albergo e un attento studio alla decostruzione del linguaggio, trasfigurato poi dalla mia naturale logorrea in una “dark comedy” sospesa tra il witz di W. Allen e il tipico humor nero dei fratelli Coen.
Servizio in Camera, proprio perché affonda le sue radici tra i generi – commedia e noir, le mie due passioni – spaziando per la rielaborazione “bulimica”, ipercinetica e cinefila a-la Tarantino, è un’opera pulp, letteralmente un “guazzabuglio” dove è possibile ritrovare un po’ di tutto, come in un’insalata mista del supermercato.
Citazionista, eccessivo,
demenziale, comico e personale: roba che nemmeno il peggior Bukowski avrebbe mai potuto immaginare.
Il Cast
Il Cast
Scritto
e diretto
da
Ludovica Ottaviani.
Aiuto Regia: Giorgio Volpe.
Attori: Gabriele Claretti, Ludovica Ottaviani,
Roberto Castello.
Assistente alla regia/tecnico luci: Francesco Cervellino.
Locandina/Scenografia/Trucco/Costumi: Loredana Ivagnes.
Ufficio Stampa: Ludovica Ottaviani, Giorgio Volpe.
Assistente alla regia/tecnico luci: Francesco Cervellino.
Locandina/Scenografia/Trucco/Costumi: Loredana Ivagnes.
Ufficio Stampa: Ludovica Ottaviani, Giorgio Volpe.
6 Giugno – ore 20.45
7
Giugno –
ore 17.45
TEATRO DUSE
Via
Crema – 8, Roma (Zona
Re
di Roma)
Per info e
prenotazioni:
06/70305976
– 333.1268938
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