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mercoledì 17 febbraio 2016

Road Movie @ Teatro Binario 7 | 27 e 28 febbraio

DOPO IL RECENTE SOLD OUT MILANESE,
ROAD MOVIE ARRIVA AL TEATRO BINARIO 7



Monza, 17 febbraio. Il Teatro Binario 7 di Monza presenta Road Movie, un monologo profondamente commovente, interpretato da uno straordinario Angelo Di Genio, che parla della paura dell'amore, della perdita e della morte, prodotto dal Teatro dell'Elfo, con la regia di Sandro Mabellini.

Lo spettacolo sarà in scena sabato 27 febbraio alle ore 21.00 e domenica 28 febbraio alle ore 16.00 e ore 21.00.
A seguire, martedì 1 marzo alle ore 20.30, la storica e critica d'arte Simona Bartolena terrà la terza ed ultima lezione – approfondimento ad ingresso libero, The american way of life, inserita all'interno della nuova rassegna Teatro+Tempo Arte, che getterà uno sguardo sull'arte nordamericana del XX secolo per raccontare l'identità della società statunitense attraverso gli occhi degli artisti.

Angelo Di Genio si sta rivelando uno dei più bravi attori della sua generazione. Dopo History Boys, che è valso a lui e agli otto giovani attori il Premio UBU, ha ottenuto un successo personale come interprete di Biff in Morte di un commesso viaggiatore. Road Movie, un piccolo gioiello, ha confermato il suo talento.

Si tratta di un testo profondamente emozionante che racconta della paura dell'amore, della perdita e della morte, sentimenti spesso inscindibilmente legati. Scritto per la Compagnia angloamericana Starvig Artist Theater, Road Movie ha vinto nel 1995 il Fringe First Award al Festival di Edimburgo ed è stato rappresentato negli Stati Uniti e in molti paesi europei. 

Nell'allestimento curato da Sandro Mabellini, Angelo Di Genio interpreta tutti i personaggi, dialogando in scena con un musicista. Al debutto nella rassegna Nuove Storie nell'autunno 2014, lo spettacolo ha convinto senza riserve pubblico e stampa, tanto che il Teatro dell'Elfo ha scelto di ammetterlo nel suo repertorio di produzioni.

Ambientato negli Stati Uniti degli anni Novanta, racconta di Joel, gay trentenne, e della sua avventura coast to coast durata cinque giorni per rincontrare "il suo amore", Scott. Un viaggio interiore costellato da incontri che lo porteranno ad infrangere paure ed accorciare la distanza dagli altri e da se stesso, trasformandolo profondamente.

RASSEGNA STAMPA
Allacciate le cinture di sicurezza, annullate paure e tabù, si parte coast to coast sulle strade dell'anima. Il testo di Godfrey Hamilton, già definito monumentale per la bellezza del linguaggio e l'intensità emotiva dal Times, fluisce in cadenza perfetta attingendo a piene mani da trame esistenziali, innamoramenti, incontri, ribellioni, malattia che nessun incantesimo sconfigge, in continuità tra passato e presente plasmando un piccolo miracolo drammaturgico che parla di morte per aggrapparsi con forza alla vita. 

Angelo Di Genio, annotatevi il nome, da tempo non si vedeva sulla scena un giovane di pari talento.

Joel randagio attraversa gli States da New York a San Francisco, cinque giorni e mezzo di catarsi per guardare dritto nelle pupille la paura e gli spettatori, riempire la valigia vuota di piccoli oggetti necessari, simboli di incontri salvifici, ridere, piangere, imprecare, stupirsi, sentire finalmente il flusso delle emozioni scorrere nelle vene.
Francesca Motta, ilsole24ore.it

Un monologo sull'Hiv, ma anche su di una solitudine estremamente affollata, popolata di personaggi estremi che racconta l'amore altrettanto estremo fra Joel e Scott.
Sandro Mabellini firma una regia asciutta e incisiva. A reggere questo viaggio, che è – almeno così a me pare – una sorta di presa di coscienza del mutare dello sguardo di Joel sui sentimenti e dunque punto di partenza della sua crescita esistenziale,̀ è un bravissimo Angelo Di Genio che si dona al proprio personaggio con una totalità̀̀ disarmante, vivendo in scena anche situazioni non facili. 

Provocatorio e dolce, inquieto e disarmato, cattura, senza mai compiacerlo, il pubblico che lo segue con grande tensione, in una storia lontana dal paradiso, disperatamente vitale, che ci riguarda.
Maria Grazia Gregori, delteatro.it



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