Festival della Performance Art
1 ͣ Edizione
Centro Nazionale di Produzione della Danza DanceHauspiù
a cura di Nicola Mette – DANCEHAUSpiù
Milano 18-19-20 giugno 2019
Dancehaus Susanna Beltrami
18 Giugno 2019
Durata performance:
· 19.00 - 22.00 - Giorgia De Santi – Rest
· 20.00 - 23.00 - Marisa Garreffa – Rituals Of Healing: Body
· 21.00 - 21.30 - Filippos Tsitsopoulos – It's Beyond My Control
· 21.30 - 23.00 - Nicola Mette – Rajm
19 giugno 2019
Durata performance:
· 19.00 - 22.00 - Sara Simeoni – Sara's table
· 22.00 - 22.30 - Chiara Bersani – Seeking Unicorns
20 giugno 2019
Durata performance:
· 19.00 – 19.30 - Martina Brembati, Anna Bolena e Valentina Parati – Forme di un soffio (studio III)
· 20.00 – 21.00 - Marta Allegra – Icaro
LUOGO: Dancehaus Susanna Beltrami, Via Tertulliano, 70, Milano (Mi)
BIGLIETTI: ingresso a serata: euro 15 (intero) | euro 12 (ridotto)
Carnet 3 serate: euro 36 (intero) | euro 30 (ridotto)
INFO E PRENOTAZIONI: promozione@dhpiu.com | 0236515997 | www.dhpiu.com
18 giugno 2019
Ore 19.00 – 22.00 | Giorgia De Santi – Rest [durata 3 ore]
Mi sono legata al muro usando funi e carrucole collegate a parti diverse del mio corpo, e sono rimasta in posizione per 3-4 ore allo scopo di condizionare le mie possibilità di movimento e le persone intorno a me. Ho occupato uno spazio tra due porte per creare un passaggio scomodo per persone normodotate che normalmente si alzavano e camminavano, lasciando un passaggio senza impedimenti per chi usa la sedia a rotelle, libero da ostacoli.
La gente non si avvicinava e non si relazionava spesso, quindi il fallimento dei miei intenti mi ha dato la possibilità di esplorare la condizione in cui mi trovavo: essere prigioniero di dolore, essere una moltitudine di corpi - in uno - in esilio, trovare piacere e sicurezza nella mia gabbia, dividere e abbozzare il tempo per sopravvivere, trovare riposo nelle posizioni più scomode.
Giorgia De Santi studia Arti Visive e Performative all'università IUAV e presso il Centro Teatrale di Ricerca di Venezia. Collaborando con Arianna Marcolini, nel 2012 sviluppa un percorso di ricerca performativa per ragazzi nel contesto di Fondazione Parada, Bucarest. Dal 2012 collabora con Venice International Performance Art Week, prendendo parte agli Educational Learning Program e diventando membro nel 2018. In questo contesto ha avuto l'occasione di conoscere ed assistere artisti come VestAndPage, La Pocha Nostra, Franko B, Marylin Arsem.
Ore 20.00 – 23.00 | Marisa Garreffa – Rituals Of Healing: Body [durata 3 ore]
I nostri corpi sono stati segnati in modi che non abbiamo deciso. Violentemente, distrattamente, socialmente, culturalmente, politicamente, medicalmente, economicamente, ecologicamente, emozionalmente, invisibilmente. La storia del mio corpo è stata scritta dai vincitori e mi porto dentro le loro parole. Le loro voci risuonano ancora e ancora. Riesco a riconoscere alcune di queste, ma le altre continuo a confonderle come se fossero la mia. Non posso cancellare queste storie. Posso solo alzare il tono della mia voce tra tutte le altre voci, posso solo scrivere la mia storia ancora e ancora, in mille modi diversi, finché la mia verità non sara più forte delle altre. Finché il mio corpo non diventa il mio.
Marisa Garreffa è una scrittrice e performer australiana, che si è esibita in Australia, Asia e Europa. Il lavoro di Garreffa, come educatrice, scrittrice e editor/memoir-coach si colloca nell'intersezione tra pratica creativa, recupero da traumi e un raccontare le nostre storie come un atto di guarigione e resistenza. Ciò include colloqui e workshop per gli studenti, supporto ai giovani con strumenti di salute mentale e capacità di crisi.
Ore 21.00 -21.30 | Filippos Tsitsopoulos – It's Beyond My Control [durata 30 minuti]
"No words…no surprises…no concepts. It's beyond my control"
Filippos Tsitsopoulos vive ad Atene e Londra. Il suo lavoro si basa sul teatro, sulla pittura e sull'arte performativa ed esamina le relazioni tra loro attraverso video, live action, voce e linguaggio del corpo. Usando maschere straordinarie ed elaborate come una forma di protezione, travestimento, esibizione o semplice intrattenimento, il lavoro di Filippos implica un'esplorazione dell'identità autentica rispetto all'identità performata. Egli considera le identità frammentate spesso polarizzate che eseguiamo e come portare insieme il sé autentico interiorizzato e l'io costruito esteriormente.
Ore 21.30 – 23.00 | Nicola Mette – Rajm [durata 1 ora e mezza]
Rajm è il naturale seguito di Isis Fuck You, performance realizzata dall'artista nel 2014 ad Amsterdam e che introduceva al tema del terrorismo islamico.
Gettandosi con un elastico (jumping) dall`altezza di 60 metri, Nicola Mette ha ricreato il tragico destino di alcuni omosessuali, perseguitati dai militanti del sedicente Stato Islamico, destinati a cadere nel vuoto a causa della loro scelta di vita.
Rajm in arabo significa lapidazione: pietre utilizzate come un'arma violenta per uccidere una persona, per decretare una condanna a morte in quei Paesi dove non vengono rispettati i Diritti Umani, ma significa anche oggetto della memoria, un simbolo della storia di una grande comunità religiosa come quella ebraica. Tale pratica brutale viene attuata in undici Stati islamici (Qatar, Arabia Saudita, Iran, Mauritania, Nigeria, Pakistan, Somalia, Sudan, Yemen, Afghanistan, Brunei) e in Cecenia.
Le pietre in Rajm si traducono sia in ripresa della feroce arma che finisce la vittima condannata, sia nel ricordo dei propri avi, dei propri cari, dei propri familiari, come lo sono quelle pietre che vengono portate sulla tomba nell'usanza ebraica: l'artista si troverà per terra con una sedia rotta, legato a essa, rimandando, così, all'immagine dell'omossessuale condannato a morte a Raqqa, capitale dello stato islamico.
Nicola Mette, artista militante, vive tra la Sardegna e Milano. La sua ricerca indaga i cambiamenti del comportamento individuale e sociale in diversi ambiti e contesti, locali e globali, dalla sessualità (etero e LGBTI), ai conflitti interiori e geopolitici, nonché problematiche riguardanti l'uomo e la natura e la natura dell'uomo. L'artista si mette in gioco in prima persona, mostrandosi nella sua sfera più intima e personale, con quelli che la società definisce i "mali": le psicopatologie, le diversità. Si è esibito con le sue performance/azioni in Europa e in India e ha realizzato diversi workshop in Italia. Ha collaborato alla performance Hit Parade dell'artista Christof Magone alla Fondazione Pirelli Hangar Bicocca, curata da Pedro Rocha e al Ballet du Nord di Olivier Dubois presso La Triennale di Milano. www.nicolamette.com
19 giugno 2019
Ore 19.00 – 22.00 | Sara Simeoni – Sara's table [durata 3 ore]
Infantile e curioso, allunga il tempo sotto la mia pelle corpo disorientato, senso del freddo, corpo come oggetto, tavolo come oggetto... entrambi sono come vasi comunicanti. Guardare, occhi non tangibili, esperienza catartica, visioni poetiche, la mia mente è in un'altra parte del mio cervello. Azione. Sentirsi vuoti, essere vuoti. Ti sento vicino, mi tieni la mano. Temperatura dei corpi. Impalpabile forma della luce. Il mio corpo è un'ancora nel mezzo della tempesta. Come mi sento? Cosa sento? Perché sento? Mi sto sciogliendo nel residuo della mia anima.
Sara Simeoni è ballerina, coreografa e performer italiana residente in Germania. Membro di vecchia data della Carolyn Carlson Company, Sara crea le proprie opere di movimento e video, e più recentemente ha fatto il suo ingresso nel campo della performance art che esibendosi con VestAndPage come parte della Venice International Performance Art Week.
" Il mio obiettivo è mettere il corpo in uno stato costante di urgenza, un senso di "adesso", che intreccia l'energia del movimento e il potere dell'immagine. La presenza e l'energia sono elementi fondamentali del mio lavoro nel tentativo di liberare e aprire il corpo per esplorare giocosamente diverse possibilità di dinamica in relazione allo spazio e al tempo."
Ore 21.00 | Matteo Corso – falls [durata 20 minuti]
Consulenza drammaturgica: Senio G.B. Dattena
Musica: AA.VV
Produzione ASMED-Balletto di Sardegna con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Autonoma della Sardegna
Sepolto in un mare di libri, ignaro del loro valore o fin troppo consapevole, cerca appoggi quanto mai precari e sdrucciolevoli per continuare nella sua illusione di sicurezza; ma ogni nuovo appoggio è l'anticamera di una nuova caduta. La sua minuscola isola, il suo piccolo mare sapienziale cede sotto il peso dell'esigenza - di un corpo ancor prima della mente - di cercare confini meno circoscritti, limitati e limitanti. Un'isola che lentamente e incidentalmente assume altri contorni, altre forme. Gli scivolamenti si moltiplicano, ciò che era fermo si muove, il terremoto che gli si apre sotto i piedi, ridisegna i confini del suo abitare e lo costringe a uscire dal consueto, dal sicuro, e lo spinge finalmente ad accettare, anche nell'inciampo, il qui e ora dell'esistenza. Attraverso lo studio del disequilibrio e del rischio, il processo si articola in una ricerca di movimento reale e "umana", in una situazione illusoriamente strutturata tutto concorre a rompere qualsiasi tipo di struttura. La sdrucciolevolezza di questo mare di libri rende la vita del performer quanto mai precaria e la stessa performance, sempre diversa. La performance si basa sul controllo massimo del
corpo in una situazione assolutamente incontrollabile, dove è impossibile distinguere l'incidente dal voluto, l'infortunio dal provocato.
Matteo Corso dal 2014 lavora per ASMED "Balletto di Sardegna" nelle varie produzioni proposte dalla compagnia stessa. Quest'ultima gli affida la coreografia dello spettacolo "Come lame di luce" diretto da Senio G.B. Dattena. Continua a svolgere la sua attività di docente di Floor Work/Contemporaneo presso il C.S.D. Arabesque di Giovanna Stancampiano e al Centro studi danza e arti Choreia di Elisabetta Cappai.
Ore 22.00 | Chiara Bersani – Seeking Unicorns [durata 30 minuti]
Dell'Unicorno non si sa nulla. Le sue radici si sono perse nel susseguirsi di generazioni d'esseri umani distratti. Seeking Unicorns desidera risarcirlo dei torti subiti. Regalargli una storia, un amore, una scelta.
"Io, Chiara Bersani, alta 98 cm, mi autoproclamo carne, muscoli e ossa dell'Unicorno. Non conoscendo il suo cuore proverò a dargli il mio respiro, i miei occhi. Di lui raccoglierò l'immagine, ne farò un costume destinato a diventare prima armatura, poi pelle. Nel dialogo tra la mia forma che agisce e la sua che veste, scopriremo i nostri movimenti, i baci, i saluti, gli sbadigli. Io, Chiara Bersani, 32 anni, mi assumo la responsabilità di accogliere il suo smarrimento centenario."
Chiara Bersani è autrice, coreografa e attrice attiva nel campo delle arti performative. Ha lavorato con Alessandro Sciarroni, Marco D'Agostin, Jerome Bel, Babilonia Teatri. Ha frequentato e concluso la scuola di cinema di Marco Bellocchio. Vincitrice del premio UBU 2018 come migliore performer Under 35.
20 giugno 2019
Ore 19.00 – 19.30 | Martina Brembati / Anna Bolena/ Valentina Palati – Forme di un soffio (studio III) [durata della performance 30 minuti]
Forme di un soffio (studio III) nasce dalla rielaborazione della performance Forme di un soffio (studio I), 2017: dentro l'officina di una fabbrica, l'imponente struttura metallica che sorregge centinaia di tubi si tramuta in strumento sonoro: soffiando all'interno una voce flebile e lontana, come un ronzio di api, viene potenziata dall'aria compressa. Il semplice e monotono gesto di manutenzione (pulire i tubi) si trasforma; il getto d'aria toglie la polvere e genera soffi acuti e penetranti. Il grilletto della pistola passa di mano in mano: ognuna ha il suo tocco, a tratti sembra di essere sott'acqua, sulla luna, o sulla scena di un film fantascientifico, finchè l'aria del serbatoio non si esaurisce e il soffio, perdendo di intensità, cala pian piano. L'azione presentata per il festival si avvale della collaborazione dell'artista Martina Brembati e della musicista Anna Bolena. Le due performer creeranno dei dialoghi tra i suoni industriali dello strumento di tubi e altri prodotti ispirandosi ad esso.
Martina Brembati nasce a Monza nel 1991. Nel 2014 si laurea in pittura e arti visive alla Naba di Milano; qui prosegue gli studi con una specializzazione in arti visive e studi curatoriali. Tra le mostre collettive si segnalano: Phoinix, un progetto all'interno di Here presso la Cavallerizza di Torino 2016; (Xn; Yn; Zn) stratificare Spazi, Falegnameria Artistica, Milano 2015; Fashion meets art, Camera Nazionale della Moda Italiana – Open Care, Milano 2014; Il Crepaccio_Cobalto40 a cura di Yuri Ancarani, Milano 2013. È stata finalista al concorso RiprendiTi la città indetto da AIDI, 2014; ha partecipato a La voglia matta, performance di Marcello Maloberti, ViceVersa Padiglione Italia della 55ma Biennale di Venezia 2013.
Valentina Parati nasce nel 1996 a Bergamo. Vive e studia a Milano dove frequenta il triennio in Pittura e Arti visive presso NABA (Milano). Ha preso parte a diversi workshop in tutta Italia. Tra i suoi progetti di videografia: Videografia: nel 2017, Tendevamo le orecchie per udirne i ronzii, videoinstallazione in loop, monocanale, HD, B/N muto.
Nel 2018 Bettie, 8'57'', HD, colore, suono stereo; 2018 PALCO I, 2'56'', HD, colore, suono stereo; Solliloquio (PALCO II), 4'40'', HD, colore, suono stereo. Nel 2019 The Spy in the cab, 2', HD, colore, suono stereo e I don't want to dance alone, video-loop, suono stereo colore, 2'36''.
Antonella Pintus aka Anna Bolena è un'artista multimediale, DJ e autrice. E` interessata da sempre alle molteplici possibilità nell'uso della musica attraverso lo studio dell`impatto sonoro analogico e/o digitale all'interno di spazi sociali e urbani, gallerie e club; ricerca modalità innovative e interattive tra produttore e fruitore con la convinzione che "la tecnica uccide l'estetica" se non è aiutata da un giusto equilibrio tra preparazione, improvvisazione e approfondimento culturale.
Le sue performance sono esperimenti psico-sociali sempre diversi e difficilmente catalogabili.
https://soundcloud.com/anna-bolena
Ore 20.00 | Marta Allegra – Icaro [durata 20 minuti]
Icaro è una performance che indaga gli opposti: buio e luce, interno ed esterno, corpo e anima, tu e io. Cosa li tiene insieme? Cosa ci lega? La performer indosserà un'armatura di specchi che nonostante limiti il movimento darà il via alla danza, una danza che nasce dall'interazione tra quello che c'è e si vede e quello che c'è e non siamo in grado di vedere. Forse che anche noi come i pianeti stiamo sospesi.
Marta Allegra è una giovane performer siciliana. Ha studiato presso il centro per le arti performative Viagrande Studios. È tra i fondatori della Compagnia Città Sommere Teatro. Tra gli incontri più importanti per la sua formazione vi sono Mamela Nyamza, Donatella Capraro, Moonsuk Choi, Teatro Valdoca, Chiara Guidi e Armando Punzo. Nel 2018 collabora con Bob Wilson alla creazione di "Oedipus Rex", pratica danza butoh con Alessandro Pintus ed è protagonista nello spettacolo "Ovedevo" con la regia di Clio Scira Saccà. Frequenta il corso Transiti Energetici diretto da Monica Casadei e collabora con Artemis Danza. È autrice di: "Il diario del cambiamento" progetto fotografico, "L'arte della meraviglia", "Cara Yersinia Pestis" e "Through my eyes" documentari.
Ore 21.00 | Matteo Bittante – Inside [durata 35 minuti]
con DANCEHAUS COMPANY
musiche | Chris Costa e M. Alessandro Lupo Pasini
Produzione Associazione ContART/ ArtedanzaE20 con il contributo Next 2015
Inside, è il racconto di un universo ferito dalla violenza dell'uomo e dalla furia incontrollabile di Madre Natura. Una genesi del genere umano, dai suoi primi passi sulla terra sino all'evoluzione nell'individuo moderno. La musica accompagna questo divenire in ogni sua fase con ambienti acustici che richiamano sonorità tribali e primordiali e che mutano nel ritmo frenetico e distruttivo della musica tecno contemporanea. L'origine del mondo ha inizio dai tumulti della terra, la nascita delle montagne e la creazione dell'elemento dell'acqua, rappresentate grazie a delle installazioni composte da tubi e proiezioni video.
Matteo Bittante si perfeziona presso l'Hamburg Ballettschule "J. Neumeier". Si avvicina alla coreografia nel 1999 fondando assieme a Margherita Miralli il Giovane Balletto Italiano con il quale sperimenta i primi lavori artistici. Dal 2003 collabora con Susanna Beltrami come assistente coreografo in tutte le sue creazioni e come ballerino con la compagnia Pierlombardo Danza, diretta dalla stessa Beltrami riconosciuta dal Ministero dello Spettacolo. Dal 2006 è docente di Accademia Susanna Beltrami - Triennio di formazione per danzatori contemporanei.
Nel 2011 fonda ContART, associazione artistica che si occupa di produzione, promozione e formazione del pubblico della danza contemporanea. Nel 2012 da vita alla DanceHaus Company, con lo spettacolo "Paradise Loft" per la Vetrina Italia domani del Festival MilanOltre. Nel 2015 è co-direttore del progetto DANCEHAUSpiù riconosciuto dal MIBAC.