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Cinema e Teatro

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lunedì 28 febbraio 2011

Al via la prevendita per lo spettacolo di Giuseppe Ayala


Un omaggio alla statura morale e al grande senso civico di due vittime della mafia. Giuseppe Ayala arriva in Sardegna per una tournèe di quattro date con il suo spettacolo “Chi ha paura muore ogni giorno” per raccontare la sua verità sulla tragica scomparsa di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

La serie degli appuntamenti nell’isola prende il via da Oristano con lo spettacolo in programma mercoledì 23 marzo alle ore 21 al Teatro Antonio Garau in via Parpaglia. Il giorno successivo, giovedì 24, sarà in scena alle 21, a Cagliari all’Auditorium del Conservatorio G.P. Da Palestrina in via Baccaredda. Il terzo appuntamento è venerdì 25 marzo alle ore 21 al Teatro Verdi in Via Politeama a Sassari. La serie degli incontri-spettacoli termina sabato26 marzo sempre alle 21 al Teatro Eliseo di Nuoro.

Lo spettacolo prodotto da Gabriele Guidi è tratto dall’omonimo libro pubblicato dalla Mondadori e riadattato per il teatro dallo stesso Ayala con il contributo di Ennio Speranza. In sena Giuseppe Ayala è affiancato dall’attrice Francesca Ceci. Le musiche sono di Roberto Colavalle e Matteo Cremolini.

Il magistrato siciliano che attualmente esercita presso la Corte d’Appello a L’Aquila, oltre agli appuntamenti in teatro, incontrerà in ciascuna della quattro città sarde, gli studenti per raccontare la straordinaria esperienza vissuta al fianco di Falcone e Borsellino e affrontare temi di grande attualità come lotta alla mafia, giustizia italiana, legalità e crisi della politica.

Gli spettacoli inseriti nel cartellone della V Edizione del Festival “La musica che gira intorno” sono organizzati dall’Associazione La Via del Collegio con i contributi della Regione Sardegna e dell’Amministrazioni Comunali di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano.

Il prezzo dei biglietti comprensivi dei diritti di prevendita:
Oristano Teatro Garau, Platea 17 euro, Galleria 13; Cagliari Auditorium Del Conservatorio, Platea 23 euro, Galleria 17; Sassari Teatro Verdi, Platea e palchetti 17 euro, Galleria e loggione 13; Nuoro Teatro Eliseo, posto unico 17 euro.

I biglietti sono disponibili:
Cagliari: Box Office, Viale R. Margherita 43, tel. 070 657428;
web: www.boxofficesardegna.it
e mail: info@boxofficesardegna.it
Sassari: Messaggerie Sarde, Piazza Castello 11, tel. 079 230028;
Ticketok Via Tempio 65, tel. 0792822015
Circuito Greenticket- Www.Greenticket.It


Info:
Ass. culturale La via del Collegio
Via del Collegio, 4 - Cagliari
Tel. 070 3110127
e mail: la.viadelcollegio@libero.it
web: www.laviadelcollegio.com

Ufficio stampa:
Antonio Rombi
cell: +39 392 46 50 631
cell: +39 377 43 53 413
e mail: ant.rombi@gmail.com
e mail: antorombi@tiscali.it


sabato 26 febbraio 2011

NOTHING IS FOREVER

 

Visto il grande successo di pubblico ottenuto, dopo circa un anno dall'ultima messa in scena, ritorna, venerdì 4 marzo alle 23,30 al teatro delle Maschere in  Roma, "Nothing is forever" divertente lavoro, liberamente tratto dal romanzo di Agota Kristof "Line, il tempo", tradotto in romano da Marco Maltauro che ne cura anche la semplice ma sapiente regia, ed interpretato con scanzonata professionalità dai bravi Massimiliano Vado e Noemi Parroni.

Liet motiv della pièce è appunto il tempo, che scorre troppo in fretta o troppo lentamente a seconda dei punti di vista, che divide o che riunisce.

Felice la scelta registica di una messa in scena Disco, che richiama le psichedeliche atmosfere degli anni '70 ed in seno alla quale anche l'apparente banalità dei dialoghi tra i protagonisti, l'immaturo Ste e la precoce Cri, assurgono ad una dignità di intenti giustificata dalla contestualizzazione.

Eccezionale l'espressione corporea di Vado il quale in alcuni passi, unitamente alla ostentata romanità, non fa rimpiangere il Gigi Proietti degli esordi.

Il tempo scorre inesorabile e dopo dieci anni Ste e Cri si ritrovano. Tutto è cambiato ma al contempo nulla è cambiato. La ragazzina precoce si è evoluta in una donna bella consapevole e sicura, mentre il ventenne immaturo è diventato soltanto un trentenne immaturo ed insicuro.

Geniale la terza parte dello spettacolo, scritta da Pierpaolo Fiorini il quale ha voluto dare con la rappresentazione della vecchiaia, un senso alla parabola della vita, per poi ritornare, sui saluti, ai colorati abiti dell'apertura, come per dire, senza voler scomodare i cicli vichiani, tutto si evolve e gira…niente è per sempre!

Uno spettacolo divertente, trasversale ed apparentemente scanzonato che si consiglia a tutte le generazioni di spettatori.

Regia e adattamento

Marco Maltauro

Personaggi e interpreti

Ste Massimiliano Vado

Cri Noemi Parroni

La terza parte dello spettacolo è scritta da Pierpaolo Fiorini

 

Gianpaolo Costantino

giovedì 24 febbraio 2011

“VIENI A TEATRO CON MAMMA E PAPÀ”, UN PROGETTO CHE CRESCE: 2000 SPETTATORI E 650 FAMIGLIE COINVOLTE

2000 spettatori totali e 650 famiglie coinvolte, per un progetto che, giunto al secondo anno, dimostra di avere tutte le potenzialità per diventare un “classico” nella programmazione culturale di Schio (VI). L’edizione 2010-2011 di VIENI A TEATRO CON MAMMA E PAPÀ, la rassegna domenicale del Teatro Pasubio dedicata ai bambini e alle bambine di Schio da Fondazione Teatro Civico e Comune, con il sostegno di Corsi di Musica Yamaha di Cristina Dalla Ca’ e Ediler, ha colto dunque nel segno.
Il cartellone, inserito all’interno del progetto VOLARE ALTO - che già comprende la tradizionale rassegna teatro scuola e i laboratori per insegnanti e ragazzi – ha superato i risultati della scorsa stagione, attirando in platea 200 spettatori in più rispetto al 2009-2010. E il gradimento della proposta è dimostrato anche dal numero degli abbonamenti venduti: introdotti quest’anno per la prima volta, hanno conquistato ben 186 famiglie.
Un bilancio che gratifica gli organizzatori non solo per la risposta quantitativa: “Siamo molto soddisfatti per la crescita che il progetto sta dimostrando già alla seconda edizione - dichiara l’Assessore alla Formazione e alla Città dei Bambini di Schio Lina Cocco -. Uscire la domenica insieme ai genitori, ai nonni, alle zie e agli amici è un’avventura importante, e il nome di questo momento di festa è teatro, teatro per i ragazzi. Da anni il Comune di Schio, attraverso il progetto Volare Alto, offre alle giovani generazioni alcuni percorsi di educazione al teatro, proponendo sia la formazione dello spettatore sia la formazione attiva. Vieni a teatro con mamma e papà, in particolare, offre ai genitori l’opportunità di passare una domenica diversa con i propri figli, condividendo esperienze ed emozioni nuove e sempre entusiasmanti. Il teatro si dimostra dunque un buon momento per mettersi in gioco, e ci spinge a investire con forza sulla formazione delle nuove generazioni”.
“In sala abbiamo visto bambine e bambini non solo divertiti, ma anche molto attenti – fa eco la direttrice artistica Annalisa Carrara -: un pubblico incredibilmente consapevole, che applaudiva rispettando i tempi teatrali, come di solito sa fare solo lo spettatore adulto. Una reazione che, nei più piccoli, non si era mai visto prima. Questo è per noi un motivo ulteriore per costruire una terza edizione ancora più ricca, visto che abbiamo raccolto da più parti la richiesta di ampliare il carnet di spettacoli in cartellone”.

VIENI A TEATRO CON MAMMA E PAPÀ 2010-2011 ha offerto al pubblico una proposta spettacolare diversificata nei contenuti e nelle tecniche artistiche utilizzate (dai burattini ai pupazzi, dagli oggetti al teatrocirco fino al teatro d'attore con musica), capace di catalizzare l’attenzione dei più piccoli offrendo sguardi diversi sul teatro e sul mondo stesso dei bambini.
Sul palcoscenico del Teatro Pasubio si sono susseguiti Teatro Pirata con i pupazzi di “CINDERELLA VAMPIRELLA”, La Piccionaia - I Carrara e il teleracconto della “STORIA DI UNA GABBIANELLA E DEL GATTO CHE LE INSEGNÒ A VOLARE”; il teatrocirco di Milo e Olivia, con “KLINKE”; Silvano Antonelli e la narrazione con animazione di oggetti di “STORIA DI UN PALLONCINO”; e infine il teatro con musica dal vivo proposto da Accademia Perduta nel classico della fiaba “I MUSICANTI DI BREMA”.

“VIENI A TEATRO CON MAMMA E PAPÀ” nasce dalla collaborazione di Fondazione Teatro Civico e Comune di Schio all’interno del progetto VOLARE ALTO - che già comprende la tradizionale rassegna teatro scuola e i progetti formativi – ed è sostenuto, in qualità di main sponsor, da Corsi di Musica Yamaha di Cristina Dalla Ca’ e Ediler.


Informazioni per il pubblico:
Fondazione Teatro Civico di Schio
Numero Verde 800601171 - info@teatrocivicoschio.it
www.teatrocivicoschio.it

"IL TEATRO DELLE LINGUE”: LE NUOVE ENERGIE DRAMMATURGICHE DI PUGLIA, LAZIO, ABRUZZO,VALLE D’AOSTA

C’è un humus teatrale, in Italia, composto di giovani attori, autori essi stessi, che dell’autosufficienza artistica hanno fatto il loro punto di forza. Performer monologanti il cui bagaglio di temi e forme d’espressione si nutre dei rispettivi territori linguistici di provenienza, ed è capace di captare bisogni e dinamiche delle generazioni a cui appartengono. Sono loro, i solisti teatrali, i protagonisti de “IL TEATRO DELLE LINGUE – Ovvero una solitudine molto rumorosa”, la rassegna che le Esperienze di GIOVANI A TEATRO 2010-2011 propongono dal 9 al 24 marzo al Teatro di Ca’ Foscari a Santa Marta (Venezia), in collaborazione con il Dipartimento di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici – Università di Ca’ Foscari e la Regione Veneto.
Un ventaglio di sei spettacoli, selezionati da Paolo Puppa che cura il progetto, vedranno in scena Oscar De Summa, Roberto Corradino, Andrea Cosentino, Gianfranco Berardi, Gaetano Ventriglia, Daniele Timpano. Si tratta di sei artisti legati a generazioni, tradizioni, generi e tecniche diverse, ma accomunati da un bilinguismo espressivo tra dialetto e lingua standard, che provengono da quattro aree geografiche distinte come Valle D’Aosta, Abruzzo, Lazio e Puglia. Artisti oggi ancora poco conosciuti in Veneto: “IL TEATRO DELLE LINGUE” si propone infatti di valorizzare la scrittura scenica di questi autori, collocandosi all’interno del più ampio percorso “PAROLE IN FORMA SCENICA 2011”, l’osservatorio sulla drammaturgia contemporanea ideato da Cristina Palumbo e Leonardo Mello e voluto da Fondazione di Venezia/Euterpe Venezia per i Giovani a Teatro.
Spiega dunque Paolo Puppa, docente di Storia del Teatro a Ca’ Foscari, il contesto scientifico in cui nasce l’iniziativa: “La drammaturgia italiana più recente ha saputo allargare il piano degli idiomi in scena, aggiungendo alla lingua standard le più varie dialettalità, oltre che numerose gergalità prelevate dal mondo del quotidiano, come lo sport, la cronaca nera, i media e il dibattito politico. Di conseguenza, la distanza tra palcoscenico e sala si è sensibilmente ridotta. Emerge oggi un fenomeno caratterizzato da una risposta molto favorevole, anche in termini di borderò, ossia il performer monologante: l’assolo gestito da un attore-autore in grado di coprire tutti i ruoli connessi al fare teatro, dalla scrittura alla recita alla messinscena. Negli ultimi anni, alcune regioni si sono distinte in tal senso, dalla Sicilia alle Puglie, dal Piemonte agli Abruzzi, dalla Calabria all’Emilia Romagna”.
“IL TEATRO DELLE LINGUE” si tradurrà quindi in un confronto tra questi filoni, in cui la ricerca sperimentale del nuovo si coniuga col teatro di narrazione, l’autobiografia scanzonata colla Storia collettiva, il più decentrato localismo da strapaese con l’apertura verso il mondo.

Il programma inizierà con Oscar De Summa che mercoledì 9 marzo propone “DIARIO DI PROVINCIA”: la Puglia amata e odiata dell’autore è un sud intriso di noia, un regno bruciato in cui uomini e donne indugiano senza concludere nulla, rassegnati, stando nella piazza deserta a guardare le cosce delle donne, bere e rubare alla luce del sole.
Ancora una voce meridionale, dalla Bari di Roberto Corradino, in scena giovedì 10 marzo con “CONFERENZA – RICCARDO II”: una lunga soggettiva della caduta di un re shakespeariano, “eroino” fallito che intrattiene da morto parlante gli spettatori, avendo ancora tanto da dire.
Andrea Cosentino (originario di Chieti) mercoledì 16 marzo offre uno spaccato sulla realtà di un certo Lazio delle periferie: in “ANGELICA”, ambientato in un quartiere popolare romano, una troupe sceglie di girare uno sceneggiato tv; sarà un affondo tragicomico sul mondo delle fiction televisive, con uno sguardo impietoso sui meccanismi stessi della produzione di storie.
Il meridione del pugliese Gianfranco Berardi è invece il Regno delle Due Sicilie di “BRIGANTI” (giovedì 17 marzo): attraverso le memorie di un giovane prigioniero, lo spettacolo ripercorre avvenimenti ed episodi che hanno segnato la vita delle popolazioni del Mezzogiorno d’Italia prodotti dallo scontro fra il nuovo ordine costituito e reazionari, con l’avvento del Brigantaggio.
Gaetano Ventriglia, foggiano, mercoledì 23 marzo porta in scena “OTELLO ALZATI E CAMMINA”: “Iago non è interessante – scrive l’autore -: lui fa il lavoro che fa il mondo. Iago, con Amleto, avrebbe fatto una brutta fine. Il mio Iago dice: io posso cambiare nome alle cose, ma allora tutto ricomincia da capo, tutto ricomincia da zero”.
Chiude la rassegna, giovedì 24 marzo, il romano Daniele Timpano con “DUX IN SCATOLA”: in scena con l'unica compagnia di un baule che viene spacciato come contenente le spoglie mortali di "Mussolini Benito"- Timpano racconta le rocambolesche vicende del corpo del duce, da Piazzale Loreto nel '45 alla sepoltura nel cimitero di S.Cassiano di Predappio nel '57.

Tutti gli spettacoli sono programmati alle ore 20.30 saranno introdotti dallo stesso Puppa. Il giorno dopo ogni rappresentazione, alle ore 10, gli autori incontreranno il pubblico per un confronto e un approfondimento critico nella sala incontri della Fondazione di Venezia.

“IL TEATRO DELLE LINGUE” proseguirà poi con un convegno internazionale e, nell’autunno, con una seconda sessione di spettacoli provenienti da Sardegna, Piemonte, Emilia Romagna, Calabria e Veneto.

Per assistere agli spettacoli: biglietti Giovani a Teatro 2,50 euro (prenotazioni al N. Verde 800.831.606); per i non tesserati GAT, biglietto unico 10 euro. I biglietti saranno messi in vendita al Teatro di Ca’ Foscari dalle ore 19.30 del giorno di spettacolo.

Per informazioni: www.esperienze-giovaniateatro.it

L’edizione 2010/2011 di GIOVANI A TEATRO, che coinvolge giovani (bambini e ragazzi), studenti e docenti che risiedono, studiano o insegnano nell’area provinciale, è promossa da Fondazione di Venezia con il patrocinio della Regione del Veneto, della Provincia di Venezia e di Università Ca’ Foscari e IUAV. È curata dalla società strumentale Euterpe Venezia.


Informazioni: www.giovaniateatro.it tel. 041.2201930 – 34
info@giovaniateatro.it - esperienze@giovaniateatro.it

“ASSAGGIAMI”: L’OMAGGIO E LO SBERLEFFO DEI SACCHI DI SABBIA AL “DON GIOVANNI DI MOZART”

Provare a “recitare” i suoni, in un omaggio ad uno dei Maestri assoluti della grande musica: un atto d'amore e al tempo stesso uno sberleffo verso un'opera senza tempo, rivisitata con l’ironia dell’oggi. In scena sabato 26 febbraio (ore 21) al Teatro Villa dei Leoni di Mira (VE), “DON GIOVANNI DI MOZART - Ein musikalischer Spass zu Don Giovanni ” è lo spettacolo che i Sacchi di Sabbia presentano all’interno della sezione “Il Teatro fa ridere” del cartellone “Assaggiami: consumare senza moderazione”.
Dalla ricerca sul melodramma che nel 2008 è valso alla compagnia pisana il prestigioso Premio Ubu, il lavoro è uno spiazzante approccio all’opera di Mozart, in cui sono incastonate le arie più significative del Don Giovanni, interpretate “rumoristicamente" dagli attori.
Scritto da Giovanni Guerrieri, Giulia Solano e Giulia Gallo, sul palcoscenico insieme a Arianna Benvenuti, Maria Pacelli, Matteo Pizzanelli e Federico Polacci, “DON GIOVANNI DI MOZART” è un capriccio per "boccacce e rumorini", che propone la struttura essenziale dell’opera mozartiana attraverso una rigorosissima quanto esilarante partitura di "gesti musicali".
In scena il pubblico assiste ad un'esecuzione a cappella di una riduzione dell’opera mozartiana da parte di una piccola corale: ma i giovani che la compongono non sono musicisti, bensì attori che hanno costruito la loro partitura "recitando" la musica di Mozart e diventando essi stessi “orchestra” con i suoi diversi strumenti musicali.
Dalla recitazione del suono, dal tentativo di riprodurre il rumore dello strumento, i Sacchi di Sabbia arrivano - addentrandosi dalla "parte sbagliata" quella che nessun musicista praticherebbe - a una pionieristica versione dell'Opera di Mozart: una versione "sgrammaticata", senza "rappresentazione", ma che in virtù delle tragicomiche espressioni facciali degli attori chiamati ad imitare le sonorità degli strumenti e l'ausilio della proiezione del libretto sullo sfondo, riesce ad evocare l'essenza del grande personaggio mozartiano.


I biglietti per “DON GIOVANNI DI MOZART” (13 euro intero, 10 euro ridotto, 2.50 euro con card Giovani a Teatro) sono acquistabili all’Ufficio Teatro di Villa dei Leoni in via Don Minzoni 26 a Mira dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18; sono in vendita anche presso gli sportelli della Banca del Veneziano fino al giovedì mattina. I biglietti, inoltre, si possono anche prenotare sul sito www.teatrovilladeileoni.it oppure acquistare online al sito www.greenticket.it.
I giorni di spettacolo la biglietteria del Teatro apre un’ora prima della rappresentazione.

Prosegue con successo, in occasione della rassegna “ASSAGGIAMI”, la golosa novità “sostenibile” per il pubblico, il nuovo punto di ristoro equobar nel foyer del teatro, collocato nel seminterrato di Villa dei Leoni. L’equobar, il primo a essere attivato in provincia di Venezia, è gestito dai volontari della cooperativa sociale AlterATTIVA e offre prodotti equosolidali e a km zero.
L’equobar sarà aperto al pubblico a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

“ASSAGGIAMI: CONSUMARE SENZA MODERAZIONE”, la stagione di prosa 2010-2011 del Teatro Villa dei Leoni di Mira, è promossa da La Piccionaia - I Carrara Teatro Stabile di Innovazione e dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Mira, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura della Provincia di Venezia, Circuito Teatrale Regionale Arteven, Regione del Veneto, Ministero dei Beni e Attività Culturali, con il contributo di Banca del Veneziano.
La stagione aderisce al progetto Giovani a Teatro con 2,50 euro promosso da Fondazione di Venezia.

INFO > Ufficio Teatro Villa dei Leoni
tel. 0414266545 - info@teatrovilladeileoni.it
www.teatrovilladeileoni.it

“GUSTI ASTRALI”: L’OMAGGIO E LO SBERLEFFO DEI SACCHI DI SABBIA AL “DON GIOVANNI DI MOZART”

rovare a “recitare” i suoni, per un omaggio ad uno dei Maestri assoluti della grande musica: un atto d'amore e al tempo stesso uno sberleffo verso un'opera senza tempo, rivisitata con l’ironia dell’oggi. In scena venerdì 25 febbraio (ore 21) al Teatro Astra di Vicenza, “DON GIOVANNI DI MOZART - Ein musikalischer Spass zu Don Giovanni ” è lo spettacolo che i Sacchi di Sabbia presentano all’interno del cartellone GUSTI ASTRALI 2010-2011.
Tra i gruppi più impegnati nel teatro contemporaneo italiano, i Sacchi di Sabbia si inseriscono a pieno titolo all’interno della sezione “Pianeta Contemporaneo” del cartellone vicentino: a tal proposito, fino a venerdì 25 febbraio sarà ancora possibile acquistare l’abbonamento ai quattro spettacoli del cartellone che meglio rappresentano i nuovi territori di ricerca della scena nazionale (insieme a “DON GIOVANNI DI MOZART”, anche “I AM 1984” di Barbara Matijević e Giuseppe Chico, “ENIMIRC” di Andrea Fagarazzi e I-Chen Zuffellato, e “BALLARINI” di Emma Dante).

Dall’approfondimento sul melodramma che nel 2008 è valso alla compagnia pisana il prestigioso Premio Ubu, “DON GIOVANNI DI MOZART” è uno spiazzante approccio all’opera di Mozart, in cui sono incastonate le arie più significative del Don Giovanni, interpretate “rumoristicamente" dagli attori.
Scritto da Giovanni Guerrieri, Giulia Solano e Giulia Gallo, sul palcoscenico insieme a Arianna Benvenuti, Maria Pacelli, Matteo Pizzanelli e Federico Polacci, “DON GIOVANNI DI MOZART” è un capriccio per "boccacce e rumorini" che propone, attraverso una partitura rigorosissima di "gesti musicali", la struttura essenziale dell’opera mozartiana.
In scena il pubblico assiste ad un'esecuzione a cappella di una riduzione dell’opera mozartiana da parte di una piccola corale: ma i giovani che la compongono non sono musicisti, bensì attori che hanno costruito la loro partitura "recitando" la musica di Mozart.
Dalla recitazione del suono, dal tentativo di riprodurre il rumore dello strumento, i Sacchi di Sabbia arrivano - addentrandosi dalla "parte sbagliata" quella che nessun musicista praticherebbe - a una pionieristica versione dell'Opera di Mozart: una versione "sgrammaticata", senza "rappresentazione", ma che in virtù delle tragicomiche espressioni facciali degli attori chiamati ad imitare le sonorità degli strumenti e l'ausilio della proiezione del libretto sullo sfondo, riesce ad evocare l'essenza del grande personaggio mozartiano.

Al termine dello spettacolo, per il progetto Theatre Sharing, GUSTI ASTRALI propone al pubblico un incontro con gli attori de i Sacchi di Sabbia, che dialogheranno con il compositore, direttore d’orchestra e organista Pierangelo Valtinoni attorno ai temi dello spettacolo. Condurrà l’appuntamento Carlo Presotto.

Pierangelo Valtinoni
Compositore, direttore e organista. Le sue composizioni sono eseguite in Italia, in Europa, in Asia e in America. Nel 2001 ha composto l’opera Pinocchio, nel 2010 per la Komische Oper di Berlin ha composto La regina delle Nevi, ha scritto musiche per film e teatro. È docente al conservatorio di Vicenza dove ricopre la carica di vicedirettore.

GUSTI ASTRALI porta con sé anche una novità “sostenibile” per il pubblico: in occasione di ogni appuntamento in cartellone, e di quelli della rassegna FAMIGLIE A TEATRO, sarà attivo un nuovo punto di ristoro equobar nel foyer del Teatro Astra.
L’equobar, il primo a essere attivato in provincia di Vicenza, è gestito dai volontari della cooperativa sociale AlterATTIVA: un segnale positivo di attenzione ai prodotti equosolidali, biologici e a km zero.
L’equobar sarà aperto al pubblico prima e dopo gli spettacoli con prodotti di caffetteria, pasticceria, snack e aperitivi.

I biglietti per “DON GIOVANNI DI MOZART” (intero 13 euro, ridotto 11) sono in vendita presso gli uffici del Teatro Astra dal martedì al venerdì dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18, il mercoledì fino alle 19.00. È possibile acquistare i biglietti anche online su www.greenticket.it, oppure presso l’Agenzia Viaggi AVIT (viale Roma).

La stagione “Gusti Astrali 2010-2011”è curata da La Piccionaia - I Carrara Teatro Stabile di Innovazione per l’Assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, con il sostegno di Ministero dei Beni Culturali, Regione del Veneto, Provincia di Vicenza, Fondazione Antonveneta, Gruppo AIM, Askoll.


Informazioni per il pubblico:
Ufficio Teatro Astra
Stradella dell’Isola, 19 (vicino Piazza Matteotti)
Tel. 0444 323725, astra@piccionaia.org
www.piccionaia.org

All'Auditorium Comunale due giorni con la danza del Karalis Ballet


Prosegue con un nuovo weekend di spettacoli dedicati al balletto la rassegna Cagliari a Teatro 2011. La manifestazione nata nel 2010 come attività collaterale della Scuola D’Arte Drammatica, dopo i primi appuntamenti riservati al teatro contemporaneo, apre una parentesi alle coreografie con un doppio appuntamento di un’emergente realtà sarda: il Karalis Ballet.

La compagnia fondata dalla coreografa e regista russa Elena Sakharova con l’obbiettivo di costituire un corpo di balletto stabile della Sardegna, porta in scena lo spettacolo “Donde muere el tango” in programma sabato 26 febbraio alle ore 21 all’Auditorium Comunale di Piazzetta Dettori.

La programmazione dell’ultima settimana di febbraio, il giorno dopo, domenica 27 alle ore 19, sempre all’Auditorium di Piazzetta Dettori, prosegue ancora a passo di danza con la Karalis Ballet in “Ritorno all’origine”.

Il fascino, la sensualità, l’erotismo e il pathos dei passi di danza più noti dell’Argentina sono i tratti salienti di “Donde muere el tango” realizzato da Roberta Serra con le coreografie e le scenografie a cura di Uwe Endler. Lo spettacolo interpretato sul palcoscenico dai danzatori Rachele Montis, Sergey Sakharov, Elena Sakharova, Uwe Endler, Stefania Sulis, Diego, Stefania Piras, Roberta Serra e Valentina Pilia, è un avvincente connubio tra la passione del tango e la teatralità che scaturisce dalle atmosfere pulsanti di una milonga.

Siamo in un magazzino apparentemente abbandonato in un quartiere residenziale. La sera quando tutto tace, tre donne iniziano a pulire il locale, ma un improvviso sottofondo musicale le travolge e iniziano un passo a due con la loro scopa. Richiamati dalle luci e dai rumori arrivano alcuni uomini e lentamente lo spoglio magazzino diventa una milonga.

Qui s’incontrano uomini e donne che durante il giorno hanno una vita normale, seguono i canoni della quotidianità, ma al calar della notte arrivano nella sala da ballo, si liberano dei rigidi vestiti, indossano abiti sensuali e si abbandonano al tango tra seduzione e passione. Il locale è frequentato anche da due bellissime prostitute, tra loro c'è una forte rivalità che mettono in campo seducendo gli uomini, cadendo prima tra le braccia di una poi dell’altra, ma la rivalità tra le due donne ad un certo punto si spinge oltre il gioco della seduzione e si scatenano in un vortice le emozioni, rabbia, tradimento, amore, vendetta. In questo crescendo d’emotività le due rivali impugnano un coltello per un duello all’ultimo sangue.

Il secondo spettacolo presentato il giorno successivo al pubblico cagliaritano dalla compagnia diretta da Elena Sakharova è interpretato dalla stessa regista e coreografa russa con Valentina Pilia, Rachele Montis, Stefania Sulis, Sergey Sakharov, Uwe Endler, Stefania Piras e Roberta Serra.


Con un impianto teatrale e coreografico dai contorni magici in cui si aggirano elementi naturali e surreali, personaggi fantastici che diventano reali, “Ritorno all'Origine” di Roberta Serra con le coreografie di Uwe Endler, appare come una favola moderna con un pressante invito a seguire stili di vita più naturali.

Attraverso i linguaggi propri del teatro, della danza moderna, immagini video e le istantanee di una mostra fotografica a corredo della storia, lo spettacolo racchiude un’energica critica al cosiddetto mondo civile che in nome del progresso spinge sempre più il pianeta alla catastrofe. In particolare nella storia il protagonista è l'albero di cui si sottolinea il forte legame con la vita dell'uomo.

La rassegna è organizzata con il coordinamento della Scuola D’Arte Drammatica in collaborazione con il Comune di Cagliari e con un contributo della Provincia.



Info:
Scuola D’Arte Drammatica
Auditorium Comunale
Piazza G.M. Dettori, 8 Cagliari
tel: 070 73 21 181
fax: 070 73 21 211
cell: +39 333 68 53 960
e mail: info@scuolateatrocagliari.it
web: www.scuoladiteatrocagliari.it


Ufficio stampa:
Antonio Rombi
cell: +39 392 46 50 631
cell: +39 377 43 53 413
e mail: ant.rombi@gmail.com
e mail: antorombi@tiscali.it




mercoledì 23 febbraio 2011

TEATRO TRASTEVERE: DI GUERRA E DI SOGNI testo e regia di Francesco Rossini

22 - 27 Febbraio TEATRO TRASTEVERE - DI GUERRA E DI SOGNI testo e regia di Francesco Rossini



C'è qualcosa che rende questo spettacolo "Utile"
Sei ragazzi alla fine di una guerra, sono partiti militari, sono ora uomini dal maglione strappato, dal cappotto sporco.
Sono nel limbo, nel passaggio tra il caos alle spalle e il futuro oscuro davanti. Cosa troveremo al ritorno? Cosa porteremo con noi da qui? Cosa riusciremo a dimenticare e quali dolori avremo la fortuna di dimenticare?
E'il sottile legame silenzioso che lega un gruppo di giovani partiti per amore della propria Patria o per crescere.
La regia è presente e muove i sei con maestria nello spazio e nel tempo e sale la tensione fino all'ultimo, portando il pubblico alla fine, a chiedersi se veramente, quei ragazzi, faranno ritorno.




22 – 27 FEBBRAIO 2011


DI GUERRA E DI SOGNI

testo e regia di Francesco Rossini


con Matteo Bolognese, Edoardo Ciufoletti, Alessandro Musto

Niccolò Scognamiglio, Francesco Vellei

Una guerra. Una delle tante.

Non importa quale, non importa dove. La violenza è assoluta, universale. Il significato che vogliamo darle è opinabile. "Di guerra e di sogni" analizza una delle infinite possibilità della violenza, quella della vendetta. Accanto alla vendetta il passato, ma soprattutto il futuro.

Proprio qui la rabbia diventa fondamento di parole, pensieri, azioni. Quello che resta della morale tenta di contrapporglisi, come sempre senza argomenti, senza potersi spiegare fino in fondo. Andare avanti o scegliere da che parte stare.

"Di guerra e di sogni" vuole essere una fotografia. Una fotografia dilatata nella quale i personaggi si lascino osservare.

E' nella profondità dei personaggi che avrà luogo la violenza più grande, quella della quale non si scorge minima traccia. Violenza alla quale, forse, possono contrapporsi il ricordo o l'immaginazione di qualcosa di diverso. Ciò che resta della realtà è un' immagine lontana e sbiadita, simile ad una polverosa pellicola degli anni quaranta. Non restano, come sempre, che domande.

22 – 27 FEBBRAIO 2011

ore 21  

domenica ore 18

INT € 13

RID € 10

Compagnia L'ALBATRO presenta

DI GUERRA E DI SOGNI

testo e regia di Francesco Rossini

con Matteo Bolognese, Edoardo Ciufoletti, Alessandro Musto, 
Niccolò Scognamiglio, Francesco Vellei

TEATRO TRASTEVERE 

Via Jacopa de' Settesoli 2



martedì 22 febbraio 2011

Teatro periferico. Antonia Pozzi: per troppa vita che ho nel sangue

Teatro Comunale di Cassano Valcuvia (Va)

Stagione 2011 – Teatro e Letteratura

Direzione artistica Promoarte – Teatro Periferico

Sabato 26 febbraio 2011

Ore 21.00

Teatro Comunale

Via IV Novembre, 4

Cassano Valcuvia (Va)

Ingresso 5 euro

Info e prenotazioni: 3341185848 – 0332995519

info@teatroperiferico.it - www.teatroperiferico.it


Antonia Pozzi:

per troppa vita che ho nel sangue

(primo studio)

di e con Elisabetta Vergani

musiche originali dal vivo Filippo Fanò

(Farneto Teatro – Milano)


"per troppa vita che ho nel sangue tremo nel vasto inverno" scriveva Antonia Pozzi, poetessa milanese morta suicida nel 1938, una delle voci più alte della poesia del '900europeo, la cui fortuna e notorietà però è di recente acquisizione. Risale, infatti, alla fine degli anni '80 con la pubblicazione degli inediti e poi con il convegno a lei dedicato nel 2008 dall'Università Statale di Milano, a settanta anni dalla morte.

Nel Teatro Comunale di Cassano Valcuvia, all'interno della rassegna Teatro e Letteratura, andrà in scena un reading teatrale composto da parole, suoni dal vivo e suggestive immagini fotografiche d'epoca.

Antonia Pozzi, oltre che poeta, era un'eccellente fotografa. La sua vibrante e palpitante anima poetica si riflette anche nelle fotografie che tanto raccontano di lei, dei luoghi da lei amati e frequentati, il suo rapporto con Milano, con la periferia alle porte della città-piazzale Corvetto, via dei Cinquecento, Porto di mare- soggetti anche della sua ultima produzione poetica, Pasturo, la Valsassina, le sue "madri montagne", la Zelada, il Ticino, Bereguardo.




L'attrice e regista Elisabetta Vergani, della compagnia milanese Farneto Teatro, motiva così l'origine e lo sviluppo di questo impegnativo lavoro teatrale e musicale dedicato alla Pozzi:

restituire un corpo alla voce della sua poesia, per tanto tempo così misconosciuta, riconoscerla e riconoscersi in questo atto, ci appare ora, appassionante e necessario.

"Avvicinarsi a piccoli passi, rispettando il tabù, preparati a strappare ai morti il loro segreto non senza pena. La confessione della nostra pena, da lì dovremmo cominciare".

Cito questa frase di Christa Wolf, altra grande mia predilezione e sorella d'elezione, di cui nel mio percorso artistico ho messo in scena due suoi romanzi -Cassandra e Medea- perché essa esprime in modo esatto l'atteggiamento con cui mi accingo a interpretare sulla scena la vicenda umana e artistica di Antonia.

Avvicinarmi a piccoli passi, insieme al pianista e compositore Filippo Fanò da anni mio insostituibile e prezioso compagno nella comune ricerca teatrale e musicale, facendoci accompagnare anche da altri musicisti per creare una sorta di melologo: l'opera poetica, le lettere, i diari della Pozzi andranno a comporre la drammaturgia lessicale che dialogherà con la partitura musicale.

Parole, suoni e immagini. Antonia, oltre che poeta, era un'eccellente fotografa. La sua vibrante e palpitante anima poetica si riflette anche nelle fotografie che tanto raccontano di lei, dei luoghi da lei amati e frequentati, il suo rapporto con Milano, con la periferia alle porte della città-piazzale Corvetto, via dei Cinquecento, Porto di mare- soggetti anche della sua ultima produzione poetica, Pasturo, la Valsassina, le sue "madri montagne", la Zelada, il Ticino, Bereguardo.

Scrive la Pozzi in una lettera ad un amico: "….perché non per astratto ragionamento, ma per un'esperienza che brucia attraverso tutta la mia vita…io credo alla poesia. E vivo della poesia come le vene vivono del sangue. Io so che cosa vuol dire raccogliere negli occhi tutta l'anima delle cose e le povere cose…. sentire mute sorelle al nostro dolore ".

Dare un nome e una casa all'anima di tutte le cose anche quelle impalpabili, effimere che fluttuano nell'aria, restituire un corpo alla voce della sua poesia, per tanto tempo così misconosciuta, riconoscerla e riconoscersi in questo atto, mi appare ora, grazie ad Antonia, appassionante e necessario.

Elisabetta Vergani – Farneto Teatro




Il prossimo appuntamento della rassegna "Teatro e Letteratura", organizzata da Promoarte - Teatro periferico sarà:

Olmo il soldato.

Da La bicicletta nella Resistenza, a cura di F. Giannatoni e I. Paolucci
Di e con Betty Colombo

regia Betty Colombo Arteatro (Cazzago Brabbia - VA)

Domenica 6 marzo, h17.00

Iniziativa legata all'evento "Bici & Mimose".

In occasione della gara di Coppa del Mondo di ciclismo femminile, Trofeo Binda 2011

INFORMAZIONI PER LA STAMPA:

TEATRO VASCELLO: LEO GULLOTTA E JAVIER GIROTTO 28 FEBBRAIO ORE 21 EVENTO SPECIALE

Teatro Vascello presenta

lunedì 28 febbraio ore 21

DOPPIO ASSOLUTO

Leo GULLOTTA e Javier GIROTTO

doppio di eccellenza tra musica e teatro

Serata d'apertura, il 28 Febbraio affidata allo spettacolare duo formato da LEO GULLOTTA e JAVIER GIROTTO Sassofonista e compositore argentino. Insieme attraverso la musica Jazz e la brillante bravura attoriale risveglieranno un nuovo genere teatrale. Un attimo di assoluta euforia stralciato dalle pagine di un grande testo Storie di cronopios e di famas la creazione piú felice, assoluta, surreale di Jiulio Cortazar prolifico scrittore argentino del novecento vissuto moltissimo anche a Parigi. In realtà Cronopios e famas sono due tipi ideali di modi possibili di interpretare l'esistenza, i primi sono poeticamente, ma viene voglia di usare anche la parola follemente razionali, i secondi sono razionalmente folli. Una interpretazione unica affidata a due artisti Stellari !!

DA NON PERDERE!

Biglietti: intero 20,00euro, ridotto15,00euro

Speciale abbonamento CARD PER TUTTI E 4 GLI ASPETTACOLI 50,00 EURO

Prenotazioni e informazioni email: promozione@teatrovascello.it oppure per telefono 065898031, 06 5881021,3405319449




Teatro Stabile d'Innovazione, Ricerca, Formazione e Promozione di nuovi linguaggi

Come raggiungerci: Il Teatro Vascello si trova in Via G. Carini 78 a Monteverde Vecchio a Roma sopra a Trastevere, vicino al Gianicolo. Con mezzi privati: Parcheggio per automobili lungo Via delle Mura Gianicolensi, a circa 100 metri dal Teatro.

Con mezzi pubblici: autobus 75 si ferma proprio davanti al teatro Vascello e si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure il 44, il 710, 870, 871. Treno Metropolitano che si può prendere da Ostiense fermata Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello

Gli studenti del liceo Turrisi Colonna incontrano l'attore Francesco Mazzullo

Gli allievi della classe IV DS del Liceo Statale delle Scienze Umane “G. Turrisi Colonna”, che hanno partecipato allo stage “Io e il teatro”, hanno avuto modo di incontrare l’attore-regista Francesco Mazzullo impegnato attualmente nella preparazione della sua prima a Roma per lo spettacolo “Anima mia”.

L’iniziativa, coordinata dalla Prof.ssa Luisa Emanuele, docente di scienze sociali, ha permesso agli allievi di vivere un’esperienza formativa guidati dallo stesso attore Francesco Mazzullo (recitazione) e dai docenti del Teatro dell’Accademia: Ferdinando Sparacino (canto), Erika Cassarino (teatro danza), Matteo Licari (sociologia) e Daniela La Chioma (dizione). Si è trattato di un vero e proprio processo evolutivo che ha coinvolto la mente, il corpo, le azioni e che permesso ai giovani di utilizzare lo strumento più fecondo e altisonante a disposizione dell’uomo, ossia la creatività personale. L’intento propedeutico del progetto è stato quello di affacciarsi sullo spazio scenico al fine di aumentare il grado di autostima degli stessi e metterli di fronte non solo alla “prova palcoscenico”, ma anche ad una vera e propria “prova di vita”.

Le competenze fornite durante lo stage risulteranno frutto del percorso di studio e di analisi e dei processi di ideazione e critica dei propri comportamenti, che permetteranno l’acquisizione di teorie e tecniche nell’ambito dell’analisi e la realizzazione di chi si è e come ci si comporta in gruppo in relazione ai modelli predefiniti (società, cinema, tv, web, ecc.), nonché la capacità di osservazione, ascolto, interpretazione della realtà e applicazione della metodologia “ricerca-azione”.

GABRIELE VACIS TORNA A SCHIO PER PRESENTARE IL NUOVO DOCU-FILM: “LA PAURA SICURA”

“La raccolta di duecento e più interviste in giro per l’Italia non ci sono servite a contare quanti italiani hanno paura del buio o degli stranieri. Ci servono a capire che tutta questa storia della paura e della sicurezza ha a che fare con la filosofia, con la bellezza e non con la polizia e le galere”. Così Gabriele Vacis, apprezzato maestro della scena teatrale italiana e già interprete della vita culturale scledense, presenta, in prima regionale, venerdì 25 febbraio al Teatro Astra di Schio, il suo ultimo film documentario che partendo da una ricognizione sulle paure degli italiani approda alla “bellezza”, come unico antidoto possibile alla complessità del presente.
Gabriele Vacis, direttore artistico del progetto “La Paura SiCura”, ha costruito idealmente e materialmente un viaggio nelle paure e nel coraggio degli italiani, attraversando nel 2010 le città di Montegranaro, Settimo Torinese, Ravenna, Schio, Genova e Catania.
In questa impresa il regista ha raccolto quasi 300 racconti attraverso l’”ascolto” delle molte persone intervistate, quale metodo d’indagine dalle potenzialità straordinarie, che “aiuta a capire attraverso le storie“, che si fanno dialogo intimo tra bambini, giovani, adulti e anziani.
Un giro d’Italia in 6 tappe, da nord a sud, che nell’aprile 2010 è stato ospitato dalla Fondazione Teatro Civico e dall’amministrazione comunale di Schio, dove Gabriele Vacis ha incontrato i ragazzi del laboratorio teatrale Campus Company, alcuni ospiti del centro di pronta accoglienza Casa Bakhita e alcuni cittadini scledensi che hanno raccontato qualcosa di importante di sé. Nella cittadina scledense il regista si è avvalso di alcune riprese all’interno del cantiere del Teatro Civico.
L’intento del progetto è quindi quello di offrire una chiave di lettura alla necessità - sempre più pressante - di “sicurezza”, dall’altro di raccontare, dialogando con giovani, adulti e anziani, le paure del presente: da quelle più intime, esistenziali e adolescenziali di tanti ragazzi; a quelle derivanti dai mutamenti che le nostre città grandi, medie e piccole hanno affrontato in questi anni; a quelle, drammatiche, del degrado e della criminalità diffusa e organizzata.
Ma da questa indagine è emerso che la paura può trovare risposte nelle risorse che l’individuo scova nel proprio bagaglio personale, culturale e di relazione. Essa può essere superata o razionalizzata se, nel contesto sociale, la comunità mette in campo come antidoti le azioni positive dei soggetti istituzionali, delle famiglie, dei presidi educativi e sociali. Ad affermare come, “in un tempo di democrazia delle emozioni, il cinema, la televisione, internet possono essere strumenti formidabili di rassicurazione e possono servire a consolare, ad incoraggiare piuttosto che a spaventare”.

“La paura siCura” è un progetto presentato dal FISU Forum Italiano Sicurezza Urbana, associazione di comuni, province e regioni italiane volte a promuovere nuove pratiche di sensibilizzazione nei confronti dei temi della sicurezza urbana e in coproduzione con Inteatro, centro internazionale di ricerca teatrale. Il docu-film risultato del progetto, dopo la presentazione a Roma lo scorso 15 ottobre, è stato proiettato in molte città italiane in occasione della 3^ manifestazione nazionale “100 città per la sicurezza”.

La Fondazione Teatro Civico di Schio promuove la proiezione del docu-film venerdì 25 febbraio, presso il Teatro Astra di Schio, alle ore 21.00. L’ingresso è libero. Per ulteriori informazioni rivolgersi al numero verde 800 601171.



GABRIELE VACIS presenta
LA PAURA SICURA
da un’idea del Forum Italiano per la Sicurezza Urbana
prodotto da FISU e INTEATRO
produzione esecutiva
VELIA PAPA in collaborazione con ANTONIA SPALIVIERO

lunedì 21 febbraio 2011

RARI MA UGUALI. TEATRO ARGENTINA - BARBARESCHI, DOMPE',GELMINI, DALLAPICCOLA, BRILLI, SCAMARCIO E MOLTI ALTRI PER LA GIORNATA DELLE MALATTIE RARE




 "RARI MA UGUALI"

Evento in occasione della Giornata delle Malattie Rare

 ROMA, TEATRO ARGENTINA

(Largo di Torre Argentina, 52)

Sabato 26 febbraio 2011

Ore  10,00 – 13.30

 

In occasione della Giornata delle Malattie Rare, la Fondazione Luca Barbareschi ONLUS - Dalla Parte dei bambini, con il sostegno di Farmindustria, con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero della Salute, del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, del Ministero per le Pari Opportunità, ed in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità - Consulta Nazionale delle Malattie Rare, UNIAMO FIMR Onlus Federazione Nazionale delle Malattie Rare e Orphanet  promuove l'evento "RARI MA UGUALI".


L'incontro intende sensibilizzare l'attenzione dell'opinione pubblica sulle patologie rare, un fenomeno che rappresenta circa il 10% di tutte le malattie che oggi affliggono l'umanità.

Da tre anni la Fondazione Luca Barbareschi ONLUS è impegnata a sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema, e a creare un'azione di sostegno affinché sia approvata una legge specifica in materia. In particolare essa ha lavorato sul confronto tra istituzioni e ricerca, cercando di dar voce alle associazioni dei pazienti e dei medici. Proprio per questo l'evento "RARI MA UGUALI" di quest'anno mira a sviluppare una cultura della prevenzione, promuovendo l'informazione su questo tema, e tentando di affrontare ed approfondire il tema delle diseguaglianze sanitarie, che esistono per i pazienti di malattie rare all'interno e tra le regioni, e sostenendo un equo accesso da parte dei malati rari all'assistenza sanitaria e ai servizi socio-sanitari.

Vi aspettiamo e speriamo possiate seguire l'evento.

Grazie!

Ufficio Stampa EQUA di Camilla Morabito

info@equa.it; ml.fortunato@equa.it

 





Teatro. SPETTACOLO CONTROVENTO Sala Umberto di Roma 28 febbraio


RIBALTA D'AUTORE PER LE MALATTIE RARE 

Dalla penna di sei drammaturghi la verità  in scena. 

  • L'Istituto Superiore di Sanità, grazie a un finanziamento del Ministero della Salute, promuove un progetto di sensibilizzazione sul tema con uno spettacolo e un libro. L'iniziativa è realizzata con in collaborazione con il MIUR per trasferire nella scuola la problematica e favorire l'integrazione.
  • Hanno offerto sostegno la Fondazione Roma e l'Università San Raffaele - Roma con il finanziamento di un programma di ricerca sui microrna, una borsa di studio per l'informazione ai pazienti e dieci corsi di laurea gratuiti riservati a studenti colpiti da patologie rare.
  • Spettacolo e borsa di studio sono dedicati ad Alessandra Bisceglia, una giovane giornalista scomparsa due anni fa.
 

Dall'esperienza del laboratorio di medicina narrativa del Centro Nazionale Malattie Rare dell'ISS nascono "Controvento", un volume edito a cura dell'Istituto Superiore di Sanità che raccoglie nove testimonianze di malattia e l'omonimo spettacolo, liberamente ispirato alle storie vere dei malati e in programma al teatro Sala Umberto di Roma in occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Rare.

Un libro e uno spettacolo, inseriti nel più ampio progetto "Sulle Ali di Pegaso" realizzato dall'Istituto Superiore di Sanità, per parlare delle malattie rare e sensibilizzare le istituzioni per fare di queste patologie una priorità in sanità e in ricerca, ma non solo.

Grazie alla collaborazione del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, volume e spettacolo approderanno infatti nelle scuole per trasferire all'interno delle aule scolastiche il tema malattie rare, stimolando la creatività degli alunni su questa complessa problematica e favorendo assi portanti dell'educazione alla convivenza civile quali l'integrazione e la comprensione del "diverso".

A sostenere l'iniziativa è l'Università telematica San Raffaele Roma, che ha contribuito con una borsa di studio dedicata ad Alessandra Bisceglia (una giovane giornalista Rai scomparsa a soli 28 anni per una rara malformazione vascolare e alla quale si è deciso di dedicare lo spettacolo), e dieci corsi di laurea gratuiti per studenti colpiti da queste patologie.

Per la ricerca scientifica la Fondazione Roma interviene poi con il cofinanziamento, insieme allo stesso ISS, di un progetto di ricerca sul ruolo dei microrna nelle malattie rare.

"Le malattie rare sono malate di incomunicabilità. Spesso difficili da spiegare, parte di un universo complesso di patologie sottodiagnosticate e spesso senza terapia – spiega Enrico Garaci, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità - . Promuovere, attraverso questo progetto, l'informazione e la sensibilizzazione su di esse significa certamente sostenere l'attività di ricerca e monitoraggio che è il nostro primario compito. Ma significa soprattutto coinvolgere e responsabilizzare tutti, dalle istituzioni ai cittadini, a collaborare, come hanno già fatto l'Università San Raffaele-Roma e la Fondazione Roma Terzo settore, traducendo in un sostegno concreto l'appello che i malati, raccontando le loro storie nel libro e sulla scena, rivolgono alla società intera".

Cuore del progetto è lo spettacolo Controvento. Sei autori teatrali raccontano le malattie rare, atteso al teatro Sala Umberto di Roma il 28 febbraio alle ore 21 in concomitanza con la Giornata Mondiale delle Malattie Rare. Si tratta di un allestimento che, su regia di Paolo Triestino, cuce insieme sei atti unici scritti appositamente da sei autori contemporanei - Gianni Clementi, Simone Cristicchi, Edoardo Erba, Vittorio Franceschi, l'irlandese Gina Moxley e Spiro Scimone – e ispirati a storie vere  e testimonianze dirette.

Lo spettacolo, infatti, nasce e si intreccia con la stesura del volume Controvento. I malati rari raccontano solitudine e coraggio, a cura di Mirella Taranto, Capo Ufficio Stampa dell'ISS, e di Domenica Taruscio, Direttore del Centro Nazionale Malattie Rare, che ha curato le schede tecniche sulle malattie pubblicate in appendice ad ogni singola storia. Questo libro raccoglie infatti nove racconti ispirati alle esperienze di nove malati, frutto di incontri/interviste che hanno posto i pazienti in condizione di essere co-autori delle loro stesse biografie. I racconti sono preceduti da una testimonianza inedita di Erri De Luca che ha regalato ai malati una sua riflessione sul rapporto tra il dolore e la scrittura.  Testimonial della serata per l'Istituto Superiore di Sanità è Eleonora Daniele, conduttrice Rai di Unomattina, che presenta il videoclip in omaggio di Alessandra Bisceglia e introduce lo spettacolo. 

Il cast della messinscena si compone di pregevoli attrici e attori della nostra scena quali, tra gli altri, Maria Laura Baccarini, Elisabetta De Vito, Antonello Fassari, Anna Gualdo, Bruno Armando, Lydia Giordano, Lucianna De falco.

Lo spettacolo sarà inoltre replicato al teatro Verdi di Salerno il 7 marzo, prima tappa di una tournèe che deve essere ancora calendarizzata.  

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il Ministero della Salute 

SALA UMBERTO di Roma 28 febbraio ore 21

TEATRO VERDI (SA) 7 marzo ore 21 

domenica 20 febbraio 2011

Teatro dell’ Orologio STREGHE Donne di oggi sul rogo

STREGHE

Donne di oggi sul rogo 

di Marco Avarello , da un'idea di Linda di Pietro

Regia Linda di Pietro

Con Roberta Cartocci, Antonella Civale, Marta Nuti, Tiziana Scrocca 
 
 

Dal  22 al  27 febbraio  2011" al Teatro dell'Orologio  di Roma, in programma  STREGHE – Donne di oggi al rogo, uno spettacolo  di "6 pezzi al femminile" che con evidenti riferimenti alla realtà contemporanea, racconta  le storie  e le caratteristiche personali che portano 6 donne di oggi,  ad essere etichettate come 'Streghe" e, in quanto tali, irrimediabilmente giudicate e condannate".  

Cosa hanno in comune una sindacalista scomoda, come Costantina Kuneva, Sa femina accabadora, la "missionaria" che porta la dolce morte, una giovane madre sciagurata,  l'acida professoressa della nostra adolescenza, una suora  tanto impeccabile quanto originale e perfino una vittima della poesia.  

Quale parte di loro scatena nella collettività  una classificazione tanto sbrigativa , tanto pesante e faticosa da  sostenere? 

Le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle, diceva Voltaire, ma è poi vero che abbiamo smesso?

Il mito della donna oscura si è trasformato, ha perso il suoi caratteri folkloristici, ma non è mai stato veramente superato.  

Cosa fa oggi di una donna una strega? Quali sono le regole, l'intreccio di caso e scelte che portano  una donna comune ad essere così fortemente etichettata? 

Il racconto che viene proposto da "Streghe" vuole essere quindi uno spunto di riflessione che porta ad aggirare l'immagine pubblica stigmatizzata, ad uscire  dal giudizio collettivo,  consentendo allo spettatore di recuperare una visione di queste personalità più nitida, comprensibile, più vicina, umana e non di rado sorprendente 
 

Ufficio stampa Michela d'Agata cell 3397173656

Email miki.dagata@gmail.com 
 
 
 
 

Associazione Culturale Artinmovimento

Sede Legale: via Edoardo Amaldi n. 342 cap 00143 Roma – 388/1819905 06/45555442

P. IVA 10240951003

TEATRO BELLI: IL SOGNO DI IPAZIA

TEATRO


dal 22 al 27 febbraio – dal martedì ala sabato alle 21,00 – domenica alle 17,30

Diritto & Rovescio in collaborazione con Teatro Belli e Opere Festival 2009

presentano

IL SOGNO DI IPAZIA

di Massimo Vincenzi

con Francesca Bianco

voce fuori campo di Stefano Molinari

musiche di Francesco Verdinelli

regia di Carlo Emilio Lerici 

"Immaginate un tempo quando il più importante matematico e astronomo vivente era una donna. 
Immaginate che abbia vissuto in una città così turbolenta e problematica come sono oggi Beirut o Baghdad. 
Immaginate che questa donna abbia raggiunto la fama non solo nel suo campo, ma anche come filosofo e pensatore religioso, capace di attrarre un largo numero di seguaci. 
Immaginatela come una vergine martire ma non per la sua Cristianità, ma da parte dei Cristiani perché non era una di loro. 
E immaginate che il colpevole della sua morte sia stato accolto tra i santi più onorati e significativi della Cristianità. 
Non avremmo dovuto sentirne parlare? 
La sua vita non avrebbe dovuto essere nota a tutti?  
Avrebbe dovuto essere così, ma così non è stato."

Torna in scena anche in questa stagione "Il sogno di Ipazia", lo spettacolo scritto da Massimo Vincenzi interpretato da Francesca Bianco e diretto da Carlo Emilio Lerici.

L'incredibile successo ottenuto la scorsa stagione e la curiosità  che ha suscitato a tutti i livelli hanno fatto diventare lo spettacolo un piccolo "caso" nel panorama nazionale. Basti pensare, infatti, che dopo il debutto nella prestigiosa cornice del Castello Odescalchi di Bracciano in occasione di Opere Festival 2009, lo spettacolo è stato in scena a Roma per ben quattro volte nella stessa stagione,  e successivamente è stato a Napoli, Siena, Terni, Livorno, Rimini e in vari festival estivi, collezionando oltre 100 recite complessive. Per questa ripresa sono previste recite a Milano, a  Genova al Festival delle Eccellenze al Femminile, Trieste, Mantova, Palermo, Messina, Reggio Calabria. 
Su Facebook è attiva una pagina che ha già raccolto oltre 2300 iscritti.

La figura di Ipazia, dopo essere stata cancellata dalla storia per 1600 anni, è tornata prepotentemente alla ribalta grazie anche al film di Alejandro Amenabar "Agorà", che ha suscitato un grande dibattito a tutti i livelli che ha trovato ampia eco sui principali media nazionali.

La sua vita e la sua tragica fine ci lasciano un messaggio di così  grande attualità e modernità da trasformarla in vero simbolo ed esempio per gli anni a venire.

Con la speranza che alla fine Ipazia ritrovi la sua giusta collocazione nella storia.   

Prezzi: Interi € 18,00 – Ridotti €  13,00

La trama.

Lo spettacolo racconta l'ultimo giorno di Ipazia. Dal suo risveglio al mattino, seguito dall'uscita di casa per recarsi alla sua scuola, sino all'aggressione e alla morte. 
La narrazione è intervallata dal ricordo di una delle imprese "disperate" tentate dalla protagonista: salvare la biblioteca di Alessandria.  
Impresa che abbiamo preso come simbolo della sua intera vita   
A questo ricordo si alterna la voce sempre più veemente, e progressivamente più violenta, dell'autorità politica e religiosa. Partendo dal primo editto di Teodosio del 380 d.c. per arrivare ai veri e propri anatemi del vescovo Cirillo.

Per la parte relativa ad Ipazia la narrazione, pur fedele alla documentazione storica, è stata in gran parte liberamente reinventata. Per la parte relativa all'autorità politica i testi sono tratti dai quattro editti teodosiani. Per la parte relativa al vescovo Cirillo sono stati utilizzati frammenti dei suoi discorsi liberamente riadattati, tenendo come guida le testimonianze storiche che ci sono arrivate.    

La storia.

Se ragione e fede costituiscono i due binari paralleli lungo i quali si è mossa la storia dell'Occidente negli ultimi duemila anni, l'episodio più emblematico della contrapposizione fra queste due ideologie accadde nel marzo del 415, con l'assassinio di Ipazia (Alessandria d'Egitto circa 370 – 415 d.c.) detta "la musa" o "la filosofa".

Il contesto storico in cui l'avvenimento ebbe luogo è il periodo in cui il cristianesimo effettuò una mutazione genetica, cessando di essere perseguitato con l'editto di Costantino nel 313, diventando religione di stato con l'editto di Teodosio nel 380, e iniziando a sua volta a perseguitare nel 392, quando furono distrutti i templi greci e bruciati i libri "pagani".

Gli avvenimenti ad Alessandria precipitarono a partire dal 412, quando divenne patriarca il fondamentalista Cirillo (proclamato Santo e Dottore della Chiesa nel 1882).

In soli tre anni, servendosi di un braccio armato costituito da monaci combattenti, sparse il terrore nella città.  
Ma la sua vera vittima sacrificale fu Ipazia, il personaggio culturale più noto della città.

Figlia di Teone, rettore dell'università di Alessandria e famoso matematico egli stesso, Ipazia e suo padre sono passati alla storia scientifica per i loro commenti ai classici greci: si devono a loro le edizioni delle opere di Euclide, Archimede e Diofanto.

In un mondo che ancora oggi è quasi esclusivamente maschile, Ipazia viene ricordata come la prima matematica della storia: l'analogo di Saffo per la poesia, o Aspasia per la filosofia. Anzi, fu la sola matematica per più di un millennio: per trovarne altre bisognerà attendere il Settecento. Ma Ipazia fu anche l'inventrice dell'astrolabio, del planisfero e dell'idroscopio, oltre che la principale esponente alessandrina della scuola neoplatonica.

Le sue opere sono andate perdute.  
Le uniche notizie su di lei ci vengono dalle lettere di Sinesio di Cirene: l'allievo prediletto.

Il razionalismo di Ipazia, che non si sposò mai a un uomo perché diceva di essere già  «sposata alla verità», costituiva un controaltare troppo evidente al fanatismo di Cirillo.

Uno dei due doveva soccombere e non poteva che essere Ipazia.

Aggredita per strada, Ipazia fu scarnificata con conchiglie affilate, smembrata e bruciata. Il governatore Oreste denunciò il fatto a Roma, ma Cirillo dichiarò che Ipazia era sana e salva ad Atene. Dopo un'inchiesta, il caso venne archiviato «per mancanza di testimoni».

La figura di Ipazia, dopo secoli di colpevole silenzio, sta tornando prepotentemente alla ribalta in questi ultimi mesi. Trasmissioni radio, televisive, articoli sui principali quotidiani. Sono usciti inoltre numerosi libri di successo, soprattutto all'estero, e a Cannes è stato presentato il colossal spagnolo "Agorà" che abbiamo finalmente visto sugli schermi italiani, dopo tante polemiche,  alla fine di aprile del 2010.   

www.ilsognodiipazia.it – Facebook Il sogno di Ipazia 

Hanno detto: 
 

… Uno spettacolo commovente....                               Anna Bandettini – Repubblica.it

… spettacolo interpretato con penetrante vigore introspettivo...   Ettore Zocaro – La Sicilia

… Spettacolo interessante. Bravi tutti.                                 Debora Ferrucci – Il Grido.org

… La recitazione intensa e drammatica di una straordinaria Francesca Bianco...                                              Ambra Caserta – La voce di tutti

… un monologo di grande intensità emotiva che ha per protagonista una splendida Ipazia/Francesca Bianco...                                                     Giorgio Geraci – Monitor

… un avvincente monologo interpretato dalla brava Francesca Bianco...                                                Elisabetta Colla – Noidonne.org

… regia ottima di Carlo Emilio Lerici...                               Marcantonio Lucidi - Left

Lo spettacolo è risultato affascinante e, a volte, trascinante per l'ottima recitazione di Francesca Bianco, di straordinaria intensità e drammaticità...  
                                                                                          Claudio Listanti – La Voce d'Italia

Bravissima e coinvolgente Francesca Bianco...                 Giuseppe Fantasia - Dillinger.it

Il pubblico presente in sala ha applaudito a lungo al termine della recita testimoniando così il suo gradimento; noi ci associamo pienamente a questo applauso.                                                                 Claudio Listanti – La Voce d'Italia

Non manca nulla a questa fabula densa di sentimento e di verità storica: erudizione, fantasia, coraggio, dramma.                                                        Elisa Lorenzini - RecenSito

...L'intensa e ispirata Francesca Bianco...                       Marcello Isidori – DRAMMA.IT

… un risultato magnifico ed evocativo, attuale e sferzante...  
                                                                                      Francesco Anzelmo – Fuorilemura.it

...uno spettacolo documento premiato da un pubblico interessato ed affascinato.                                                 Marcello Isidori – DRAMMA.IT

… il poetico monologo interpretato dall'intensità emotiva di Francesca Bianco...                                                                       Amelia Realino – Agenzia Radicale

Uno spettacolo che lascia sospesi...                     Anna Bandettini – Repubblica.it

… rigore e intensità tanto della regia quanto dell'interpretazione... 
                         Luisa Monnet – Teatro.org

Francesca Bianco, con una recitazione coinvolgente e appassionata, dà voce a Ipazia.                                                                Daniela Puggioni – GothicNetwork.org

un intenso monologo con una strepitosa Francesca Bianco come unica protagonista...                                           Elisa Lorenzini – Lungotevere.net

Uno spettacolo che rinfranca per come riafferma le ragioni culturali ed umane della libertà di pensiero.                                                    Anna Bandettini – La Repubblica

Lo spettacolo si rivela un classico teatro della parola e delle emozioni.  
                  Riccardo Limongi – Teatro.org

Ipazia è interpretata magistralmente da Francesca Bianco.   Danilo Caruso – Archeoweb.it

TEATRO BELLI

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