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Cinema e Teatro

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venerdì 31 gennaio 2020

Festival ScienzaInScena - COPERNICO NON CI CREDEVA, l'1 e 2 febbraio al PACTA SALONE

L'1 e 2 febbraio presso il PACTA SALONE, parte del Festival ScienzaInScena Atto PiGreco, va in scena COPERNICO NON CI CREDEVA, produzione Associazione Centro Teatrale Mamimò, uno spettacolo che è una lezione di fisica, una lezione di fisica che è uno spettacolo, di Rocco Gaudenzi e Pablo Solari.

Sempre in queste date, anche i primi due spettacoli per bambini parte del Festival.

Festival ScienzaInScena

COPERNICO NON CI CREDEVA

In scena l'1 e il 2 febbraio presso il PACTA SALONE una produzione Associazione Centro Teatrale Mamimò 

 

L'1 e 2 febbraio presso il PACTA SALONE, parte del Festival ScienzaInScena Atto PiGreco, va in scena COPERNICO NON CI CREDEVA, produzione Associazione Centro Teatrale Mamimò, uno spettacolo che è una lezione di fisica, una lezione di fisica che è uno spettacolo, di Rocco Gaudenzi e Pablo Solari.

 

Si entra nelle menti di grandi rivoluzionari prima che il mito trasformasse gli uomini in personaggi: Cusano, Galilei, Leopardi e soprattutto Copernico, quello scienziato che pose il Sole al centro dell'Universo, e che parla direttamente al pubblico in quella gemma preziosa che è la prefazione al suo "De revolutionibus orbium coelestium". Scritta poco prima di morire, Copernico in essa si rivolge schiettamente al Papa; le parole dell'uomo sono un'onesta confessione di una conflitto interiore, di un impaccio, tra le due anime del credere e non credere, tra il suo amore di Dio e la fede nella matematica. 

 

"Sensibilizzare il pubblico al potere dei dati, - spiegano gli autori Rocco Gaudenzi e Pablo Solari - e degli open data, ora e nella storia del pensiero. Perché e come tramutare questo flusso d'informazioni che la natura e l'uomo producono, in ogni tempo e luogo, in uno strumento che permetta di distillare verità, aiutandoci a sviluppare un pensiero critico sul mondo che ci circonda, invece di confonderlo? Partendo da qui, ci siamo immaginati un viaggio che accompagni lo spettatore nel mondo di quello che è stato uno dei rivoluzionari — e pur tuttavia liquidato spesso in poche parole — della storia del pensiero umano, Niccolò Copernico. Lo spettatore vola in alto col pensiero e con una levità che lo sorprende, senza accorgersi, apprende concetti ritenuti complessi e distanti. Ripercorrendo le tappe del pensiero, dal passato riportiamo lo spettatore nel presente trasmettendogli la fede nel futuro e allo stesso tempo ricordandogli che lo sguardo è la sua prima e inestirpabile risorsa per misurare la realtà, che non deve perciò mai dimenticare di affilare con l'esercizio e la dedizione".

  

PACTA SALONE

1 febbraio 2020 – ore 20.45

2 febbraio 2020 – ore 18

ScienzaInScena

COPERNICO NON CI CREDEVA

di Rocco Gaudenzi e Pablo Solari

con Andrea Delfino

produzione Associazione Centro Teatrale Mamimò

 

 

Nel Festival ScienzaInScena for Kids:

All'interno del Festival ScienzaInScena Atto PiGreco non manca la sezione dedicata all'infanzia, che vede protagonisti artisti, ricercatrici, matematiche legati alla più importanti istituzioni scientifiche della città.

·     2 febbraio 2020                                                    

SiS - Parapiglia

ore 11.00 -MOGNOMI E POLIGNOMI                                                            

con Giulia Bernardi, Martina De Pieri, Giulia Mandelli, Irene Nava, matematiche | produzione PiGreco - il Luogo Ideale | dai 3 anni

SPETTACOLO/LABORATORIO CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

Un racconto animato e coinvolgente, che introduce ad alcuni concetti matematici molto semplici, che poi saranno ripresi nel laboratorio che segue il racconto. Un racconto di matematica e integrazione: ogni tribù di mognomi vive nella propria isola, tutti con la stessa forma e il cappello dello stesso colore. Non si conoscono tra di loro fino all'arrivo di una forte tempesta: riusciranno i mognomi a salvarsi e aiutarsi gli uni con gli altri? Ascolteremo la storia di come hanno imparato a vivere insieme nelle isole dei polignomi. 

 

ore 15.30 – PER LO SPAZIO CON NABÙ                                                         

di Salvo Valentino e Pietro Cucuzza | con Pietro Cucuzza, Salvo Valentino | regia e scene Salvo Valentino | musiche originali Pietro Cucuzza | produzione La Compagnia dei Giovani | dai 3 anni

A bordo della navicella spaziale Arcadia Duemilanove, il Capitano T. J. Newton esplora il sistema solare, in compagnia del suo equipaggio, composto dal saggio e cervellone robot C3PO e dal fedele tenente Pygar. In missione per esplorare il pianeta Marte, custodiscono nella loro modernissima astronave alcuni tra i più importanti animali e vegetali del pianeta Terra, per cercare di farli vivere e riprodurre sul pianeta rosso. Dopo l'atterraggio i tre personaggi incontrano Nabù, un extraterrestre proveniente dal pianeta Gagay della galassia Alpha Centauri persosi su Marte. Inizierà un'amicizia tra i terrestri e Nabù, fino a quando Hagal, un perfido marziano cacciatore di UFO, non cercherà di rapirli. 

 

Il Programma del Festival

Seguono il 3 febbraio MIA NONNA ÈUN'INGEGNERE, storie di ingegnere e architette che sfidando pregiudizi e luoghi comuni hanno svolto le loro professioni ad altissimo livello senza rinunciare a una vita piena e soddisfacente; il 4 e 5 febbraio LA PASSIONE DEI NUMERI. EMMY E SOFJA, STORIA DI DUE MATEMATICHE di Maria Rosa Panté; il 6 e 7 febbraio PALE BLUE DOT – Pallido pallino blu, una produzione Jet Propulsion Theatre - Compagnia Arditodesìo, una storia sulla salvaguardia del Pianeta Terra. Chiude il Festival l'8 febbraio BLACK BLACK SKY 2020 performing universe una co-produzione PACTA . dei Teatri - Associazione Sosta Palmizi, dove uno scienziato, l'astrofisico Stefano Sandrelli, un danzatore, il coreografo di Sosta Palmizi Giorgio Rossi, e un'attrice, intrecciano i loro linguaggi per raccontare, a modo loro, l'universo. Il curioso terzetto si 'sfida' sulla scena in un bizzarro contest, per condurci il più lontano possibile nello spazio, dentro e fuori di noi. 

 

INFO - PACTA SALONE - via Ulisse Dini 7, 20142 Milano

MM2 P.zza Abbiategrasso-Chiesa Rossa, tram 3 e 15, autobus 65, 79 e 230

Per informazioni: tel. 0236503740

Orari biglietteria:dal lun al ven dalle ore 16.00 alle ore 19.00

nei giorni di spettacolo: dal mar al sab dalle 16 – dom dalle 15

Biglietti:Intero €24 | Rid. Convenzioni €16 | Under 25/over 60 €12 | CRAL e gruppi €12 (min. 10

persone) | gruppi scuola €9 | per gli spettacoli della rassegna pactaSOUNDzone intero €10 - ridotto €6 | per gli spettacoli della rassegna PARAPIGLIA biglietti €7 per tutti

ABBONAMENTO SCIENZAINSCENA(ingresso a 7 spettacoli, mostra, conferenze e laboratori del festival) €30 



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Teatro Filodrammatici di Milano: La donna più grassa del mondo - prima milanese, dal 4 al 9 febbraio 2020

Teatro Filodrammatici di Milano
Dal 4 al 9 febbraio 2020 

La donna più grassa del mondo

di Emanuele Aldrovandi
con Luca Cattani, Alice Giroldini, Marco Maccieri

regia Angela Ruozzi
produzione Centro Teatrale MaMiMò | con il sostegno di Soc. Coop.va La VignaCoop.
La Lucerna s.c.aMore Energy srl

prima milanese

Dal 4 al 9 febbraio debutta, in prima milanese presso il Teatro Filodrammatici, il nuovo testo di Emanuele Aldrovandi, uno dei drammaturghi più rappresentati e premiati del panorama teatrale contemporaneo. La donna più grassa del mondo, portato in scena dalla compagnia MaMiMò, è uno spettacolo di umorismo nero, di tesa ironia e di feroce critica sociale. 

 

"A mia moglie piace mangiare. Quando mangia è felice. E io amo vederla felice." Marito 

 

Una grossa crepa minaccia la sicurezza della casa in cui vivono i protagonisti di questa storia, ma solo uno di loro sembra preoccuparsene: è l'Uomo del piano di sotto che da mesi tenta di convincere la coppia di vicini a intraprendere i lavori di ristrutturazione. Il problema è che la crepa si trova proprio sotto il divano della Donna più grassa del mondo che pesa quattrocentosessanta chili e non può muoversi. L'unica possibilità per poter intraprendere i lavori sarebbe che il Marito la convincesse a dimagrire, ma la felicità che le procura il cibo è troppo grande perché la donna possa rinunciarvi. In un'epoca in cui sembra che la nostra società abbia raggiunto il suo massimo grado di benessere, questa commedia, attraverso una cifra grottesca e paradossale, ci induce a riflettere sulla capacità dell'uomo di immaginare un modo alternativo per raggiungere la felicità che non lo condanni all'autodistruzione. 

 

NOTE DI REGIA 

Noi tutti crediamo di vivere in condizioni di benessere. Fino a quando non ci viene il dubbio che non sia così. Ci è stato implicitamente insegnato che viviamo nel migliore dei mondi possibili ed è quindi assurdo cercare di costruirne uno migliore (e quale sarebbe, poi?); eppure l'aumento dell'uso di psicofarmaci nel nostro paese ci spinge a pensare che questo "benessere" evidentemente non è diffuso. Forse la storia del migliore dei mondi possibili era una bugia. Noi non siamo felici. Abbiamo continuamente fame. Abbiamo le case piene di oggetti, ma ne vogliamo sempre di nuovi. Siamo pieni di contatti, ma non ci soddisfano mai del tutto. Siamo affamati. Siamo afflitti da insaziabilità. L'insaziabilità allo stato puro. La nostra società ha raggiunto una grande libertà, ma questa libertà non ci ha liberato. Continuiamo ad avere fame. Questa fame insaziabile, questa vuotezza intrinseca, ci parla di una cosa molto reale, di una profonda vacuità al centro della nostra cultura, generata dalla distruzione di idee e tradizioni rimpiazzate da sistemi economici (che sono diventati sistemi ideologici) per cui l'uomo non deve credere più a nulla se non alla soddisfazione del proprio desiderio. Il desiderio è diventato il nostro ultimo idolo. La legge che regola gli uomini oggi è l'affermazione incontrastata del proprio desiderio. L'affermazione incontrastata della propria volontà di godimento attraverso la distruzione di tutti i tabù. La distruzione dei tabù ci rende più liberi? O sono i limiti a renderci liberi? La Donna più grassa del mondo ha intrapreso un percorso alla ricerca della massima felicità e del massimo godimento attraverso il cibo e la distruzione di tutti i cliché sociali, ma non raggiunge uno stato di felicità. Piuttosto condanna se stessa e gli altri all'autodistruzione e alla distruzione dell'ecosistema in cui tutti vivono. Questa Donna grassa, che pur essendo simbolo d'insaziabilità, rimane contemporaneamente metafora di fertilità, ci suggerisce che c'è qualcosa di cui noi esseri umani abbiamo bisogno per un nostro autentico benessere e che non cesseremo mai di desiderare: comunità, connessione, contatto con la natura, equilibrio, la sensazione di una missione più grande dei nostri immediati desideri parcellizzati. 

 

CENTRO TEATRALE MAMIMÒ

Il Centro Teatrale MaMiMò è un polo culturale nato nel 2004 e gestisce il Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia e al cui interno sono attive una Compagnia, che produce spettacoli di prosa, teatro ragazzi ed eventi culturali, e una Scuola di Teatro. La forma artistica è quella di un teatro colto e popolare insieme, atto collettivo di un gruppo riunito da una visione comune. Il Centro Teatrale MaMiMò è sostenuto dal 2012 dalla Regione Emilia Romagna come Organismo di produzione di spettacolo attraverso la L.13/1999, ed è riconosciuto dal MiBacT come Impresa di produzione di teatro di innovazione nell'ambito della sperimentazione. nito da una visione comune. I direttori artistici sono Marco Maccieri e Angela Ruozziwww.mamimo.it

EMANUELE ALDROVANDI

Emanuele Aldrovandi (Reggio Emilia, 1985), autore teatrale, sceneggiatore e regista, ha vinto numerosi premi fra cui Premio Riccione-Tondelli, Premio Hystrio, Premio Pirandello, Mario Fratti Award e Premio Fersen. È fondatore e direttore artistico dell'Associazione Teatrale Autori Vivi, ha lavorato fra gli altri con ERT, Teatro Elfo Puccini, Teatro Stabile di Torino, LAC Lugano, Compagnia MaMiMò e ATIR Teatro Ringhiera. I suoi testi sono tradotti, messi in scena e pubblicati in inglese, tedesco, francese, spagnolo, polacco, sloveno, ceco e catalano. Si è occupato anche di eventi site-specific e installazioni museali, ha scritto e diretto tre cortometraggi e insegna scrittura all'Accademia d'Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano.

 

MaMiMò e Aldrovandi vantano una lunga e fortunata collaborazione, tra gli spettacoli da ricordare Homicide House Nessuna pietà per l'arbitro entrambi portati in scena con successo presso il Teatro Filodrammatici.

 

La donna più grassa del mondo

di Emanuele Aldrovandi | con Luca CattaniAlice GiroldiniMarco Maccieri
regia Angela Ruozzi | assistente alla regia Filippo Bedeschi | scene e costumi Alice Benazzi | luci Fabio Bozzetta | realizzazione costume MeArte – Calerno | produzione Centro Teatrale MaMiMò | con il sostegno di Soc. Coop.va La VignaCoop. La Lucerna s.c.aMore Energy srl

foto © Nicolò Degl'Incerti Tocci

durata: 80 minuti

ORARI DI RAPPRESENTAZIONEmartedì, giovedì e sabato ore 21.00 | mercoledì e venerdì ore 19.30 | domenica ore 16,00

BIGLIETTIIntero: 22.00 euro | ridotto convenzionati: 18.00 euro | ridotto under 30: 16 euro | ridotto over 65 e under 18: 11 euro | NOVITÀ giovedì: 15 euro


TOURNÉE

1 e 2 febbraio – Nuovo Teatro Sanità - Napoli
dal 4 al 9 febbraio - Teatro Filodrammatici - Milano

22 febbraio – Spazio Yak – Varese

21 marzo – Cambusa Teatro – Locarno

18 e 19 aprile – Teatro Binario 7 – Monza

23 maggio – Teatro Due – Parma, Festival dello sviluppo sostenibile

 

Teatro Filodrammatici di Milano – via Filodrammatici 1, 20121 Milano 



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“Rigoletto” di Giuseppe Verdi nella versione irriverente e satirica de "I Tre Barba": in prima assoluta dal 6 al 9 febbraio al Teatro Studio Uno l'opera lirica diventa pop e contemporanea


RIGOLETTO

da

Giuseppe Verdi e Francesco Maria Piave

a

I Tre Barba

Regia I Tre Barba

con Lorenzo De Liberato, Alessio Esposito e Lorenzo Garufo

disegno luci Matteo Ziglio

foto Luisa Fabriziani


dal 6 al 9 febbraio 2020

Teatro Studio Uno via Carlo della Rocca, 6 Roma



Dopo il successo della scorsa stagione con "Così fan tutte" e "Il Barbiere di Siviglia" tornano al Teatro Studio Uno "I Tre Barba" ovvero Lorenzo De Liberato, Alessio Esposito e Lorenzo Garufo, con una delle opere più amate e conosciute di Giuseppe Vedi: "Rigoletto".

Per questa terzo (e ultimo?) spettacolo, il trio de "I Tre Barba" ha deciso di completare il proprio, personalissimo viaggio attraverso la lirica, con uno dei drammi più celebri della tradizione italiana, perseguendo l'intento di far conoscere e riscoprire l'opera giocando in modo satirico e irriverente con la musica e i libretti dei grandi capolavori operistici.

Rigoletto è un vero e proprio melodramma, realizzato nel 1851, e apre la trilogia popolare verdiana composta inoltre da "Il Trovatore" e "La Traviata". Reduci dalle due opere comiche "Così fan tutte" di Mozart e "Il barbiere di Siviglia" di Rossini (quest'ultimo verrà riproposto la settimana successiva dal 13 al 16 febbraio 2020 sempre al Teatro Studio Uno), i Tre Barba non potevano esimersi dal cimentarsi con un titolo del celebre Giuseppe Verdi.

Considerata la comprovata e risaputa incapacità da parte del trio di mantenere serietà e rigore durante la messa in scena, la scelta di un dramma così intenso, come Rigoletto, aumenta notevolmente l'aspetto satirico, che colpisce, oltre al semplice impianto lirico, anche la natura drammatica stessa del libretto del Piave: l'opera si trasforma così in una grottesca rappresentazione piena di enfasi tragica che sfocia, volenti o no, in quello che probabilmente risulterà lo spettacolo più comico della trilogia.

In un clima di festa sfrenato, su un palcoscenico pieno di palloncini e luci stroboscopiche, gli attori e cantanti (dilettanti) costruiscono una vera e propria farsa del dramma, alternando ai versi del libretto alcuni testi in prosa e misurandosi, ancora una volta, con le arie più famose dell'opera tra le quali spiccano "Cortigiani, vil razza dannata", "Bella figlia dell'amore", "Questa o quella per me pari sono" e l'immancabile "La donne è mobile". Non mancheranno le incursioni musicali moderne, da Elvis Presley a Johnny Cash... Tanto da Frank Sinatra a Benny Benassi il passo è breve.

Sinossi

La vicenda è ambientata a Mantova, nel XVI secolo. Rigoletto, gobbo buffone di corte, ha una figlia, Gilda, la cui esistenza tenta di mantenere segreta ai cortigiani, molti dei quali intendono vendicarsi di lui per le sue beffe feroci. Gilda si è invaghita, credendolo un povero studente, del frivolo e incostante duca di Mantova, introdottosi furtivamente nella sua casa per farle una corte appassionata. In un secondo tempo i cortigiani del duca, che intendono vendicarsi di Rigoletto, rapiscono Gilda e la conducono al palazzo, credendola però l'amante e non la figlia del buffone. Quando Rigoletto vi incontra la figlia, che, sedotta dal duca, si dispera per la sua sorte, giura di vendicarne l'onta e, ingaggiato un sicario, Sparafucile, ordisce la vendetta. Ma all'ultimo momento Gilda, ancora innamorata del duca, si sostituisce a lui e cade pugnalata in sua vece.


"Rigoletto" 6-9 febbraio 2020

Teatro Studio Uno, Roma

Ingresso 12 euro. Tessera associativa gratuita

Giov – Sab ore 21,00 e Dom ore 18.00


Per info: 3494356219- 3298027943



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TEATRO CIAK (ROMA): AL VIA IL TERZO APPUNTAMENTO CON IL GIALLO CON "LA SCALA A CHIOCCIOLA" DI ETHEL LINA WHITE , REGIA DI ANNA MASULLO - da sabato 8 a domenica 1 marzo


Da sabato 8 febbraio a domenica 1 marzo 2020


LA SCALA A CHIOCCIOLA

Di Ethel Lina White

Regia ANNA MASULLO

 

Con (in ordine di apparizione)

MARTINA CARLETTI

BARBARA ABBONDANZA

LINDA MANGANELLI

CLAUDIO GARRUBA

FRANCO SCIACCA

SILVIA SIRAVO

RICCARDO CASCADAN

GIOVANNI CARTA

 

Adattamento di ANNA MASULLO e ANDREA RUGGIERI

Costumi VALENTINA BAZZUCCHI e MATTEO RIGOLA

Musiche ALESSANDRO MOLINARI

Luci MARCO CATALUCCI

Capo costruzioni MARIO DI GREGORIO DIEGO CACCAVALLO

Capo Macchinista NUR AL KUDSI

Aiuto regia FLAVIA MARZIALI

Assistente regia CLARISSA BOTTACCI

Foto DIEGO BUONANNO

Ufficio stampa ALESSIA ECORA

 

 

Terzo appuntamento con il Giallo del Teatro Ciak: da sabato 8 febbraio a domenica 1 marzo arriva uno spettacolo che terrà il pubblico col fiato sospeso dall'inizio alla fine, ovvero La Scala a Chiocciola di Ethel Lina White, per la Regia di Anna Masullo, grande specialista del genere Noir e regista storica dello Stabile del Giallo. Sul palco, in ordine di apparizione, Martina Carletti, Barbara Abbondanza, Linda Manganelli, Claudio Garruba, Franco Sciacca, Silvia Siravo, Riccardo Cascadan e Giovanni Carta.

 

Cosa accade quando il luogo in cui dovresti sentirti più al sicuro si trasforma in un incubo?

La Scala a Chiocciola, dal romanzo di Ethel Lina White, racchiude tutti gli elementi che costringeranno lo spettatore ad "assaporare" attimo dopo attimo, lo stesso terrore che la giovane protagonista vivrà nell'arco di un'intera notte.

Una grande casa isolata nella campagna inglese e chiusa come una fortezza impenetrabile sarà il luogo in cui un serial-killer, attraverso un crudelissimo gioco psicologico, spingerà la piccola Helen gradino dopo gradino nelle sue spire, mentre tutti i personaggi, prigionieri della notte e soprattutto del temporale che fuori infuria, si muovono come nell'attesa del nefasto evento, quasi questo fosse percepibile nell'aria resa elettrica dai lampi.

Il male che è lì insieme a noi, giocherà a rendere inoffensivi uno dopo l'altro, tutti gli ospiti della casa fino a stringere la sua morsa mortale intorno alla vittima designata.

La catarsi finale arriverà da una direzione inaspettata e forse ancor più sorprendente dell'identità stessa dell'assassino.

Un noir gotico di una delle scrittrici più note dell'età d'oro del mystery.

 

 

TEATRO CIAK

Via Cassia, 692 - 00189 Roma


Per info e prenotazioni 06.33249268

 

Orario spettacoli

Serali ore 21.00

Pomeridiane ore 17.30

 

Prezzo biglietti:

Intero € 25,00

Ridotto € 22,00 (under 20, over 65, gruppi 10+ e disabili)




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IL COMMISSARIO MONTALBANO per la prima volta al CINEMA - solo il 24, 25, 26 febbraio

NATO DALLA PENNA DI ANDREA CAMILLERI,

È IL PERSONAGGIO CHE HA SAPUTO CONQUISTARE MILIONI DI LETTORI IN TUTTO IL MONDO

E OLTRE UN MILIARDO DI SPETTATORI GRAZIE ALLA COLLECTION EVENTO RAI

 

IL COMMISSARIO MONTALBANO

PER LA PRIMA VOLTA AL CINEMA

 

In anteprima nelle sale italiane solo il 24, 25, 26 febbraio

e prossimamente in onda su Rai1

"SALVO AMATO, LIVIA MIA"

il nuovo episodio della serie più seguita d'Italia

 

Una produzione Palomar con la partecipazione di Rai Fiction

 

interpretato da

 

LUCA ZINGARETTI

che per la prima volta firma la regia con ALBERTO SIRONI

 


Il commissario Montalbano è uno di famiglia: molti di noi ormai si sentono a casa tra le pareti del commissariato di Vigata, come tra i muretti a secco, sulla terra arsa e gli ulivi, nelle tonnare abbandonate, nei ristoranti sul mare e sulle terrazze con vista sul tramonto.

Dopo aver raccolto oltre un miliardo e duecento milioni gli spettatori in vent'anni su Rai1, in attesa del grande evento televisivo della primavera 2020, il commissario, nato dalla penna di Andrea Camilleri - che con le sue opere ha venduto oltre 20 milioni di copie nel mondo - e interpretato da Luca Zingaretti, arriva per la prima volta al cinema per un evento straordinario in anteprima assoluta.

Il nuovo attesissimo episodio della collection evento si intitola "SALVO AMATO, LIVIA MIA" ed è diretto da Alberto Sironi e Luca Zingaretti. Interpretato da Luca Zingaretti, Cesare Bocci, Peppino Mazzotta, Angelo Russo, Sonia Bergamasco, "SALVO AMATO, LIVIA MIA" arriverà al cinema solo il 24, 25, 26 febbraio (elenco sale a breve su nexodigital .it) in un evento speciale e prossimamente sarà in onda su Rai1.

In questo nuovo episodio, il brutale omicidio di Agata Cosentino, il cui cadavere viene ritrovato in un corridoio dell'archivio comunale, non può lasciare indifferente Montalbano. Perché la vittima era una cara amica di Livia, una ragazza timida e riservata, che concedeva la sua amicizia e il suo amore a poche persone. E su quelle si concentra l'indagine di Montalbano, perché gli è presto chiaro che a uccidere Agata è stato qualcuno che le era molto vicino. Si tratta forse una violenza sessuale degenerata in omicidio, ma da subito questa ipotesi non convince Montalbano, che inizia la sua indagine partendo proprio dalle conoscenze della vittima.

"SALVO AMATO, LIVIA MIA", una produzione Palomar con la partecipazione di Rai Fiction, sarà distribuito nei cinema italiani da Nexo Digital in collaborazione con i media partner Radio DEEJAY e MYmovies .it.



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lunedì 27 gennaio 2020

"Liolà" di Luigi Pirandello con Giulio Corso Enrico Guarneri regia Francesco Bellomo, dal 4 febbraio ore 21 teatro Quirino

Al Teatro Quirino la riuscita rivisitazione del classico di Pirandello in scena dal 4 al 16 febbraio.

Una scenografia che riproduce un borgo marinaro in pietra accoglie le giovani donne, scherzose e maliziose, che ruotano intorno a due personaggi maschili: lo Zio Simone ed il giovane e spensierato Liolà. Accanto a loro le zie controllano e manovrano gli eventi cercando di accaparrarsi il patrimonio del ricco zio senza eredi.

La scelta della pietra bianca che pervade i paesaggi si rivela nello svolgimento della commedia/tragedia particolarmente efficace in quanto, come nella vita reale, un sole in cielo riscalda e colora le scene, così come la notte le illumina e le riempie di poesia.
La storia è di per se potente nel delineare i personaggi, mossi da bassi istinti o da interesse e le musiche le donano quella poesia e quei significati apparentemente assenti nella misera realtà del racconto.

Sara Baccarini (Luzza), Giorgia Ferrara (Ciuzza) e Federica Breci (Nela), punteggiano con ironia ed invadenza l'evolversi degli eventi facendo da contraltare femminile alla spensieratezza di Liolà. 
Roberta Giarrusso (Tuzza) e Alessandra Ferrara (Mita) bravissime nel rappresentare l'infelicità della bellezza piegata all'interesse per la "roba". 
Enrico Guarneri (Zio Simone) è vittima di se stesso, un personaggio vecchio, sia dentro che fuori, ma purtroppo ancora attuale e quindi tragico perché mai superato.
Inevitabilmente simpatizziamo per Giulio Corso (Liolà) unica nota fresca e "fertile" in una società dominata dall'interesse.
Impeccabili tutte le zie Margherita Patti (Zia Gesa), Nadia Perciabosco (Zia Ninfa) e Anna Malvica (Zia Croce) ed Alessandra Falci (La Moscardina).

Lo spettacolo riesce nell'intento di riproporre un testo storicamente datato ma sempre attuale in molti suoi tragici aspetti, il dialetto arricchisce i personaggi senza precludere la comprensione della storia.



4. 16 febbraio 
Corte Arcana Isola Trovata                                                     Teatro ABC Catania 
ATA Carlentini

presentano
 che 
GIULIO CORSO

"LIOLÀ"

di Luigi Pirandello

con la partecipazione di ENRICO GUARNERI (Zio Simone)

e con Roberta Giarrusso (Tuzza)  Alessandra Ferrara (Mita)

Margherita Patti (Zia Gesa)  Alessandra Falci (La Moscardina)

Sara Baccarini (Luzza)  Giorgia Ferrara (Ciuzza) Federica Breci (Nela) 

Con Nadia Perciabosco nel ruolo di Zia Ninfa

E con la partecipazione di Anna Malvica (Zia Croce)

scene e costumi Carlo De Marino 
musiche Mario D'Alessandro e Roberto Procaccini

regia FRANCESCO BELLOMO

Lo spettacolo ha una durata di due ore compreso intervallo



NOTE DI REGIA
Liolà è una commedia d'ambiente siciliano che trae spunto dal quarto capitolo del "Fu Mattia Pascal" e dalla novella "La mosca". In questa edizione, abbiamo scelto di collocare il periodo storico a cavallo dei primi anni '40, mentre il contesto scenografico ci riporta al borgo marinaro di Porto Empedocle, con le costruzioni di un bianco accecante che le incastona perfettamente nel paesaggio della scala dei Turchi, adiacente la casa natia di Pirandello. Questo espediente consente una ricollocazione oltre che di luogo, anche del modo di esprimersi, infatti gli anziani parleranno con cadenze dialettali più accentuate rispetto al linguaggio italianizzato dei giovani. La revisione riguarda anche le caratteristiche dei personaggi: Liolà un don Giovanni senza morale, che con il suo comportamento, scombussola l'apparentemente morigerata società in cui si muove. Zio Simone Palumbo diventa un commerciante di zolfo che governa le attività economiche del borgo, tentando di camuffare con le ricchezze, la sua impotenza. Accanto a lui, si muove uno spaccato di società dove attraverso intrighi, vendette incrociate, domina la brama di benessere materiale, che pervade gli altri personaggi. In particolare la Zia Croce e sua nipote Tuzza ma dalla quale non è immune la stessa Mita, che ha accettato spronata da sua Zia Gesa, di sposare il ricco Zio Simone per acquisire una solida posizione sociale. Se è vero che la gioia di vivere, la spensieratezza della commedia, prevalgono su qualsiasi tipo di complicazione intellettualistica, quiLiolà, il trasgressore delle regole, è l'unico personaggio positivo, mentre gli altri sono interessati, egoisti e gretti. Ma un senso di giustizia lo induce a infrangere le regole della moralità comune, spontaneamente senza rendersene conto. Questa commedia fa ridere ma non è gioconda, è allegra con cattiveria a spese di tutti.  Nel testo, si sente sempre la presenza di un ingegno creatore, che ha quasi la tristezza dell'opera che immagina e una superiore ironica pietà dei personaggi, che fa ridere. Come disse Antonio Gramsci "Liolà è il prodotto migliore dell'energia letteraria di Luigi Pirandello, è una commedia che si riattacca ai drammi satireschi della Grecia antica, Mattia Pascal, il melanconico essere moderno, vi diventa Liolà, l'uomo della vita pagana, pieno di robustezza morale".
Francesco Bellomo

ORARI SPETTACOLI
da martedì a sabato ore 21
domenica ore 17
giovedì febbraio giovedì 13 febbraio ore 17
mercoledì 12 febbraio ore 19
sabato 15 febbraio ore 17 e ore 21
INFO
botteghino 06.6794585

PREZZI mar / mer / gio / ven 

intero

ridotto
platea
€ 30,00

€ 27,00
I balconata
€ 24,00

€ 22,00
II balconata
€ 19,00

€ 17,00
galleria
€ 13,00

€ 12,00



PREZZI sab / dom

intero

ridotto
platea
€ 34,00

€ 31,00
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