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Cinema e Teatro

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lunedì 31 marzo 2014

La danza con l'Odin Teatret dal 22 al 27 aprile 2014 Teatro Vascello Roma

TEATRO VCASCELLO
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SX




dal 22 al 27 aprile 2014

22-23-24 APRILE laboratorio h 10.30

25-26-27 APRILE 2014 h 21 spettacolo

RIOTOUS COMPANY

INSONNIA
un passo a due teatrale per due ragazze e un pianista

Regia | Tage Larsen 
Disegno Luci | Stuart Glover
Costumi | Luis Carvalho
Musiche dal vivo| Nikola Kodjabashia
Con Irene Cioni, Mia Theil Have

GUARDA IL TRAILER DELLO SPETTACOLO>>

'Unico e geniale sotto ogni aspetto, il concetto, la musica e sopratutto il movimento... Una vera delizia'
(Helena Kaut-Howson)

'Una coreografia favolosamente nevrotica e splendida musica, eseguite in maniera  veremente brillante'
(Sasha Damjanovski)

'Una performance formidabile. Avvincente seducente bella e bizzarra'
(Stephen Sharkey)

Tage Larsen, attore della compagnia Odin Teatret di Eugenio Barba, ha collaborato con e diretto il trio in questa nuova esilarante produzione.
'INSONNIA' è lo spettacolo più recente della Riotous Company in tournée dal 2013-14.

'INSONNIA' é uno spettacolo ironico, seducente, accattivante; e' un sogno per giovani, adulti ed equamente insonni... I gesti e la musica lasciano la possibilità al pubblico di decifrarne la storia, di accogliere le
azioni e le situazioni che I protagonisti creano per non cadere in un
profondo sonno.
É allo stesso tempo divertente e commovente; può essere vissuto come
un viaggio fra i diversi stili e generi di musica, danza e teatro.

Riotous Company e' stata fondata nel 2007 dall' attrice e regista danese Mia Theil Have, ex attrice dell'ensemble principale di Odin Teatret di Eugenio Barba. La compagnia crea spettacoli di grande e piccola scala collaborando con artisti, musicisti, danzatori, attori, scrittori e designer internazionali. Recenti produzioni sono state create in collaborazione con festival e compagnie in Cuba, Sud Africa, Nepal, Palestina, Portogallo, Macedonia, Danimarca e UK.
www.riotouscompany.com

LABORATORIO: 
'DANZA, TEATRO, MUSICA!'
Un seminario aperto a danzatori, musicisti, cantanti, attori e osservatori

 

26 aprile 2014 - h 12,00-14,00

RIOTOUS COMPANY

STEP BY STEP BY STEP

Regia | Tage Larsen 
Con Mia Theil Have

Una dimostrazione di lavoro sul training e drammaturgia dell'attore.
Invita lo spettatore ad assistere all'evoluzione dell'esercizio tecnico fino all'espressione dell'immaginazione dell'attore. Come l'attore crea sequenze fisiche e vocali ispirandosi a varie fonti tra cui poesia, opere d'arte, danza e musica. Come le sequenze fisiche e vocali prendono vita quando sono combinate con un testo, una canzone, un oggetto, una danza…una musica, passo, dopo passo, dopo passo.

 


Costo: €15 intero, €12 ridotto



22, 23, 24 e 26 aprile 2014

RIOTOUS COMPANY

LABORATORIO
'DANZA, TEATRO, MUSICA!'
Un seminario aperto a danzatori, musicisti, cantanti, attori e osservatori

Irene Cioni lavorera' con danzattori e attori. Introdurra' il gruppo alle techniche della danza contemporanea per entrare nell'universo delle composizioni coreografiche. Si creeranno sequenze fisiche individuali e corali esplorando lo spazio, la forza e la poetica del corpo.

Mia Theil Have usera' la metodologia dell'Odin Teatret e la sua esperienza come regista per esplorare in che modo le sequenze fisiche trovano una storia. Concentrandosi sulle azioni si creeranno relazioni, immagini e scene combinando un lavoro con oggetti, con il testo e musica.

Nikola Kodjabashia lavorera' con i musicisti e cantanti per creare materiale musicale, il quale verra' poi integrato e in parte ispirera' le scene dei danzatori e attori in collaborazione con Mia Theil Have.

PRESENTAZIONE PUBBLICA: 
'AZIONE' Dimostrazione di Laboratorio con i partecipanti di 'Danza, Teatro, Musica!' insieme allo spettaccolo 'Step by Step by Step' seguita da una discussione aperta col pubblico condotta da Riotous Company.

QUANDO
Martedi' 22/04 - Mercoledi' 23/04 - Giovedi' 24/04 
Ore: 10-13
Sabato' 26/04 'STEP BY STEP BY STEP' e 'AZIONE' 
Ore: 12-14
 
COSTO € 200 include: 10 ore di Laboratorio, entrata libera per gli spettacoli 'Insonnia' e 'Step by step by step'.
PRENOTAZIONI LABORATORIO:info@riotouscompany.com

Teatro Vascello via G. Carini 78 – tel. 065881021

TEATRO VASCELLO 

via Giacinto Carini n.78- info: 065881021 -065898031 www.teatrovascello.it

Come raggiungerci: Il Teatro Vascello si trova in Via Giacinto Carini 78 a Monteverde Vecchio a Roma sopra a Trastevere, vicino al Gianicolo.

Con mezzi privati: Parcheggio per automobili lungo Via delle Mura Gianicolensi, a circa 100 metri dal Teatro. Parcheggi a pagamento vicini al Teatro Vascello: Via Giacinto Carini, 43, Roma tel 06 5800108; Via Francesco Saverio Sprovieri, 10, Roma tel 06 58122552; Via Maurizio Quadrio, 22, 00152 Roma tel 06 5803217, Via R. Giovagnoli, 20,00152 Roma tel 06 5815157

Con mezzi pubblici: autobus 75 ferma davanti al teatro Vascello che si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure: 44, 710, 870, 871. Treno Metropolitano: da Ostiense fermata Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello

Nudoecrudo Teatro dal 3 al 6 aprile

Nudoecrudo Teatro dal 3 al 6 aprile,  terza tappa della residenza artistica al Verdi, con il  Dittico Greder composto dagli spettacoli L’isola. Una storia di immigrazione e Gli stranieri.

 

 

Due spettacoli sullo stesso palco e nella stessa sera,  uno giustapposto all’altro a comporre una sorta di dittico dell’esclusione e dell’estraneità.  

La presenza/assenza di un muro invisibile e invalicabile corre sulla scena a separare e connettere tra loro  i  due  lavori. 


Un  muro,  presente  in  entrambi  i  lavori,  a  simboleggiare  l’esclusione,  la  separazione,  l’apartheid. Se nel primo spettacolo il muro rappresenta la fortezza in cui si rinchiudono i paesi occidentali  per  impedire  l’accesso dei  migranti,  nel  secondo esso  richiama  chiaramente la  barriera  di  separazione eretta da Israele. 

 

Gli spettacoli sono collocati all’interno di un più ampio progetto intitolato Senza Terra. L’arte racconta l’esilio (27 marzo – 6 aprile Quartiere Isola), progetto di incontro e scambio tra teatro, letteratura, poesia e arti visive che racconta il dramma dell’esilio e dell’isolamento.

 

 


SENZA TERRA L’Arte racconta l’esilio



SENZA TERRA
L’Arte racconta l’esilio
Quartiere Isola, Milano
27 marzo - 6 aprile 2014
                                                                        
Una terra fuori luogo: un limite esterno di esistenza umana 
 
Nasce Senza Terra, progetto artistico-culturale di incontro e scambio tra teatro, letteratura, poesia e arti 
visive che racconta il dramma dell’esilio e dell’isolamento. 
Dal 27 marzo al 6 aprile 2014 il Teatro Verdi, Nudoecrudo teatro, Spazio Ostrakon, spazio B**K  e Vento di Terra Ong accompagnano il pubblico nel quartiere Isola di Milano in un percorso artistico che  attraverso  differenti  linguaggi  espressivi  si  interroga  sulla  questione  palestinese  e  sulla  condizione  dei  migranti, accomunati dalla perdita di una terra, di una comunità propria. 
 
10 giorni di Teatro, Visual Art e Letteratura  
 
Si  parte  giovedì  27  marzo  con  l’inaugurazione  presso  lo  spazio  Ostrakon   della  mostra personale “I dannati della terra”, di Alessio Tibaldi  e Fabio Presti. 
Se  i  maîtres  à  penser  sono  disorientati  e  afasici,  gli  artisti  sembrano  ritrovare  lo  spirito  del  “Dasein”,  dell’essere  attenti  agli  accadimenti  del  presente,  del  prendere  posizione  e  disdegnare  la  neutralità  descrittiva quale che sia lo specifico espressivo.  
Le  opere  di  Fabio  Presti  e  Alessio  Tibaldi,  sono  opere  di  denuncia:  la  realtà  tragica  della   immigrazione viene espunta dal mulino mediatico e portata sotto il cono di luce dell’arte. L’odissea degli immigrati rivive nelle meduse-zattere alla deriva di Presti su cui indugiano minuscoli personaggi misteriosi, forse benpensanti o manigol  i della tratta, forse le anime dei sommersi. 
Nei lavori di Tibaldi si celebra il rinascimento del realismo sociale. Disegni a fusaggine, su supporto di  carta  velina,  di  forza  straordinaria  che  ricordano  la  Kollwitz.  Il  soggetto  è  quello  dei  disgraziati  abbandonati nel deserto libico e lasciati morire. 
    
Proseguendo  la  residenza  artistica  presso  il  Teatro  Verdi  dal  3  al  6  aprile  nudoecrudo  teatro  propone  il  “Dittico  Greder”,  un  doppio  spettacolo  di  L’Isola_una  storia  di  immigrazione e Gli Stranieri, trasposizioni teatrali delle graphic novels dell’illustratore svizzero Armin  Greder.  







Comune denominatore tra i due lavori è la condizione di perdita determinata dallo sradicamento dalle 
proprie origini  e/o dall’esclusione dal gruppo sociale: due spettacoli sullo stesso palco e nella stessa sera,  uno giustapposto all’altro a comporre una sorta di dittico dell’esclusione e dell’estraneità.  
La presenza/assenza di un muro invisibile e invalicabile corre sulla scena a separare e connettere tra loro 
i  due  lavori.  Un  muro,  presente  in  entrambi  i  lavori,  a  simboleggiare  l’esclusione,  la  separazione, 
l’apartheid. Se nel primo spettacolo il muro rappresenta la fortezza in cui si rinchiudono i paesi occidentali  per  impedire  l’accesso dei  migranti,  nel  secondo esso  richiama  chiaramente la  barriera  di  separazione eretta da Israele. 
L’Isola è “una storia di immigrazione”, la vicenda dolorosa e paradigmatica dello straniero senza nome e 
senza voce che, solo e sperduto, spinto dalle correnti e dal destino, approda con la sua zattera all’isola 
degli uomini massicci e floridi.  
Gli  Stranieri  del  secondo  spettacolo  appaiono  meno  timorosi  ed  indifesi.  Giunti,  unici  superstiti  di 
millenarie peregrinazioni, atroci abusi e indicibili sofferenze, a quella che un tempo lontano era stata, e 
che ancora considerano, la loro terra, non intendono rinunciarvi per nulla al mondo a costo di scatenare 
una guerra contro Il Popolo che da secoli lì “vive tranquillo di fichi e olive”.  
 
Venerdì 4 aprile Spazio Ostrakon presenta alle ore 19,30 INVISIBILE POETICA  ARABA.  Nuovi soggetti poetici dalla Siria e Palestina a cura di  Khaled  Al  Nassiry, poeta palestinese  nato in Siria. Lettura a cura di Elisa Canfora. 
 
Sabato 5 aprile spazio B**K  (via Porro Lambertenghi 20) ospita alle ore 18,00 l’incontro “Come  nasce  un  libro  di  fiabe  beduine”,  a  cura  di  Barbara  Archetti  (Vento di  Terra  ONG)  e  le  illustratrici  Emanuela Bussolati e Giulia Orecchia. Attraverso la presentazione del libro GHOULA ANASIYE e HUSEINI. 
Fiabe tradizionali raccontate dai bambini beduini palestinesi ai bambini del mondo, realizzato da Vento di  Terra  ONG  in  partnership  con  Tamer  Institute  for  Community  Education  di  Ramallah,  le  autrici 
racconteranno l’intero percorso creativo e conoscitivo del progetto editoriale. 
Fondata nel 2006, Vento di Terra ONG è un’organizzazione no profit che opera in territori di frontiera  a 
sostegno dei diritti e dello sviluppo delle comunità.  
Reciprocità e valorizzazione delle differenze sono alla base dell’approccio di Vento di Terra, impegnata nei settori dell’educazione, dei servizi socio-sanitari, dell’architettura bio-climatica e della microimprenditoria.  


 Programma - SENZA TERRA   
 27 marzo – 6 aprile 2014

Inaugurazione Mostra “I DANNATI DELLA TERRA” 
Di Alessio Tibaldi e Fabio Presti   
Spazio Ostrakon - Via Pastrengo 15 
Orario: 15,30 - 19,30  
 
 3 - 6 Aprile 2014 
Teatro Verdi - Via Pastrengo 16 
ore 20,45 (domenica 6 aprile ore 16.00) – Dittico Greder 
L’ISOLA_Una storia di immigrazione 
da Armin Greder. Ed. Orecchio Acerbo 
Scrittura scenica di Alessandra Pasi 
Con Franz Casanova e Alessandra Pasi 
GLI STRANIERI 
da Armin Greder. Ed. Orecchio Acerbo 
Scrittura scenica di Franz Casanova 
Con Alessandra Pasi 





Regia Marco Di Stefano 
A cura di nudoecrudo teatro  
 
Costo biglietto per i due spettacoli: 20 euro (10 euro con riduzione) 
Per info e prenotazioni: 
Tel.:  02.27002476 – 02 6880038    -  prenotazioni@teatrodelburatto.it 
 

 
4 aprile 2014 
Spazio Ostrakon - Via Pastrengo 15 
Orario: Ore 19,30 - INVISIBILE POETICA ARABA. Nuovi soggetti poetici dalla Siria e Palestina a cura 
di Khaled Al Nassiry, poeta palestinese nato in Siria.  
Lettura a cura di Elisa Canfora. 
 

5 Aprile 2014 
Spazio B**K – Via Porro Lambertenghi 20  
Orario: Ore 18,00 - Come nasce un libro di fiabe beduine 
A cura di Barbara Archetti (Vento di Terra ONG) e le illustratrici Emanuela Bussolati e Giulia Orecchia. 
Presentazione del libro  GHOULA ANASIYE e HUSEINI. Fiabe tradizionali raccontate dai bambini beduini 
palestinesi ai bambini del mondo, realizzato da Vento di Terra ONG in partnership con Tamer Institute
for  Community Education di Ramallah.  Vento di Terra ONG

Teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi di Roma: FRIDA KAHLO Il ritratto di una donna



FRIDA KAHLO
Il ritratto di una donna
A.Prete I.Maltagliati L.Setaccioli
regia
di Alessandro Prete  

Martedì 1 aprile 2014 alle ore 21,00 debutterà in prima nazionale lo spettacolo “Frida Kahlo: il ritratto di una donna” di A.Prete I.Maltagliati L.Setaccioli, per la regia di Alessandro Prete  al Teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi di Roma. 

Questo spettacolo che nasce da un’idea di  Alessia Navarro, Pino Insegno e di Alessandro Prete  prende spunto dalla straordinaria ed intensa vita vissuta da Frida Kahlo e si è pregiato del  patrocinio  dall’Ambasciata del Messico e del sostegno delle Scuderie del Quirinale per la promozione dello spettacolo.
 
Magdalena Carmen Frieda Kahlo Calderòn, sensibilissima pittrice, riconosciuta icona dell’emancipazione della femminilità, viene oggi rappresentata attraverso un testo teatrale, con l’ambizione di offrire al pubblico il messaggio sulla verità emotiva che la pittrice ha voluto imprimere su alcune delle sue  tele.  Una verità che appartiene all’universo femminile, ma che dovrebbe essere custodita da ogni essere umano, uomo o donna che sia, quale filo conduttore del ciclo vitale.  Un inno alla vita, alla gioia, alla passione, alla forte motivazione di rimanere ancorata al presente, al “qui ed ora”, senza mai avere la paura del passato ed avendo sempre speranza per il futuro. Una donna che ha saputo  sempre affrontare e superare estreme difficoltà fisiche e relazionali; riservando alla famiglia e all’amore per il proprio coniuge quella centralità  che rende Frida Kahlo icona della femminilità in ogni sua sfumatura: figlia, madre, sorella, amica, amante, artista…..una donna talmente realista da essere sfacciatamente attuale.

Sarà Alessia Navarro ad interpretare la grande pittrice messicana Frida Kahlo, (1907-1954), simbolo dell'avanguardia artistica e dell'esuberanza della cultura messicana del Novecento.

In “Frida Kahlo: il ritratto di una donna” prenderanno vita sulla scena alcuni dei suoi celebri quadri, attraverso alcune storie di donne diverse tra loro. Filo conduttore delle storie saranno i simbolismi rappresentati nei quadri stessi. Ad ogni gesto delle protagoniste corrisponderà una pennellata sullo sfondo. Ad ogni storia conclusa corrisponderà quindi un quadro compiuto. Il tutto legato da un corpo di ballo che contestualizzerà ancora meglio il tempo e lo spazio. Saranno visibili attraverso l'interpretazione di altri attori i vari personaggi che hanno accompagnato la sua vita. Vedremo Frida Kahlo per come la conosciamo solo all’inizio, come introduzione ai quadri e alla fine come celebrazione di un’eredità che la stessa pittrice vuole lasciare alle donne. 

Non vedremo rappresentata una biografia realistica della pittrice, ma altresì, racconteremo la Donna, in ogni luogo, in ogni spazio ed in ogni tempo, fino a raggiungere l’idea di Frida Kahlo intesa come icona femminile. 

Personalità complessa, la pittrice ha riversato nella sua arte le sue vicende fisiche e sentimentali trasformandole in simboli della sua spasmodica volontà di affermarsi ed essere indipendente.
I quadri rappresentati saranno:

Nascita”: Gli autori scelgono questo quadro quale manifesto della vita. Il momento della nascita di ogni essere umano contiene in sé gli elementi emblematici dell’appartenenza, dell’accoglienza e della spinta necessaria per acquisire la libertà di esistere. Durante il parto le donne devono spingere, il desiderio di dare alla luce un figlio dovrebbe superare la paura del dolore e della sofferenza. Non sentirsi accolti, sin dalla nascita, infligge una profondissima ferita ma non toglie la vita.

Autoritratto con collana”: Un volto disteso, sereno, luminoso ed un’eleganza sobria, raffinata e candida. Ecco il quadro scelto dagli autori per consegnare al pubblico una donna fiera, integra, umile e libera. Una donna capace di contenere la tristezza, la delusione, il dolore che ogni vita riserva. Una donna che rimane in piedi nonostante tutto, in nome dell’amore per la vita. 

“La mia balia e io”:  Il conflitto con la madre e il desiderio di maternità. Una madre non presente sin dall’allattamento, primo gesto di accudimento, tradito in nome di qualcos’altro più importante; primo gesto affidato ad una balia, che mai potrà sostituire una madre e che relega la figlia alla solitudine. Un conflitto che si ripropone in gioventù, che potrebbe essere risolto se solo la madre riuscisse a donarsi incondizionatamente, un conflitto che potrebbe ridimensionarsi fino a non avere più potere se  la maternità arrivasse. Ancora una volta la femminilità nella sua accezione più intensa: la maternità.

Quel che mi diede l’acqua”: il quadro suggerisce  il tema della malattia, della morte e del desiderio che ogni donna ha di essere accudita, ascoltata e accompagnata dal proprio uomo lungo il cammino della vita. L’acqua è l’elemento simbolico usato per rappresentare la possibilità di rinascere ogni volta dopo un dolore. La realtà si mescola al delirio, preludio talvolta della morte, in questo caso desiderata quale epilogo della sofferenza, la depressione.

“Qualche piccolo colpo di pugnale”: il femminicidio. Gli autori scelgono il quadro per il suo tema spietatamente attuale, una cronaca nera presente in ogni tempo storico. Il tradimento dell’uomo e la scelta della donna di non colludere con lui,  di non lasciarsi trascinare in un rapporto costruito sulla menzogna, di non cedere ad una carnalità priva di sentimento. Immediata la reazione di follia che porta l’uomo ad eliminare ciò che non può possedere: la donna.

Autoritratto con capelli tagliati: in scena come nel quadro, una donna che annulla la propria identità femminile con gesti simbolici,  il taglio dei capelli ed  indumenti maschili. Per amare un uomo non risolto, narcisista ed ambivalente la donna potrebbe perdere se stessa tanto  da  delirare e mettere in discussione la propria adeguatezza. Gli autori però accettano la sfida del nostro tempo, un tempo liquido e narcisista, e sostengono la donna , riconsegnandole la femminilità.

“Il suicidio di Dorothy Hale”: gli autori scelgono il gesto del suicidio per spiegare la fine di uno scenario in cui una donna, nell’impossibilità di essere amata e diventare madre, rivolge lo sguardo e si lascia trasportare da un’altra donna in una relazione che accoglie e consola, ma che contiene in sé elementi di morbosità che soffocano, limitano e impediscono l’espressione, la crescita del talento artistico della protagonista. L’Arte è l’elemento centrale e gli autori annunciano l’atto di responsabilità verso di Essa che una coppia, tanto quanto il pubblico spettatore sono portarti a sentire un’emergenza impellente. L’Arte non può morire, ciò che impedisce la sua manifestazione si.

“La colonna spezzata”: prende corpo in scena l’Amore, rappresentato dalla relazione tra una donna malata e il suo fisioterapista. La metafora è solenne: Amare e poter essere Amati significa abbandonare le proprie aspettative sull’altro accettandolo per quello che è realmente ed anche abbandonarsi  all’altro mettendo a nudo le proprie fragilità ed impedimenti mentali o fisici. E ancora una volta immancabilmente gli autori portano in scena l’idea romantica ed autentica delle relazioni sentimentali.

“Il Sogno”: un dialogo profondo tra Frida e la propria coscienza. Tra la vita e la morte. Tra il desiderio di esserci lottando con tutte le forze contro gli impedimenti alla vita, e la tentazione di cedere, al fallimento alla depressione. L’immagine della vita, dove costantemente al fianco della gioia cammina la morte, e dove la spiritualità trova spazio per darne significato.

“Autoritratto come Tehuana”: una chiusura coerente con tutta la sceneggiatura. Gli autori immortalano la donna nella sua veste solenne di sposa e donna, al fianco di un uomo amato in ogni suo pregio o difetto. Una vita vissuta con lo sguardo fermamente rivolto al proprio uomo. Gli autori non ci consegnano la prospettiva dell’uomo, ma da uomini si alleano a Frida, alle donne, alla loro naturale spinta alla vita, a cui certamente rendono omaggio.

“Si ricorda che tutti i visitatori della mostra Frida Kahlo alle Scuderie del Quirinale  potranno usufruire dello speciale biglietto dello spettacolo a soli 10€”.

In scena accanto ad Alessia Navarro: Alessia Olivetti, Ettore Belmondo, Cristina Del Grosso e Claudio Garruba.
Il corpo di ballo è composto da: Marta Mearelli, Ilenia Jodice, Maria Celeste Sammarco e da  Marco Passarello. Aiuto regia Valentina Morgia, le coreografie sono di Alessandra Bianchini , le scenografie sono di Alessio            Brodolini, i costumi sono di Gisa       Rinaldi. Sound engineer: Tiziano Stampete, il light  design è          Marco            Laudando, le realizzazioni     grafiche sono di         Ince Media e la consulenza storica di Silvia Cardi.

La prima per la stampa e gli ospiti sarà mercoledì 2 aprile 2014 alle ore 21,00
Lo spettacolo rimarrà in scena fino al 13 aprile 2014 al Teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi di Roma.

FRIDA KAHLO
Il ritratto di una donna

Teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi Via Nazionale, 183 tel. 06 488 2114
Da martedì 1 aprile 2014 alle ore 20,45 a domenica 13 aprile domenica
Da martedì a sabato ore 20,45, domenica ore 17,00
Euro 20,00 prezzo intero - 17,00  euro over 60 -  15,00 euro ragazzi sotto i 30 anni

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