Due solitudini profonde, così maldestre da trasformarsi in ridicole, per due “idioti” che diventano emblema delle difficoltà relazionali dell’uomo contemporaneo.
Ultimo capitolo di un progetto triennale su tre testi classici, dopo Molière e Aristofane,
Mario Perrotta propone al
Teatro Villa dei Leoni di Mira (VE) sabato 18 gennaio (ore 21) “
ATTO FINALE – FLAUBERT”, primo appuntamento 2013 del cartellone
AZIONI-REAZIONI.
“ATTO FINALE”, interpretato da Mario Perrotta, Paola Roscioli, Lorenzo Ansaloni e Mario Arcari al pianoforte dal vivo, è il momento conclusivo della “Trilogia sull’individuo sociale” che ha fatto vincere al drammaturgo, regista e interprete pugliese il Premio Ubu nel 2011.
Lo spettacolo è una riscrittura del romanzo incompiuto di Gustave Flaubert “Bouvard et Pécuchet”, pubblicato postumo nel 1881.
“Sono testi che parlano talmente ferocemente del presente che non c’era bisogno di scriverne di nuovi -commenta
Perrotta a proposito della Trilogia -. Semmai è molto interessante tradurli: due volte. La prima in senso letterale e la seconda in senso teatrale cioè, farli diventare atto scenico”.
Ecco allora “Misantropo – Moliere”, “I Cavalieri – Aristofane cabaret” (già rappresentati a Mira nelle passate stagioni teatrali) e, appunto, “Atto Finale – Flaubert”. In quest’ultimo i due protagonisti dello spettacolo, “abbandonati” da Flaubert – che muore prima di compiere l’opera -, sono emblemi di una profonda e ridicolissima solitudine. “I due uomini, pur essendo in due, sono soli – spiega Perrotta -. Nella mia riscrittura i due, impiegati parigini, si trasformano in uomini del nostro tempo che, chiusi volontariamente in uno spazio non meglio identificato, tentano l’impresa impossibile: affrontare e risolvere il dolore esistenziale che li assedia studiando e indagando il web alla ricerca di soluzioni, in una vorticosa ascesa verso il ridicolo involontario”.
I due personaggi sperimentano tutto ciò che possono per ritrovarsi, ogni volta, con nulla in mano. E quel nulla gli ricorda continuamente la loro solitudine, la loro impotenza davanti alla vita. Mancheranno ogni occasione, compreso il suicidio, trovandosi costretti a vivere con l’unica certezza di essere soli.
“Soli come siamo tutti noi – continua Perrotta - in mezzo a milioni di persone, chiusi in casa per paura del vicino, per paura che possa rivolgerci la parola o chiederci un favore. Soli davanti alla vita che ci tocca di vivere. Chiudo così la mia trilogia: dopo lo scontro frontale di “Misantropo” tra individuo e società e dopo il disastro sociale de “I Cavalieri – Aristofane cabaret”, ecco l’Uomo, solo di fronte a se stesso nel titanico sforzo di esserci, più ridicolo che mai”.
Una trilogia, conclude il regista “nella quale ho indagato le mie idiosincrasie e le mie paure di fronte a un modello sociale, quello occidentale, in fase bizantina, in caduta libera verso la sua disgregazione. Poche risposte ho trovato e molte domande nuove sono sorte da questa indagine. L’unica consolazione è che, come sempre, arriverà un nuovo rinascimento. Spero di esserci”.
Alla fine dello spettacolo, sarà possibile incontrare la compagnia per approfondire il progetto artistico di Mario Perrotta. Condurrà l’incontro Carlo Presotto, direttore artistico de La Piccionaia – I Carrara Teatro Stabile di Innovazione.
I
biglietti (13 euro intero, 11 euro ridotto + diritto di prevendita) sono in vendita all’Ufficio Teatro in Villa dei Leoni il martedì e il venerdì dalle 15 alle 18 e il giovedì dalle 9.30 alle 13.30; oppure su
www.greenticket.it, su
www.teatrovilladeileoni.it e tramite la Banca del Veneziano (vedi
www.primiallaprima.it). Il giorno di spettacolo i biglietti sono acquistabili a partire dalle ore 20 alla biglietteria del teatro in Villa dei Leoni. Per info 041 4266545 oppure
info@teatrovilladeileoni.it .
MARIO PERROTTA
Attore, drammaturgo, regista teatrale e scrittore. Il suo teatro è un racconto corale animato da molte voci, autentiche e fantastiche, vere e verosimili, fra le quali si nasconde la traccia autobiografica dell’artista. Perrotta è vincitore nel 2008 del Premio Città del Diario (assegnato in precedenza a Marco Paolini, Ascanio Celestini e Rita Borsellino) grazie al progetto Cìncali, che racconta la Puglia, sua terra natale, a partire dalla raccolta delle testimonianze orali degli ex-migranti salentini e più in generale italiani del dopoguerra. Nel 2009 con Odissea è invece finalista al Premio Ubu come miglior attore e riceve il Premio Hystrio alla Drammaturgia per aver rinnovato il fascino del poema omerico, portandolo vicino a noi in una lingua densa. Nel 2011 vince il Premio Ubu con la “Trilogia sull’individuo sociale”.
INFO > Ufficio Teatro Villa dei Leoni
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