Nel ruolo del mitico Elvis Michel Orlando (il giovane Elvis) e Joe Ontario.
Il musical di circa due ore porta lo spettatore a ripercorrere tutta la vita di Elvis dai timidi inizi da bambino, ai suoi lavori più umili, fino allo straordinario successo mondiale ed alla sua triste morte con i funerali di Memphis alla presenza di oltre 150.000 persone.
Elvis attrae sempre anche i più giovani poichè la sua innovazione nella musica ( una sorta di bluesman e rock and roller "bianco"), il suo fascino che ammaliava le fans di ogni dove, la sua presenza scenica, non potranno mai avere una reale fine.
Il testo ci fa rivivere, tra una canzone e l'altra, la vita familiare di Elvis e del suo rapporto profondo con al madre che scompare mentre lui è al servizio militare, fatto più per scopi pubblicitari così vuole il "colonnello" , il suo fortunato e cinico manager) che per amor patrio.
Tra amori facili, sentimenti intimi e film molto commerciali di una Hollywood che voleva sfruttare in tutti i modi il mito che si stava consolidando, Elvis finisce anche in un vorticoso giro di vizi, spese folli ed inimmaginabili perdendosi in un delirio di follia...
Il finale del musical (che potrebbe prevedere qualche brano in meno, magari diluito nel corso della storia) è un mini-concerto che coinvolge i presenti che non possono fare a meno di ballare al ritmo dei più famosi brani del grande Presley, per tutti Elvis, il mito.
Al teatro Brancaccio di Roma fino all'11 marzo.
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