Sabato 24 Luglio è andato in scena presso il Teatro Romano di Cassino, "Mamma Napoli" ultimo dei tre appuntamenti previsti dalla rassegna Cassinoarte 2010 curata ancora una volta con successo dalla Mara Fux:stampa-promozione – immagine. Lo spettacolo, scritto e diretto da Emiliano De Martino, con le musiche di Lino Cannavacciuolo, e magistralmente interpretato dallo stesso De Martino insieme a Claudio Lardo, Antonio Angrisano e Rossella Pugliese, può definirsi un atto d'amore verso la città di Napoli e i suoi figli, la sua cultura e la sua umanità ma è anche un grido di aiuto, un invito alla non indifferenza, dinanzi ai problemi che da sempre affliggono la città partenopea e non solo.
Semplice ma convincente la trama. Romina Zaffiro, alla quale da voce e volto la poliedrica attrice Rossella Pugliese, giovane giornalista rampante, vuole realizzare un reportage importante sulla città di Napoli. Per riuscirci, prova a coinvolgere il famoso ed affermato giornalista campano Carlo Sorrentino, interpretato da un convincente Claudio Lardo. Nel frattempo, tra i vicoli e le strade della città, si consumano le vicissitudini quotidiane del giovane camorrista Umberto Polese, a cui da l'anima con autentica partenopeicità il giovane, ma già affermato, attore Emiliano De Martino e del barbone Paolo, interpretato dal bravo Antonio Angrisano. L'indagine giornalistica di Romina farà sì che le vite dei quattro personaggi si incrocino e, specialmente, porterà alla luce una tragedia rimossa nella coscienza popolare, la prima tra quelle ferroviarie in Italia e in Europa per numero di vittime: la sciagura del treno 8017 del 1944, meglio nota come il disastro di Balvano".
Napoli è qui vista come specchio di povertà di valori sociali regnante nelle metropoli mondiali, dove troppe volte l'unico sbocco di sopravvivenza è rappresentato dal delinquere. Quattro anime (un camorrista, un barbone, un giornalista affermato, e una emergente), apparentemente molto diverse tra loro, formano il mosaico umano attraverso il quale filtrano i vari colori di una città contesa tra il dolce e l'amaro, la luce e l'oscurità, il bene e il male. Fra commedia e dramma, filosofia del vivere e omaggio a Salvatore Di Giacomo, e l'importante ricordo di una tragedia volutamente dimenticata, Mamma Napoli è la rappresentazione di quella parte di noi che ancora si commuove dinanzi al sorriso di un anziano o di un bambino sporco e maleducato.
Di grande effetto il finale ed il messaggio sociale che ne deriva.
Gianpaolo Costantino
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