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lunedì 23 gennaio 2012

“LA RAGAZZA OLANDESE”: GLI 83 GIORNI DI ETTY HILLESUM A BIRKENAU, PRIMA NAZIONALE PER LA PICCIONAIA - I CARRARA

Era il 9 settembre 1943, e Etty Hillesum veniva internata ad Auschwitz - Birkenau insieme ad altri 986 ebrei olandesi, provenienti da Westerbork. Nei due anni precedenti, Etty aveva raccontato la sua vita in undici quaderni; ma la narrazione si interrompe con l’ingresso nel campo di concentramento dove, dopo soli 83 giorni di permanenza, il 30 novembre morirà. Cosa visse Etty in quei tre mesi? Con quali parole avrebbe raccontato l’orrore? Prova a immaginarlo “LA RAGAZZA OLANDESE”, la nuova produzione La Piccionaia - I Carrara Teatro Stabile di Innovazione diretta da Carlo Presotto che debutta in prima nazionale sabato 28 gennaio (ore 21) al Teatro Villa dei Leoni di Mira (VE), nuovo appuntamento di PLAYTIME 2011-2012 in occasione della Giornata della Memoria. Lo spettacolo ha già fatto registrate il tutto esaurito.
Per approfondire le tematiche, dopo la messa in scena autore e regista incontreranno il pubblico del Teatro in occasione de “Lo Spettacolo alla Moviola”.
“LA RAGAZZA OLANDESE” è tratto da “Il dodicesimo quaderno” di Giuseppe Bovo (La Meridiana, 2009; il libro sarà in vendita la sera di spettacolo nel foyer del teatro). Il testo teatrale, scritto da Bovo con la collaborazione drammaturgica di Carlo Presotto e Paola Rossi, racconta quei drammatici 83 giorni dal punto di vista di Etty. L’autore immagina infatti che Etty Hillesum scriva, durante l’internamento ad Aschwitz-Birkenau, il “suo” dodicesimo quaderno.
In scena, Paola Rossi, Anna Novello, Lucia Ferraro e Valentina Rocco sono angeli, anime, presenze rimaste tra le cose, che guardano al passato con un senso di serenità e pacificazione: l’azione si svolge infatti dopo la morte di Etty. Paola Rossi racconta, legge o scrive brani sul suo quaderno, dialoga con le compagne, per una regia che ricerca azioni corali semplici e ripetitive, concrete, che partono dagli oggetti o dai vari aspetti della vita nel campo: si immagina infatti che Etty sia stata assegnata al Kanada, la baracca dove venivano raccolti e smistati gli abiti e gli averi sottratti agli internati al loro arrivo.
“Dallo spettacolo emerge il messaggio profondo di Etty, decisa a mantenere integra la sua umanità, a non lasciarsi degradare dall’esperienza del campo di sterminio, impegnata fino all’ultimo a sostenere gli altri, a non perdere la fiducia negli uomini e in Dio nemmeno di fronte alla propria morte - commenta Carlo Presotto -. La regia accompagna in punta di piedi lo svilupparsi del testo, suggerendo ritualità e tenerezza, cercando di ascoltarne il risuonare nascosto, il tremito, e tenendosi lontano dall'epica e dagli stereotipi che troppo spesso accompagnano le rappresentazioni contemporanee sulla Shoà”.
Prima di essere deportata, Etty Hillesum avrebbe avuto più di una possibilità di nascondersi e fuggire. Scelse invece di seguire volontariamente e assistere gli ebrei concentrati dai nazisti nel campo di Westerborkt, consapevole del piano di sterminio che si stava attuando, convinta che l’unico modo per render giustizia alla vita fosse quello di non abbandonare chi era in pericolo e soffriva, e di usare la propria forza interiore per portare luce nella vita altrui.
“C’erano 83 giorni completamente vuoti e che potevano essere riempiti; se questo fosse successo Etty avrebbe continuato a vivere ancora un po’ - commenta Giuseppe Bovo -. Ho scritto, immaginando il dodicesimo quaderno del suo diario. Che è “biografico” e “autobiografico” insieme, un diario e una follia, una ricerca e un’ossessione”.

Una novità attende gli spettatori della stagione 2011-2012: il foyer del Teatro sarà collocato nel piano rialzato di Villa Dei Leoni. Il pubblico potrà accedere al foyer dalle ore 20 delle sere di spettacolo: l’ingresso avverrà dalla scalinata di Villa dei Leoni, accessibile da Riviera Silvio Trentin. Durante le sere di spettacolo nel foyer saranno attivi la biglietteria, un angolo ristoro e un bookshop proposto dall'assessorato alla Cultura e dalle Biblioteche di Mira in collaborazione con l'Ecomuseo - Le Terre del Brenta.

I biglietti per lo spettacolo sono esauriti.

PLAYTIME, la stagione 2011-2012 del Teatro Villa dei Leoni è promossa da La Piccionaia - I Carrara Teatro Stabile d'Innovazione e dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Mira, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura della Provincia di Venezia, Circuito Teatrale Regionale Arteven, Regione del Veneto, Ministero dei Beni e Attività Culturali, con il contributo di Banca del Veneziano. La rassegna aderisce al progetto Giovani a Teatro della Fondazione di Venezia - Euterpe Venezia.

INFO > Ufficio Teatro Villa dei Leoni
tel. 0414266545 - info@teatrovilladeileoni.it
www.teatrovilladeileoni.it

1 commento:

  1. Uno spettacolo imprevisto, che apre visioni di una profondità cui difficilmente siamo abituati a teatro. Unica osservazione, l'abito "giornata della memoria" gli va stretto, questo è uno spettacolo per tutti i giorni dell'anno.

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