Testi Giocasta di Dimitra Mitta - Edipo Rielaborazione dai classici Stefano Molica
Musiche Luca Pincini - Regia Stefano Molica
Ispirato al mito di Edipo lo spettacolo ribalta completamente la trama più famosa della storia del teatro. Le figure di Edipo e di Giocasta vengono infatti rilette secondo una sensibilità moderna ed assumono un carattere e una fisionomia nuovi e innovativi. La classicità del mito deve fare i conti con la solitudine di un Edipo sperduto e delirante e con la forza, la sicurezza e la consapevolezza di una Giocasta potente e passionale.
La drammaturgia del regista Stefano Molica si concentra su un uomo e una donna. E il ribaltamento del mito è conseguenza del ribaltamento dei ruoli nella nostra società. La donna occupa sempre di più una posizione centrale e rivendica la capacità e il diritto a decidere per sé, l'uomo è smarrito, in crisi, confuso come il nostro Edipo, privato del suo potere. Non decide più né per lei né per se stesso. I luoghi del racconto diventano astratti, scarnificati, con un denominatore comune che è il letto /palcoscenico. Perché questo è il fulcro attorno al quale Giocasta ed Edipo continuano a girare: il teatro e letto sono i due luoghi in cui si ritrovano gli aspetti della vita di uguale e opposta valenza. L'interpretazione di Edoardo Siravo e di Caterina Vertova regala allo spettacolo momenti di grande intensità e costruisce due personaggi attuali e vivi più che mai.
Centro Diaghilev IL RACCONTO DI ENEAdall'Eneide di Virgilio
con Paolo Panaro
Voce Fuori Campo Stefano Molinari
Musiche Francesco Verdinelli
Regia Carlo Emilio Lerici
Immaginatela come una vergine martire ma non per la sua Cristianità, ma da parte dei Cristiani perché non era una di loro.
E immaginate che il colpevole della sua morte sia stato accolto tra i santi più onorati e significativi della Cristianità.
Non avremmo dovuto sentirne parlare?
La sua vita non avrebbe dovuto essere nota a tutti?
Avrebbe dovuto essere così, ma così non è stato."
L'UOMO CHE GUARDAVA IL MAREtributo a Gino Pisanò
ingresso gratuito
Compagnia Salvatore Della VillaCALIGOLAdi Albert Camus
Piergiorgio Martena, Angelo Longo, Domenico Carusi, Dante Lombardo, Alessandro Zezza, Carmine De Giorgi
e con Debora Celentano, Emanuela Orru, Laura Joana Mihai, Musiche originali e sonorizzazione Gianluigi Antonaci
Movimenti coreografici Enza Curto - Visual Designer Hermes Mangialardo
Video di scena David Melani Giuseppe Pezzulla - Scenografo costruttore Piero Cafiero
Costumi Elena Cretì Claudia Cenere - Realizzazione costumi Staff Degas
Tecnica Delta Service - Graphic designer Linda Rizzo
Addetta stampa Leda Cesari - Consulenza artistica Gianfranco Protopapa
Organizzazione Sara Perrone
Adattamento e Regia Salvatore Della Villa
Ass. Cul. XENIAVERSUS DANTE
Discesa nella Commedia dantesca
con Alessio Caruso
Luci Stefano Stacchini
Costumi Capannone Molière, Musiche e Regia Paolo Pasquini
regia Gianpiero Borgia
in collaborazione con Fabrizio Sinisi
Le Terre di Mezzo è un workshop teatrale condotto da Gianpiero Borgia in collaborazione con Fabrizio Sinisi, Salvatore Della Villa e Elena Cotugno, aperto ad attori, danzatori, registi, musicisti, drammaturghi e scrittori e incentrato sul concetto di "Confine e periferia nel mondo antico".
UN LABORATORIO CREATIVO SUL CONFINE
Fra le molte popolazioni che composero la civiltà romana, i Messapi fu non solo una delle più antiche, ma anche di quelle che più di altre mantennero la propria autonomia culturale. La Messapia – che significa letteralmente "terra fra due mari" – è oggi la possibilità di un lavoro che metta al centro il concetto di periferia, di estraneità: di un'estraneità che costituisce una strada alternativa, unica e particolare, per arrivare al centro, e saperlo interpretare. Il centro è la contemporaneità, e l'estraneità è quella del territorio messapico, la cui forte alterità rispetto al "canone" nazionale costituisce una fecondissima strada di lavoro.
Si costituirà perciò un percorso creativo che abbia come suo centro il tema della "estraneità e periferia nel mondo antico". Dai Persiani ai Centauri fino alle Baccanti, il mito greco offre moltissimi spunti di approfondimento sul tema. Ma soprattutto Medea, simbolo del mondo "barbaro" – ovvero di tutto ciò che non è integrato nel sistema – sarà il filo conduttore del percorso: fino ai temi di "estraneità" più vicini al presente, come la tragica emergenza dei migranti.
I biglietti possono essere prenotati telefonicamente e acquistati presso SS. Stefani prima dello spettacolo
Apertura Botteghino ore 19.00
Ingresso ore 20.30 - Sipario ore 21.00
Compagnia Salvatore Della Villa 327.9860420/320.7448447 salvatoredellavilla.teatro@gmail.com
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