Lo spettacolo di Carola Minincleri, insignito del premio della stampa al Festival Le Voci dell'Anima, in scena venerdì 24 all'Aurora per Novembre Donna, progetto del Comune di Venezia.
Le voci di quattro donne a confronto con una morte improvvisa, con un'assenza, sono occasione di esplorazione sull'identità femminile contemporanea. Identità come possibilità di prevenzione della violenza di genere.
La morte improvvisa del "capofamiglia" sconvolge la vita di quattro donne, che a partire da quel vuoto si interrogano attraverso percorsi diversi sulla loro identità, e fanno i conti alla radice con un senso di instabilità, dipendenza e inibizione. È come se mancasse loro sempre qualcosa – e ancor più qualcuno – per sentirsi in diritto di essere sé stesse. Una storia vera e una possibile metafora dello sguardo femminile contemporaneo su sé stesso, che accompagna lo spettatore passo dopo passo verso nuove possibilità.
Viola arriva all'alba, progetto dalla compagnia di ricerca veneziana Farmacia Zooè, insignito di recente con il premio della stampa all'importante Festival nazionale del teatro di ricerca Le Voci dell'Anima, andrà in scena al teatro Aurora di Marghera, in collaborazione con il Settore Attività Culturali e Spettacolo del Comune di Venezia e il Centro Donna, nell'ambito della rassegna Novembre Donna, alla vigilia della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Due appuntamenti il 24 novembre, alle ore 11.00 per le scuole, con una conversazione scenica dedicata agli studenti, e alle 20.30, per il pubblico. Entrambi a ingresso gratuito.
Quello di Viola arriva all'alba, per riprendere le motivazioni del premio assegnato al prestigioso Festival di Rimini, è un viaggio al contrario, un assolo che assolo non è, perché le donne, cui dà corpo e voce in scena Anna Novello, sono tante e tante le modalità di elaborare l'allontanamento. Dalla morte alla nascita: con il primo personaggio, la madre di Filippo, lo spettatore è totalmente immerso dentro il dolore, lo sguardo passa poi alla moglie, interamente ripiegata nel passato, alla figlia maggiore e al suo carico di rabbia e al contempo di resa, e quindi alla figlia minore, che troverà nell'arte una prima esperienza di trasformazione e un primo squarcio di luce, fino all'apparire del quinto e ultimo personaggio femminile, nuovo e vitale, misterioso e dall'infinito potenziale.
Un percorso che attraversa le fragilità del femminile e le sue immense possibilità generative, attingendo ad una natura profonda e riportandola fino al vivere contemporaneo.
Il viaggio in scena parte da un lungo viaggio interiore dell'autrice del testo e regista dello spettacolo, Carola Minincleri, cofondatrice della compagnia veneziana Farmacia Zooè, e dell'attrice Anna Novello. Una ricerca personale diventata poi una ricerca sul femminile e sulla possibilità di generare che coinvolge il lavoro della compagnia con due spettacoli, una mostra fotografica e molti eventi in progetto, con gruppi di donne sempre più numerosi.
"La scelta di inserire lo spettacolo, che riflette in modo nuovo sul tema dell'identità femminile, in una cornice di eventi dedicati alla prevenzione della violenza di genere – spiega Minincleri - nasce proprio dalla convinzione che rafforzare la possibilità per le donne di riconoscere e raccontare il proprio valore, senza filtri o maschere imposte dalla società, significa anche darsi il permesso di tenere lontano le forme di aggressività o coercizione che fanno leva proprio, in modo più o meno consapevole, sulla presupposta fragilità femminile. Un'identità e una consapevolezza che si costruisce anche nel confronto e nel dialogo autentico fra donne."
Il linguaggio del teatro può essere alleato potente in questo percorso di disvelamento, perché spesso – ed è questa la sfida che percorre tutta la produzione di Farmacia Zooè cui si affianca la scuola di teatro Farmaschool - l'arte scenica è strumento di cambiamento personale e sociale.
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.
Teatro Aurora, via Padre Gelain 11, Marghera.
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