Un giorno un bambino porta un braccio sopra la testa per verificare quanto a lungo riuscirà a tenercelo: per sfidare se stesso, le proprie possibilità, la propria noia e quella universale. Vent’anni dopo quel braccio è ancora lì: e il protagonista, ormai trentenne, vive e muore del suo braccio reso inattivo ma insieme unico superstite al resto del corpo.
Inizia così “
MY ARM”, opera prima dal drammaturgo inglese
Tim Crouch, che l’
Accademia degli Artefatti propone a
Vicenza sabato 9 febbraio (ore 21): lo spettacolo, infatti, andrà in scena al
Teatro Astra all’interno della Stagione “
FATTI DI VITA”.
Nuova tappa dell’Accademia degli Artefatti nell’indagine sulla drammaturgia inglese più recente (da Martin Crimp a Mark Ravenhill), “MY ARM” è tradotto da Luca Scarlini, diretto da Fabrizio Arcuri e interpretato daMatteo Angius.
Lo spettacolo è un monologo che racconta una sfida incosciente, eppure “di una portata speculativa e di un’intensità emotiva travolgente – scrive la compagnia -: una storia che ha la preziosità del racconto biografico e la carica di una critica culturale; e anche la malinconia di un disfacimento e la gioia di una rivoluzione; è una storia raccontata direttamente al pubblico rendendolo consapevole e complice di ogni sua piega, di ogni suo dramma e di ogni sua ridicola assurdità”.
In scena dunque c’è la vita quotidiana di un uomo che non riesce più a riportare il braccio nella posizione naturale, e contemporaneamente la vita straordinaria di un braccio che diventa protagonista della scena artistica mondiale anche grazie all’uomo che ha scelto di riposizionarlo definitivamente. La colonna sonora suonata live da Emiliano Duncan Barbieri ripercorre le tappe dei trent’anni del protagonista con brani di Sex Pistols, Duran Duran, The Buggles, “regalando alla messa in scena tutta la britannicità del contesto in cui la storia si sviluppa”, sottolineano i protagonisti.
Lo spettacolo sposta continuamente il piano del racconto e della visione, attraverso l’uso di una telecamera in scena che riproduce su uno schermo da filmino casalingo il teatrino ulteriore allestito dal protagonista, e un video in cui il protagonista dialoga con un altro sé a grandezza naturale. “L’uomo del braccio - spiega infine la compagnia – racconta la sua storia prendendo a prestito dagli spettatori foto, chiavi, accendini che raffigurano luoghi o personaggi cui però non rimandano affatto: e ricostruisce così un teatro ulteriore, un mondo e un linguaggio ulteriori che raccontano una storia tanto vera e per questo impossibile, manipolando la realtà e mettendola a servizio di una rappresentazione che però non ha nulla da raccontare, se non se stessa”.
Accademia degli Artefatti nasce a Roma del 1991 con lo specifico intento di promuovere, organizzare e diffondere la cultura teatrale. Dopo un primo periodo fatto di immagini e di spazi abitati performativamente, dalla fine degli anni Novanta l’attenzione si è spostata sulla drammaturgia contemporanea, in particolare anglosassone, e su operazioni che contaminano la prosa con la performance e l’installazione. Nel 2005 la compagnia vince il Premio Ubu per la migliore proposta drammaturgica straniera con Tre pezzi facili di Martin Crimp, mentre il ciclo Spara / Trova il tesoro / Ripeti di Mark Ravenhill ha valso alla compagnia il Premio della Critica Teatrale 2010.
I biglietti (13 euro intero, 11 ridotto, 1,50 diritti di prevendita) possono essere acquistati in prevendita presso l’Ufficio del Teatro Astra oppure sul sito www.teatroastra.it (circuito Greenticket) con carta di credito. La sera di spettacolo la biglietteria del Teatro apre alle ore 20.
È ancora possibile acquistare carnet di 4 spettacoli a scelta a partire da 42 euro.
A partire dalle ore 20 è a disposizione del pubblico il parcheggio della Provincia di fronte al Teatro. Data la capienza limitata, si consiglia di arrivare con anticipo.
Prima e dopo lo spettacolo sarà attivo il punto di ristoro Equobar, con i suoi prodotti di caffetteria, pasticceria e snack equosolidali, biologici e a km zero.
“FATTI DI VITA 12-13” è curato da La Piccionaia-I Carrara Teatro Stabile di Innovazione per l’Assessorato alla Cultura del Comune di Vicenza con il sostegno di Ministero dei Beni Culturali, Regione del Veneto, Provincia di Vicenza, Circuito Teatrale Arteven, Fondazione Antonveneta e Askoll, in collaborazione con Hotel Palladio e Associazione Curare a Casa.
Informazioni per il pubblico: Ufficio Teatro Astra, Stradella Barche 5, Tel. 0444 323725,
Nessun commento:
Posta un commento