4-5-6 settembre 2014
GENDER DOCUFILM FEST 2014
I SUOI PRIMI 5 ANNI
Direzione artistica Giona A Nazzaro
Cinque anni fa nasceva il Gender DocuFilm Fest. Una scommessa nata per la determinazione di Imma Battaglia cui basta accennare una possibilità per attivare energie e risorse. Un piccolo festival cinematografico, nel cuore del Gay Village, evento cardine dell'estate romana.
Nel corso di cinque anni sono transitati per il GDFF numerosi autori, premiati in festival internazionali.
Ultimo in ordine di tempo, Jan Soldat, vincitore del premio per il miglior cortometraggio con Der Unfertige (L'incompleto) presentato a Cinema XXI nell'ambito della scorsa edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, del quale il GDFF ha presentato A Weekend in Germany (Un fine settimana in Germania).
Pur nelle dimensioni ridotte di un cinema all'aperto, il GDFF si è affermato come un luogo nel quale discutere e, soprattutto, vedere del cinema documentario libero e indipendenti da qualsiasi tipo di costrizione: formale, linguistica, estetica e politica.
Un luogo di libertà, insomma, nel quale le tematiche inerenti al Gender si sono potuto intrecciare e affrontare da angolazioni inedite e persino impreviste.
Un'occasione, dunque, per celebrare questi primi cinque anni di un minuscolo festival nato come una scommessa per scuotere un panorama culturale (ir)ragionevolmente ancorato alle proprie certezze.
Un'occasione, quindi, per parlare di ritardi ma anche di urgenze e territori(o).
Con la consapevolezza che cinque anni, anche se rappresentano un piccolo traguardo importante, non sono altro che il pungolo ad andare oltre e ad alzare la barra delle ambizioni perché, si sa, l'impegno continua.
Nel corso degli anni, pur avendo presentato film provenienti da (quasi) ogni angolo del mondo, la produzione italiana risultava purtroppo poco rappresentata, nonostante la straordinaria fioritura del cinema del reale di cui ha beneficiato il nostro cinema negli ultimi due decenni.
Quest'anno, finalmente, possiamo presentare dei lavori di autori italiani che affrontato le numerose problematiche inerenti al gender e alla sua rappresentazione in forme originali e politicamente avvertite. Tra questi: in apertura del Festival giovedì 4 settembre CORPO A CORPO di Mario Brenta e Karine de Villers, con Pippo Delbono e la sua compagnia stabile.
Pippo Delbono è la voce più importante e originale del teatro italiano degli ultimi due decenni. Artista completo a 360 gradi, corpo multilinguistico, dichiaratamente omosessuale, incurante di qualsiasi categoria, Delbono si muove fra teatro, danza e cinema in corpo a corpo con il linguaggio delle forme espressive che Brenta e de Villers hanno colto nel processo del suo farsi.
Venerdì 5 settembre saranno due le visioni imperdibili. Si inizia con FUORISTRADA di Elisa Amoruso, con Giuseppe Della Pelle (Beatrice), Marianna Dadiloveanu, Daniele Acciobanidei. Arrivato in inverno al Cinema Aquila di Roma per rimanerci una settimana, ha raggiunto i due mesi di programmazione diventando il cult della stagione. Racconta la storia di un amore, che unisce una famiglia non convenzionale, in un paese spesso troppo convenzionale.
Dopo Fuoristrada, sempre venerdì 5 settembre sarà la volta di un cortometraggio italiano di 4', anche questo arricchito da premi e riconoscimenti. Si tratta di LUIGI E VINCENZO di Giuseppe Bucci, con Francesco Paolantoni e Patrizio Rispo . Narra di una coppia che ha sempre vissuto di nascosto il proprio amore. Quattro intensi minuti, celebrati ovunque nel mondo. Omaggio a un corto di finzione che ha lasciato il segno.
PROGRAMMA 2014
Giovedì 04/09
- CORPO A CORPO di Mario Brenta e Karine de Villers –interpreti Pippo Delbono e la sua compagnia stabile. Italia, 2013, 90'
Pippo Delbono è la voce più importante e originale del teatro italiano degli ultimi due decenni. Artista completo a 360 gradi, corpo multilinguistico, dichiaratamente omosessuale, incurante di qualsiasi categoria, Delbono si muove fra teatro, danza e cinema in corpo a corpo con il linguaggio delle forme espressive che Brenta e de Villers hanno colto nel processo del suo farsi.
Un viaggio in una passione sensuale per la bellezza e il rischio che non ha eguali nella cultura odierna.
Dopo le polemiche su Sangue, il suo film con l'ex brigatista Giovanni Senzani, Corpo a corpo permette di entrare nel vivo dell'arte di Delbono.
Diretto da Mario Brenta, allievo di Ermanno Olmi, Gran Premio della Giuria Film et Jeunesse al Festival di Cannes per Maicol nel 1988, Corpo a corpo è il primo documentario che ha potuto guardare dietro le quinte del lavoro di Delbono
Con la collaborazione di Karine de Villiers, Brenta ha seguito momento per momento la creazione dello spettacolo Orchidee, creando un controcampo perfetto al lavoro di Delbono.
- COME ON, SCUMBAGS di Madina Mustafina Janatovna – 62'
Zenya è una bellissima ragazza. La scienza ufficiale, per quelle come lei, ha un nome: ermafrodito. Zenya, incurante delle categorie, non pensa ad altro che a vivere la sua vita libera da pregiudizi. Dal Kazakhstan, un intenso ritratto di un'identità colta nel suo farsi gioioso e rivoluzionario.
Venerdì 05/09
- CHANGE OVER TIME di Ewan Duarte (cortometraggio) – 7'
Un viaggio poetico e sperimentale in una metamorfosi. Il sogno di diventare se stessi.
- FUORISTRADA di Elisa Amoruso – 70' Con Giuseppe Della Pelle (Beatrice)
Marianna Dadiloveanu, Daniele Acciobanidei
Pino è Bea. Un'officina meccanica. Una vita sentimentale piena e soddisfacente. Una sfida alle convenzioni. Una storia italiana, anzi "romana". Un film sorprendente e libero come la vita di Bea.
Pino/Beatrice è un meccanico, campione di rally, transessuale. Nel suo percorso di trasformazione, incontra Marianna, una donna rumena che fa da badante a sua madre, se ne innamora e decide di sposarla. Marianna lo accetta così com'è, con la sua diversità e fragilità e due anni fa riescono a sposarsi a Nemi, entrambe vestite da sposa. Pino/Beatrice è sia moglie che marito e sia padre che madre per il figlio di Marianna, che è parte della loro famiglia.
- LUIGI E VINCENZO di Giuseppe Bucci (cortometraggio) – 4', con Francesco Paolantoni e Patrizio Rispo
Una coppia che ha sempre vissuto di nascosto il proprio amore. Quattro intensi minuti, celebrati ovunque nel mondo. Omaggio a un corto di finzione che ha lasciato il segno.
A 10 mesi dall'anteprima a Napoli ha debuttato in luglio a York al New Fest The NYC LGBT Film Festival come unico rappresentante. Un finale entusiasmante di questa stagione che ha fatto di "Luigi e Vincenzo" un cortometraggio italiano da record nei Festival glbt. New York, Los Angeles (il leggendario OutFest), San Francisco (primo Festival glbt del mondo!), Miami, Seattle, Toronto, Montrèal, sono il Top dei Festival Americani.
Poi Barcellona, Amsterdam, Copenaghen, Atene, Helsinky, Copenaghen, fino ad arrivare a Taiwan, Mumbai.
La vittoria al "10 grands moments de solitude" di Parigi ha consentito addirittura un passaggio negli eventi collaterali della Queer Palm al Festival di Cannes.
In Italia il grande onore della presenza al Torino glbt e della vittoria del Florence Queer Festival (poi Palermo, Cagliari, Mix Milano...).
Ma "Luigi e Vincenzo" non è stato solo il corto glbt italiano di maggiore successo della stagione Festivaliera glbt.
Nei Festival "generalisti" ha vinto il premio al miglior soggetto originale al prestigioso "Sorridendo Festival Cinecittà" e i protagonisti sono stati premiati al Pompei Cinema Festival e dall' SPI CGIL Campania Award
Sabato 06/09
- UNIQUE di Gianni Torres – 75'
"Unique", il documentario di Gianni Torres che racconta 5 storie uniche al mondo per comprendere le identità di genere, ha nel primo episodio la fragorosa risposta italiana al fenomeno internazionale pop di Conchita Wurst: è Emily De Salve, leccese, è la prima transessuale al mondo ad essere una cantante lirica baritonale, è la prima ad essere stata ammessa in un conservatorio musicale pubblico dopo un triste rifiuto, è la prima a cantare costantemente nelle chiese italiane con la sua voce da baritono e il suo aspetto da donna.
Lo scorso luglio, Emily è diventata la prima trans diplomata in un conservatorio musicale pubblico italiano. Non stupisce che la musica "colta" , proprio dall'Italia, abbia da dire qualcosa sulle questioni di genere nello spettacolo. "So poco o nulla di Conchita" – dice Emily De Salve – "certamente l'impegno e lo studio che si devono avere nella lirica, è tutt'altra cosa. Io, per amore della lirica, sono disposta a travestirmi da uomo solo in scena, nella vita no. Un agente importante voleva che facessi un'audizione vestita da uomo, per non indisporre i selezionatori, ovviamente non ci sono andata. Esigo rispetto nella vita, vivo da donna e sono certa che quando mi si ascolta, si dimentica il mio aspetto fisico". Emily De Salve sarà anche la prima trans al mondo a cantare in un'Opera scritta tenendo conto della sua identità di genere che verrà presentata nella prossima Biennale di Venezia in ottobre.
- LEI E' MIO MARITO di Annamaria Gallone e Gloria Aura Bortolini – 50'
Un avvocato trova finalmente il coraggio e la determinazione per dare corpo alla sua identità femminile in un percorso di apprendistato appassionante e profondo. Un corpo a cuore radicale.
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