Cinema e Teatro
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mercoledì 10 marzo 2010
DI SCENA A SCHIO: GIGIO ALBERTI E MARIO SALA I NUOVI DIDI E GOGO DI “ASPETTANDO GODOT”
Messo in scena dal Teatro Out Off di Milano e diretto da Lorenzo Loris, lo spettacolo, divenuto sinonimo di Teatro dell’Assurdo e che valse a Beckett il Nobel per la letteratura nel 1969, vede oggi protagonisti Gigio Alberti (al cinema per Gabriele Salvatores, Paolo Virzì, Cristina Comencini, Marco Bellocchio, Gabriele Muccino) e Mario Sala.
Lorenzo Loris, dopo aver già affrontato il teatro beckettiano con “Finale di Partita”, coordina i due attori protagonisti insieme a Giorgio Minneci, Alessandro Tedeschi, Davide Giacometti, e crea per il “suo” Godot un’ambientazione straniante, facendo ricorso ad una scenografia essenziale firmata da Daniela Gardinazzi (una piattaforma di cemento e un albero-pilastro) su cui si innesta l’uso dei video, a cura di Fabio Cinicola.
“Sullo sfondo delle nostre azioni ci sono dei video che mostrano l’attività di un cantiere - commenta Gigio Alberti -. Una scelta, questa, che da un lato vuole segnalare che la solitudine dei protagonisti esiste anche in una dimensione concreta e urbana, e non solo nell’astrattezza dello spettacolo; dall’altro i video indicano il continuo lavorare umano nel tentativo di migliorare, o comunque rielaborare, il mondo: ma è un tentativo incessante, che va avanti senza riuscire a rispondere alle domande che ci poniamo”.
Lorenzo Loris si misura con il capolavoro beckettiano cercando - come egli stesso afferma - la libertà della propria interpretazione dentro alle regole che Beckett impone: “è indubbio che attenendosi in modo ferreo alle regole che Beckett ci segnala – spiega il regista - si pensi di avere poca libertà di interpretazione, ma se si segue la sua gabbia di indicazioni si finisce per immagazzinare un tale bagaglio di informazioni che diventa quasi naturale costruire una regia senza dover rinunciare alla propria libertà creativa. Nelle nostre metropoli multietniche Aspettando Godot può rappresentare l’emblema di una società in cui l’uomo vive una dimensione spersonalizzante e raggiunge il paradosso di sentirsi solo in mezzo alla moltitudine”.
Samuel Beckett è considerato l’autore che più ha innovato il teatro del Novecento sia per quanto riguarda la forma del dramma che per i suoi contenuti, divenendo un riferimento per tutto il teatro contemporaneo. Il punto di unione fra le diverse opere di Beckett è la solitudine dell'uomo moderno che si trova ad affrontare la perdita di Dio in una condizione di rassegnazione, potenza e ignoranza incolmabili, e senza avere modo di comunicare con qualcuno. “ASPETTANDO GODOT”, il capolavoro dell’autore, è stato rappresentato per la prima volta a Parigi nel 1953.
I biglietti per “ASPETTANDO GODOT” (platea 15 o 13 euro, galleria 9 o 8 euro) sono in vendita presso la Fondazione Teatro Civico lunedì e martedì dalle 10 alle 12.30. Da mercoledì 10 a venerdì 12 marzo saranno in vendita dalle 10 alle 12.30 e dalle 17 alle 19.30. Un’ora prima dell’inizio dello spettacolo gli eventuali posti ancora disponibili verranno messi in vendita al botteghino del Teatro Astra. È possibile acquistare online i biglietti collegandosi al sito www.vivaticket.it
Teatro Out Off
ASPETTANDO GODOT
di Samuel Beckett
traduzione Carlo Fruttero
regia Lorenzo Loris
con Gigio Alberti, Mario Sala, Giorgio Minneci, Alessandro Tedeschi, Davide Giacometti
scene Daniela Gardinazzi
costumi Nicoletta Ceccolini
consulenza musicale Andrea Mormina
luci Luca Siola
fonica e video Fabio Cinicola
Al loro apparire, Didi e Gogo sono come ci aspettiamo, un po' clown, un po' barboni, un po' allucinati, un po' svaniti, lì a parlarsi addosso. Ma la loro cadenza quotidiana, nell'intercalare di parole in libertà, è una sorta di sottotesto personale dei due bravi protagonisti che rende assai simile alla parlata di oggi la lingua beckettiana. Gigio Alberti, faccia da spiritato e voce rauca, e Mario Sala, pieno di paure ma capace di improvvise violenze, sono due esseri soli, uniti da un sentimento di protezione e di dipendenza reciproca molto forte. (…) Continua sotto l'albero/blocco di cemento la ballata della vita amara di questi due sfasati, divertenti, impauriti homeless, esseri espulsi dalla città, da un mondo che percepiamo abitato da inquietanti "giganti" pirandelliani.
Maria Grazia Gregori
DI SCENA A SCHIO – GRANDE TEATRO 2009-2010 è promosso dalla Fondazione Teatro Civico in collaborazione con il Comune di Schio e il circuito regionale Arteven, con il sostegno di Banca Alto Vicentino, Cantina Beato Bartolomeo di Breganze, Coges SpA, Lions International Club Schio e Lorenzo Ceccato Spa.
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