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mercoledì 31 marzo 2010

(Teatro Colosseo) Nothing is forever: un esempio di teatro interattivo


Per tre domeniche del mese di marzo 2010, il 7, il 14, e il 28 è andato in scena al Teatro Colosseo "Nothing is forever" spettacolo tratto liberamente dal libro di Agota Kristof "Line, il tempo". Il regista Marco Maltauro ha adattato il testo della scrittrice ungherese,"traducendolo" in romano. In un parco si incontrano Ste ( Massimiliano Vado) un ventenne che passa le sue giornate aspettando una ragazza che ha fretta, e fa di tutto per piacerle,persino indossare sciarpe anche se fa caldo, e Cri (Noemi Parroni) una ragazzina di 10 anni tutta ricci innamorata di Ste. Cri è molto piccola è poco più di una bambina ma sembrerebbe avere le idee chiare sull'amore lei si vuole sposare con Ste, dieci anni di differenza non le sembrano poi così tanti. Nelle storie d'amore: quelle vere, quelle compiute, quelle incompiute, il tempo gioca un ruolo fondamentale, a volte avvicina a volte allontana, spesso cambia le carte in tavola senza che noi stessi ce ne accorgiamo se non di fronte a giochi già fatti. Stefano e Cristina dopo 10 anni si incontreranno di nuovo, sempre in quel parco, cosa succederà, lei ormai è una donna tutti la chiamano Cristina, ma per Ste rimarrà sempre Cri. Niente è per sempre, le cose cambiano ma forse il cerchio si deve chiudere e l'amore vero non ha età non fa differenza tra giovinezza e vecchiaia.


Questo spettacolo è strutturato in modo particolare: inizia in modo non canonico, non c'è un palco che divide gli spettatori dagli artisti, lo spazio è aperto, e alle pareti sono appese le foto dei due attori, come in una galleria d'arte, si potrebbe definire uno spettacolo interattivo e all'avanguardia, ma per quanto riguarda questo tratto specifico voglio dare voce al regista Marco Maltauro: " Lo spettacolo da Agota Cristof, che si chiama Niente è per sempre che abbiamo messo in scena al Teatro Colosseo, oltre a essere un testo interessante è anche un tentativo di coinvolgere le persone, il pubblico in un modo un po' diverso, cioè quello di su un argomento come il tempo che passa, e l'amore, argomenti che penso coinvolgano tutti, di far parlare le persone che sono venute a vedere lo spettacolo. So che è una forzatura, una violenza quella di interrogare il pubblico, però ripeto è un tentativo, perché io sono convinto che il teatro debba permettersi questo cioè far parlare, in questa epoca in particolare, e proprio il teatro in particolare deve tenere conto che la gente è abituata a intervenire, che le persone hanno visto i reality, che non c'è una trasmissione radiofonica in cui non si telefoni, ed è giusto che sia così. Quindi il teatro non può essere soltanto un prodotto che si guarda passivamente, poi si esce e si va a casa. Sento che nell'aria c'è questa idea di incontrare le persone il teatro deve essere un punto di incontro, quello che non va più è un certo teatro un po' museale, quello dove si entra ci si siede si vede e poi si esce, senza poter intervenire, io sarei veramente grato al pubblico che fischia che rumoreggia, perché è un segno di vitalità, non lo dico per retorica, e chiaro che fanno piacere i complimenti, però se il pubblico è vivo è un'esperienza unica, anche perché quella serata non sarà mai uguale all'altra, è triste quando la replica è veramente una replica di quello che hai fatto, e quindi non c'è neanche l'emozione il quid del teatro, allora è come il cinema, la televisione che sono meccanici, invece noi dobbiamo proporre un'arte che è anche imprevedibile.


Nothing is forever


liberamente tratto da


Line, il tempo


di Agota Cristof


Regia


Marco Maltauro


Personaggi Interpreti


Ste Massimiliano Vado


Cri Noemi Parroni


La terza parte dello spettacolo è stata scritta da Pierpaolo Fiorini


Miriam Comito


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