Martedì 30 marzo alle 21.00, presso il Teatro Lo Spazio in Roma ha preso vita, in anteprima nazionale, una delle più suggestive rappresentazioni teatrali a sfondo storico e psicologico insieme, degli ultimi tempi, "Discorisorgimento".
Mattatore della pièce, la cui regia è firmata da un grande Filippo Gili e la cui colonna sonora è affidata alla incantevole voce della cantante Babyra, è il bravissimo Edoardo Sylos Labini, il quale con grande maestria ha dato la luce alla figura, fin ora abbastanza controversa, di Giuseppe Mazzini, indiscusso teorico dell'Unità d'Italia.
Al calare delle luci di sala, ecco materializzarsi dall'oscurità, non il personaggio Mazzini, bensì l'uomo, foriero del proprio personale travaglio interiore, palesato al pubblico mediante una sorta di Zibaldone di pensieri apparentemente sconnessi tra loro ma che poi, alla fine, troveranno un rigoroso ordine logico prendendo corpo in quella che sarà la sua grande teorizzazione:" L'Unità d'Italia".
Il ritratto che ne esce è quello di un uomo reso nevroticamente iperattivo dal suo pensiero divenuto "ossessione del fare", il quale però al contempo si scontra con la frustrazione per l'impedimento alla materiale realizzazione delle sue idee, dovuta ad alcuni suoi limiti fisici, condizione questa felicemente rappresentata dall'attore attraverso una serie di movimenti corporei.
Non mancano i riferimenti a Garibaldi "pupo" manovrato da un puparo più grande, così come notevoli e abbondanti sono le citazioni Foscoliane, Manzoniane e Nitchiane chiaro riferimento a quello "sturm und drang" motore dell'animo risorgimentale.
Tragico l'epilogo per un uomo, metaforico direttore d'orchestra del Dies Irae di Giuseppe Verdi, il quale concentra in se tutta l'amarezza delle liste di proscrizione unitamente alla percezione di una realtà lontana da quella da lui teorizzata.
Uno spettacolo profondo, che si consiglia vivamente sia agli addetti ai lavori sia a chiunque voglia capire di più della storia della nazione Italiana.
In scena al Teatro Lo Spazio di Roma fino al 18 Aprile 2010.
Drammaturgia e regia
Filippo Gili
Giuseppe Mazzini
Edoardo Sylos Labini
Consolle e colonna sonora
Babyra
Gianpaolo Costantino
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