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venerdì 3 dicembre 2010

“L’EDIPO DEI MILLE”: L’INCONTRO DEL TEATRO DEL LEMMING CON I GIOVANI IN UN’INEDITA SFIDA TEATRALE UN PO’ GARIBALDINA

Era il 1997, e il Teatro del Lemming di Rovigo metteva in scena per la prima volta “EDIPO - Tragedia dei sensi per uno spettatore”. Uno spettatore per volta, bendato e guidato dagli attori, diveniva attore egli stesso, per un percorso personale, fisico e drammaturgico all’interno del Mito: lo spettacolo, arrivato a 3500 repliche e diventato negli anni manifesto della compagnia, lancia ora all’interno di “Esperienze 2010-11 - Il Male” di GIOVANI A TEATRO una sfida teatrale garibaldina (nel 150mo anniversario dell’Unità d’Italia).
“L’EDIPO DEI MILLE” è infatti il titolo di un progetto pedagogico prima ancora che spettacolare, che vuole arrivare a coinvolgere, in diverse città italiane, più di mille spettatori. Prima tappa di questo viaggio saranno Venezia e Mestre, grazie al lavoro condiviso e realizzato in rete che vede coinvolti come promotori Fondazione di Venezia e Euterpe Venezia (piattaforma Giovani a Teatro), la Direzione Attività e Produzioni Culturali, dello Spettacolo e della Comunicazione del Comune di Venezia, Teatro di Ca’ Foscari e il Teatro del Lemming, con il patrocinio della Regione del Veneto.
Da questa sinergia nasce un progetto che vedrà partecipare, nel corso di una cinquantina di giorni di lavoro nei mesi di febbraio, marzo, aprile e maggio 2011, 30 ragazzi iscritti al progetto GIOVANI A TEATRO suddivisi in cinque gruppi di sei allievi ciascuno che, coadiuvati dagli attori del Lemming, verranno formati per presentare un “EDIPO” in cinque luoghi diversi di Venezia e di Mestre, in contemporanea per dieci giorni. Pur essendo un lavoro pensato per un solo spettatore partecipante, l’evento finirà così per coinvolgere 500 spettatori.
Il progetto si ispira alla spedizione garibaldina, poiché, attraverso la forza attiva dei giovani, intende letteralmente occupare mediante il teatro gli spazi della città: Venezia e Mestre, in questo modo, saranno di fatto capofila di un’occupazione teatrale che si estenderà poi al resto d’Italia.

Gli aspiranti partecipanti a “L’EDIPO DEI MILLE” saranno selezionati nel corso di due laboratori di formazione della durata di cinque giorni ciascuno (otto ore di lavoro al giorno), condotti dal regista Massimo Munaro e dall’attrice Fiorella Tommasini: dal 1 al 5 febbraio al Teatro Giovanni Poli di Venezia (iscrizioni entro il 21 gennaio) e dal 1 al 5 marzo al Teatro Momo di Mestre (iscrizioni entro il 21 febbraio).
I laboratori, aperti ad un massimo di 27 allievi ciascuno - per i propri studenti Cà Foscari prevede il riconoscimento di crediti formativi -, permetteranno ai ragazzi di confrontarsi con l'originale metodo di lavoro di uno dei gruppi di punta della ricerca teatrale italiana: il peculiare lavoro di formazione messo in atto dal Teatro del Lemming intende infatti ricollocare al centro dell’esperienza teatrale la ritualità e il mito, ed è incentrato sulla ricerca dei profondi movimenti emotivi che le figure archetipiche suscitano in coloro che le frequentano. Lo strumento principale d'indagine attorno a queste figure è il corpo stesso dell'attore, che viene esplorato in tutti i suoi cinque sensi.
Al termine dei laboratori formativi, 30 allievi in base all’attitudine personale rispetto al lavoro attoriale, dall’11 al 16 aprile, lavoreranno Teatro di Ca’ Foscari sulla preparazione drammaturgica di “EDIPO”.
Lo spettacolo verrà poi messo in scena dal 27 al 30 aprile e dal 3 all’8 maggio 2011 in diversi luoghi della città.
“L’EDIPO DEI MILLE” è pensato dunque come un’esperienza di formazione teatrale diretta, attraverso la pratica attiva di un lavoro spettacolare particolarmente importante e significativo per la storia del teatro degli ultimi anni. Si tratta infatti di un confronto con una drammaturgia compiuta, che dal 1997 ha conosciuto una vasta e ininterrotta fortuna critica. I ragazzi coinvolti nel processo culturale-artistico, faranno esperienza di un vero processo produttivo che li porterà alla consapevolezza della complessità del lavoro teatrale; anche gli aspetti organizzativi dell’evento saranno affrontati da un gruppo di lavoro studentesco, in seno all’Università Ca’ Foscari.
L’Esperienza sarà documentata attraverso le riflessioni e i diari di lavoro degli allievi, e condurrà alla pubblicazione di questi testi come memoria attiva, fino ad arrivare alla conclusione del progetto, il 12 maggio 2011 al Teatro Momo, con una giornata di Conversazioni Sceniche a cui saranno invitati gli allievi attori, gli spettatori, i promotori e i cittadini.

“Una delle grandi questioni in cui si dibatte da sempre un uomo di teatro potrebbe essere riassunta con una domanda: com’è possibile tramandare un’esperienza? – sottolinea Massimo Munaro, ideatore del progetto nonché regista e fondatore del Teatro del Lemming -. A differenza di coloro che operano in altri campi dell’arte e di cui sopravvivono le opere, il teatro appare come un’arte che si scrive sull’acqua, consegnata com’è, inevitabilmente, all’impermanenza del presente. Oggi sento il bisogno di verificare se sia davvero possibile, in qualche modo, trasmettere a degli allievi, futuri attori forse, l’esperienza di “EDIPO”. Mi affascina soprattutto la possibilità di realizzare una pedagogia in grado di trascinare nel rischio della prassi un nutrito gruppo di allievi. Come si può, del resto, divenire attori se non mettendosi alla prova?”.
C’è poi un’altra motivazione alla base del progetto, “che mi appare oggi ancora più cogente – continua Munaro -: quella politica. Si sa che la storia della spedizione dei Mille, a cui il titolo del progetto allude, si confonde col mito e la leggenda. Quello che ancora di potentemente simbolico riverbera in noi di questa storia esemplare, è l’insegnamento che a volte anche l’azione di pochi uomini è in grado di produrre grandi trasformazioni. Per noi si tratta, una volta di più, di dimostrare che è possibile trasformare ciò che è apparentemente utopico in un atto concreto”.

Le candidature ai laboratori di formazione (curriculum e lettera motivazionale) devono essere inoltrate alla mail esperienze@giovaniateatro.it entro il 21 gennaio (prima sessione) o entro il 21 febbraio (seconda sessione). Possono partecipare a “L’EDIPO DEI MILLE” tutti gli iscritti al progetto GIOVANI A TEATRO, oltre agli studenti di Cà Foscari che avranno ottenuto il riconoscimento di crediti. I laboratori prevedono un costo di iscrizione di 30 euro. In caso di selezione, la partecipazione al laboratorio drammaturgico non avrà costi aggiuntivi.



Scheda artistica dello spettacolo:

Teatro del Lemming
“EDIPO - Tragedia dei sensi per uno spettatore”
musica e regia Massimo Munaro

Coinvolgere uno spettatore per volta e portarlo a ri-vivere, letteralmente sul suo corpo, le tappe del mito di Edipo. Il suo coinvolgimento è personale, fisico e drammaturgico: tutti i suoi sensi sono esplosi. Lo spettatore è Edipo.
Non solo rivivere il mito, quindi, ma diventare Edipo, accecato e solo tra le evocazioni di una coscienza inquieta. Lo spettatore, solo, spogliato dagli ornamenti, delle scarpe, degli oggetti, viene condotto per mano verso il labirinto oscuro di Edipo, il "colpevole innocente". Bendato, lo spettatore, nel rovesciamento drammaturgico, si trova ad essere attore dell'azione, dentro gli infiniti significati del mito.

“EDIPO, Tragedia dei sensi per uno spettatore” (1997) fa parte della “Tetralogia sul Mito e lo spettatore”, che comprende anche “DIONISO E PENTEO, Tragedia del teatro (1998)”; “AMORE E PSICHE, una favola per due spettatori (1999)”; “ODISSEO, viaggio nel teatro (2000”). Questi spettacoli sono ospitati dai più importanti Festival (Santarcangelo, Volterra, Polverigi, Drodesera, ecc.) e Teatri italiani (Teatro Valle e Quirino di Roma, Teatro dell'Arte di Milano, Gobetti di Torino, ecc.) ed europei (nel 2000 l'Edipo del Lemming è chiamato alle giornate italo-francesi svoltesi a Marsiglia e promosse dall'ETI e dall'ONDA). Dal 1997 ad oggi EDIPO è stato realizzato in 60 luoghi diversi, per 250 giorni di permanenza e 3.500 repliche complessive: pari, appunto, a 3.500 spettatori coinvolti.
“Seduti comodamente sulle nostre poltrone, abbiamo imparato ad addomesticare ogni qualsivoglia immaginazione. Questa distanza, questa assoluta passività in cui ci troviamo relegati quando andiamo a teatro, mima una più temibile passività che è quella delle nostre vite. A questa condizione il teatro può, e per noi deve, contrapporre il segno della sua differenza, della sua specificità che è quella, appunto, della condivisione di un'esperienza. Nel viaggio che proponiamo allo spettatore in questo lavoro, sono comprese tutte le tappe e i temi sottesi al mito”.
(Massimo Munaro)


L’edizione 2010/2011 di GIOVANI A TEATRO, coinvolge giovani (bambini e ragazzi), studenti, docenti, che risiedono, studiano o insegnano nell’area provinciale, è promossa da Fondazione di Venezia con il patrocinio della Regione del Veneto, della Provincia di Venezia e di Università Ca’ Foscari e IUAV. È curata dalla società strumentale Euterpe Venezia.

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