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Cinema e Teatro

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venerdì 30 aprile 2010

GIOVANI A TEATRO: L’ESPERIENZA DI “NOTE A MARGINE”, DAL LABORATORIO AL BLOG

Scrivere di musica oggi: inutile o necessario? Quali parole, quali forme si possono esplorare per raccontare, criticare, comunicare, vivere il mondo di suoni che ci circonda? Perché i linguaggi in evoluzione richiedono e stimolano altri linguaggi?

Queste e molte altre domande sono state al centro del laboratorio di comunicazione e critica musicale "NOTE A MARGINE", inserito nel percorso delle Esperienze di GIOVANI A TEATRO. Il percorso si concluderà lunedì 3 maggio (ore 17), nella sede della Fondazione di Venezia, con la presentazione pubblica del lavoro svolto e in particolar modo del blog che proprio dal laboratorio ha preso vita.

Pensato dal critico e giornalista Enrico Bettinello – che dirige anche il Teatro Fondamenta Nuove di Venezia – e snodatosi da dicembre ad aprile lungo un percorso di lezioni, incontri, prove pratiche, esperienze sul campo, il corso è stato seguito da un nutrito numero di allieve e allievi che hanno provato a trovare parole nuove per suoni nuovi e meno nuovi.

Assistendo a concerti di jazz, classica, elettronica, rock, incontrando critici e studiosi del calibro di Angelo Foletto (La Repubblica), Gianni Sibilla e Veniero Rizzardi, scambiando opinioni con musicisti e con i responsabili della redazione del bimestrale VeneziaMusica&Dintorni, analizzando dischi e recensioni, stilando comunicati stampa e news, i ragazzi hanno iniziato a maneggiare con consapevolezza i tanti strumenti che il comunicare musica richiede.

“Lunedì 3 maggio – spiega Bettinello - racconteremo a chi c’era e a chi non c’era, a operatori e appassionati, al pubblico, ai lettori e a chi si è incuriosito, questa esperienza, riflettendo assieme su cosa voglia dire comunicare musica oggi e mostrando il blog che abbiamo utilizzato come supporto e format per il nostro lavoro”.



L’edizione 2009/2010 del progetto GIOVANI A TEATRO, con il quale la Fondazione di Venezia mira a coinvolgere giovani (bambini e ragazzi), studenti e docenti che risiedono, studiano o insegnano nell’area provinciale, ha per la prima volta il patrocinio della Regione del Veneto. Oltre all’iniziativa IL TEATRO IN TASCA (che permette ai tesserati di entrare in sala pagando solo 2,50 euro), il programma ‘09/’10 concentra particolare attenzione sull’educazione alle arti sceniche nella sezione Esperienze – Chance to Change, con quindici occasioni di incontro e partecipazione per i giovani e per gli insegnanti, ai quali è dedicata la sezione Portare Sapere.



INFORMAZIONI, AGGIORNAMENTI, PROPOSTE, NEWS sul progetto Giovani a Teatro sono costantemente aggiornati sul sito www.giovaniateatro.it, sulla pagina Facebook dedicata e attraverso il Blog http://giovaniateatro.wordpress.com



INFO PER IL PUBBLICO
A Teatro con 2,50 euro: tel. 041 4177281 - info@giovaniateatro.it
Esperienze: tel. 041 2201251 – esperienze@giovaniateatro.it

Intervista a Nicola Canonico


Il 7 maggio uscirà nelle nostre sale il film di Claudio Fragasso "Le ultime 56 ore."Questo film parla delle tristi conseguenze dell'uso da parte di alcuni paesi, non l'Italia, dell'uranio impoverito. Ho avuto la possibilità di intervistare uno degli attori che hanno partecipato al film: Nicola Canonico


Ciao Nicola, come mai hai scelto di fare l'attore?


Perché l'attore? Perché mi sono complicato la vita, sono passato dal certo all'incerto, sono laureato in economia e commercio, e la passione come spettatore c'è sempre stata. La realtà dove vivi, io sono di Avella a due passi da Napoli sono cresciuto con Troisi con Totò, ti fa assorbire, e da lì la voglia di provare a stare dall'altra parte,di sperimentare se una volta dall'altra parte riuscissi a trasmettere le emozioni che io provavo da spettatore. Io nel mio lavoro ho fatto una scelta, una scelta seria, ho lasciato tutto, ed eccomi qui, sono uno che piano piano sta costruendo la propria vita come un mosaico, fatto da tanti pezzettini, e questo mosaico inizia ad avere un po' forma.


Come ti sei formato artisticamente?


Ho studiato teatro a Napoli al Teatro S. Nazaro, il mio debutto è stato in "La bottega dell'orefice" un'opera scritta dal papa Giovanni Paolo II, e da lì è iniziato il mio cammino, ho studiato da Francesca De Sapio, poi ho iniziato a lavorare ho debuttato al cinema con Verdone nel film "Il mio miglior nemico". Ma il mio papà artistico è senza dubbio Claudio Fragasso, lui è una persona che crede nelle mie potenzialità come attore lui e la moglie Rossella Drudi, quindi dopo aver fatto con loro "Milano Palermo ritorno" eccoci qui per "Le ultime 56 ore."


Hai interpretato, in teatro, insieme a Cristian Marazziti, e Angelo Orlando "Un minuto di silenzio." Cosa mi dici di questa esperienza?


In questo momento siamo in tournee, è un progetto che ho sposato da subito, mi è piaciuta la storia, e quindi lo stiamo portando avanti con molto entusiasmo. Il teatro è sicuramente, in questo momento, la cosa che mi sta arricchendo di più e mi sta facendo crescere come attore.


So che hai un progetto insieme a Maurizio Merli, ce ne vuoi parlare?


Si c'è un progetto con Maurizio, con cui ci conosciamo da diverso tempo, e quindi è nata l'esigenza di fare delle cose insieme, abbiamo dell' idee che sono per il momento in fase embrionale. Quello che invece ho già scritto io insieme ad un'altra persona si chiama "Uomo da record" è sarà il mio prossimo progetto teatrale. E' la prima volta che mi cimento nella scrittura, avevo il bisogno di raccontarmi nascondendomi dietro a un personaggio, ma comunque raccontando le mie esperienze di vita, e portarle in scena. Quindi il futuro è tanto teatro ma anche cinema, c'è il prossimo progetto con Claudio Fragasso sui garibaldini.


Come è nato il sodalizio artistico con Claudio Fragasso?


Claudio mi ha conosciuto in una serata "Napoli festival cultural" dove io ero un presentatore, e Claudio era tra gli invitati al festival e doveva avere un premio, lui mi ha visto molto spigliato, ci siamo piaciuti a livello artistico, è nata un po' per gioco, mi ha visto all'opera più come presentatore, disse che mantenevo bene la scena.


Quindi adesso parteciperai al suo nuovo progetto sui garibaldini.


L'anno prossimo saranno 150 anni dall'Unità d'Italia e Claudio insieme al produttore Carlo Bernabei, stanno portando avanti questo film che si dovrebbe chiamare " C'era una volta la Sicilia". Io dovrei fare uno dei garibaldini, un cavallerizzo.


Secondo te l'attore ha un ruolo sociale?


Certo l'attore è lui un sognatore, ma è anche colui che fa sognare tutti gli altri.


C'è una domanda che ti poni spesso?


Si la domanda che mi faccio spesso, è se faccio di tutto per essere un bravo attore, se sono una bravo attore. La risposta che mi dò è: sicuramente la strada è ancora lunga, mi sto mettendo in gioco seriamente, in maniera costruttiva, facendo degli errori, ma spero e mi auguro che questi errori domani saranno, di meno, o diversi, faccio questo lavoro con amore, e con impegno, con tutti i miei limiti, ma sicuramente il campo di battaglia è quello che ti dà la possibilità di crescere, in particolare il teatro, e quindi per me è la strada più giusta unitamente a quella del cinema, che ho la fortuna di fare nonostante aver fatto un reality.


Miriam Comito




giovedì 29 aprile 2010

Corsi Comicità-4° MASTER NAZIONALE COMICITA' 3/6 GIUGNO ROMA

3-4-5-6-Giugno
4° Master Nazionale Comicità
4 Giorni Full Immersion
per lavorare, crescere, centrare il proprio stile, avvicinarsi al linguaggio comico
Ospiti:Greg&Lillo

docenti
Max & Francesco Morini-direttori Accademia del Comico Roma;
Rino Cerritelli e Matteo Andreone-direttori Accademia del Comico Torino e Milano
Claudio Napoleone-autore teatro,cabaret,radio e tv
Samuele Boncompagni & Riccardo Valeriani-docenti Gioco Comico
Wladimiro Lembo-docente Mimo e Pantomima
Ugo Luly-docente Clown, Slapstick e Comicità Non Verbale
Guglielmo Bartoli-docente Improvvisazione e Commedia dell’ Arte

Incontri con i Comici: Greg & Lillo ( 610 RadioRai2, Victor/Victoria ), altri interventi in via di definizione

4 giorni “full immersion” con i docenti delle tre sedi dell’ Accademia del Comico (Roma, Torino e Milano) e di alcuni dei più importanti protagonisti della nostra scena comica per lavorare, crescere, centrare il proprio stile e, per chi viene da altre esperienze performative, avvicinarsi per la prima volta al mondo della Comicità. Un percorso didattico completo attraverso il Linguaggio Comico ( ideazione, scrittura, messa in scena, rapporto con il pubblico ), le sue forme espressive ( monologo, personaggio, parodia, coppia, comicità di situazione ) e le tecniche formative di base ( gioco comico, mimo, clown, improvvisazione ) per andare in scena e “fare” Comicità in maniera sempre più ricca, creativa e consapevole.

Sabato 5 Giugno spettacolo collettivo in uno spazio dell’ Estate Romana;
attestato di partecipazione Master;
possibilità di partecipazione a solo 1, 2 o 3 giornate tematiche come Workshop Intensivo;
convenzioni vitto e alloggio.

massimo 20 posti
per il programma completo e info
Accademia del Comico Roma
infoline 3471222239
www.morinibros.it

Corsi Teatro Roma-4° MASTER NAZIONALE COMICITA' 3/6 GIUGNO

3-4-5-6-Giugno
4° Master Nazionale Comicità
4 Giorni Full Immersion
per lavorare, crescere, centrare il proprio stile, avvicinarsi al linguaggio comico
Ospiti:Greg&Lillo

docenti
Max & Francesco Morini-direttori Accademia del Comico Roma;
Rino Cerritelli e Matteo Andreone-direttori Accademia del Comico Torino e Milano
Claudio Napoleone-autore teatro,cabaret,radio e tv
Samuele Boncompagni & Riccardo Valeriani-docenti Gioco Comico
Wladimiro Lembo-docente Mimo e Pantomima
Ugo Luly-docente Clown, Slapstick e Comicità Non Verbale
Guglielmo Bartoli-docente Improvvisazione e Commedia dell’ Arte

Incontri con i Comici: Greg & Lillo ( 610 RadioRai2, Victor/Victoria ), altri interventi in via di definizione

4 giorni “full immersion” con i docenti delle tre sedi dell’ Accademia del Comico (Roma, Torino e Milano) e di alcuni dei più importanti protagonisti della nostra scena comica per lavorare, crescere, centrare il proprio stile e, per chi viene da altre esperienze performative, avvicinarsi per la prima volta al mondo della Comicità. Un percorso didattico completo attraverso il Linguaggio Comico ( ideazione, scrittura, messa in scena, rapporto con il pubblico ), le sue forme espressive ( monologo, personaggio, parodia, coppia, comicità di situazione ) e le tecniche formative di base ( gioco comico, mimo, clown, improvvisazione ) per andare in scena e “fare” Comicità in maniera sempre più ricca, creativa e consapevole.

Sabato 5 Giugno spettacolo collettivo in uno spazio dell’ Estate Romana;
attestato di partecipazione Master;
possibilità di partecipazione a solo 1, 2 o 3 giornate tematiche come Workshop Intensivo;
convenzioni vitto e alloggio.

massimo 20 posti
per il programma completo e info
Accademia del Comico Roma
infoline 3471222239
www.morinibros.it

lunedì 26 aprile 2010

Ripartono con Theandric Teatro i progetti per una cultura nonviolenta


Un convegno e dibattiti con esperti di fama internazionale sulle tematiche della nonviolenza. Ancora, esposizioni, teatro per bambini e adulti, laboratori e workshop e degustazioni di prodotti locali. C’è un unico filo conduttore dietro il Progetto Promozione sociale, Per una cultura della nonviolenza elaborato da Theandric Teatro Nonviolento: parlare di pace e rispetto dell’ambiente.

Proprio questi due temi, sono al centro dell’attenzione della sei giorni in programma dal 5 al 14 maggio all’Auditorium di Via Generale Cantore 62 a Pirri.

Ideata dalla compagnia fondata dall’attrice e regista Maria Virginia Siriu, la manifestazione intende dunque mettere l’accento sull’importanza della scelta nonviolenta come opzione alla risoluzione dei conflitti di natura politica, sociale e personale e le opportunità offerte da un’economia ecosostenibile.

Suddivisa in due distinte trance dal 5 al 7 e dal 12 al 14 maggio, l’iniziativa si delinea come un preciso percorso educativo dedicato soprattutto alle nuove generazioni per suggerire modelli alternativi ai problemi più urgenti del vivere contemporaneo.

La proposta di Theandric Teatro prende il via mercoledì 5 maggio all’Auditorium di Via Generale Cantore, con il convegno dal titolo “Costruire la nonviolenza: prospettive globali e realtà locali”.

Sarà Maria Erminia Satta, fondatrice dell’Associazione Nord-Sud -La bottega del Mondo e curatrice del libro “Tessiduras de Paghe” a introdurre gli interventi dei relatori: Mao Valpiana, direttore della rivista “Azione Nonviolenta” e membro del Movimento Nonviolento, Nanni Salio, fondatore e presidente del Centro Studi Sereno Regis di Torino e ricercatore nella Facoltà di Fisica di Torino e Carlo Bellisai, autore del libro Animalandia”. Ci sarà spazio anche per il dibattito sugli argomenti affrontati: CCP (Corpi Civili di Pace) come alternativa alle armi nucleari, tradizionali, alla guerra come soluzione dei conflitti e ancora macropolitica ed economia nonviolenta e sviluppo sostenibile.

La serata propone anche un laboratorio aperto a tutti i presenti, per la realizzazione di un arazzo in pura lana sarda condotto da Cinzia Oliveri e Daniela Ducato.

La prima giornata si conclude con le mostre e lo spazio interattivo a cura di alcune realtà locali da tempo attive nel settore dello sviluppo di sistemi economici socio compatibili: “Casa Uras” un condominio solidale di Magomadas (OR), “Scirarindi” il portale internet punto di riferimento dei sostenitori dell'alternativa sostenibile, la “Banca del Tempo di Guspini- Ecogas” fautori della pratica dell'ecologia sociale e dell'economia di relazione e senza denaro. E ancora la mostra allestita da “Rete Nonviolenza Sardegna” sistema regionale di singoli cittadini e associazioni culturali e no profit.
Per finire i prodotti agricoli e alimentari anche da degustare dell’associazione dei consumatori “Sardegna Filiera Corta”, nata per valorizzare le produzioni agroalimentari locali e il rapporto diretto fra produttori e consumatori che offre la possibilità di acquistare su prenotazione (filieracorta@live.it /cell: 3939609771) cassette di frutta e verdure miste di stagione coltivate con sistemi biologici.

Il calendario prosegue con due giorni dedicati al teatro: si comincia giovedì 6 maggio con lo spettacolo per bambini “Armonia” per la regia di Maria Virginia Siriu e interpretato sul palcoscenico da Daniele Pettinau e Daniela Collu.
Il giorno successivo, venerdì 7, il cartellone prevede la messa in scena del reading con Daniela Collu (voce) e Andrea Congia (chitarra) intitolato “Il meraviglioso Mago di Oz” diretto da Regia Maria Virginia Siriu.

La seconda tranche del programma dal 12 al 14, è tutta dedicata ai laboratori e workshop.
Mercoledì 12 maggio è in programma “Animalandia - fra guerra e pace” riservato ai bambini dai 7 ai 10 anni e condotto da Carlo Bellisai del Teatro dell’Oppresso.
Nella stessa giornata segue “I Riti dell’acqua” per un pubblico di giovani e adulti e incentrato sulla ritualità del culto delle acque del bacino mediterraneo e condotto da Maria Virginia Siriu di Theandric, protagonista anche il giorno successivo, il giovedì 13 del workshop riservato ai bambini “Percorso di autoeducazione alla nonviolenza” e anche dell’ultimo appuntamento in calendario, venerdì 14 maggio: “L’arte del teatro nonviolento”, il laboratorio per adolescenti e ragazzi.

Per facilitare la partecipazione ai vari laboratori e workshop tutti gratuiti, Theandric Teatro terrà le iscrizioni aperte fino all’11 maggio.
L’ingresso all’intera manifestazione è gratuito, eccetto per i due spettacoli teatrali del 6 e 7, per i quali è previsto un biglietto di 5 euro per ciascuna rappresentazione.

La manifestazione è realizzata con il sostegno della Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna e il Comune di Cagliari.


Per informazioni:
Associazione culturale Theandric
Via Goretti, 2 Cagliari –Pirri
Segreteria: h. 16-19
Lunedì, mercoledì, venerdì
Tel. +39 070 9533059,
cell.+39 3883679790
e mail: organiz.theandric@yahoo.it
web: http://www.theandric.org/

Ufficio stampa:
Antonio Rombi
cell. 392 4650 631
e mail: ant.rombi@gmail.com
e mail: antorombi@tiscali.it

sabato 24 aprile 2010

(Teatro Piccolo Re di Roma) Neurosi delle 7. 47


Prodotto dalla Sycamore T Company, nell'ambito della rassegna teatrale PUNTI DI ROTTURA è in scena al Teatro Piccolo Re di Roma, dal 23 al 25 aprile 2010 "Neurosi delle 7 e 47" scritto da Ennio Speranza e interpretato dal bravissimo Gabriele Sabatini. Un uomo alla fermata dell'autobus..che non arriva mai esplica la sua neurosi: coazione a ripetere, gesti pensieri, sempre gli stessi, ma cosa c'è dietro a questa neurosi, il vuoto, quel vuoto che pervade le persone quando sono quasi qualcosa, ma non arrivano ad essere qualcosa, o almeno così credono e di questo sono convinti, almeno fino a quando non incontrano un altro che è più vuoto di loro e quindi finalmente loro stessi assumono un aspetto tridimensionale. Sempre che sia la verità e non un sogno o il vaneggiamento di un pazzo, ma chi di noi "normali" non ha pensato almeno una volta di spaccare la testa a qualcuno, tutti noi mentre viviamo non sempre siamo visti dagli altri e credo sia proprio questo il quid in "meno" che provoca lo scatto. Ennio Speranza con il suo testo ha saputo toccare un argomento così delicato come la neurosi con grande maestria e scorrevolezza, che unito alla grande prova di interpretazione di Gabriele Sabatini hanno creato un empatia tra il corpo e la mente dello spettacolo e quelli degli spettatori.


NEUROSI DELLE 7 E 47


di


Ennio Speranza


con


Gabriele Sabatini


regia


Massimo Natale e Gabriele Guidi


Teatro Piccolo Re di Roma dal 23 al 25 aprile 2010


Via Trebula 5 Roma


06.77591270


Miriam Comito

venerdì 23 aprile 2010

GirasoliTeatro "Ti amo davvero...almeno credo!"


"Ti amo davvero...almeno credo!"  

Commedia in due atti di Helga Dentale con la regia di Fabio Filippi che gioca sulle dinamiche della vita di coppia e sul rapporto uomo donna, sarà in scena il 30/04/2010 in piazza a Montebuono (Ri) ore 21.30.  
 
Doppi sensi, gags, equivoci, e un imprevedibile agnizione finale: sono gli ingredienti sapientemente dosati nella pièce per creare una scoppiettante miscela di vitalità che inevitabilmente vi contagerà.
 

Teatro Vascello B GENERATION Il Musical 28-30 aprile ore 21

.CorrieredelWeb.it

TEATRO VASCELLO

 Direttori artistici Giancarlo Nanni e Manuela Kustermann

dal 28 al 30 aprile 2010

ore 21 

Compagnia di musical B-WAY in collaborazione con Diverbia et Cantica

 Presenta IL MUSICAL

B-GENERATION – ACROSS THE UNIVERSE

Musical tratto dal film Across the Universe di Julie Taymor, con le canzoni dei Beatles suonate dal vivo.

La magia degli anni '60 fa da cornice alla storia di un gruppo di ragazzi che nel Village di New York vive gli umori, i colori, la mentalità, i sogni e le utopie di una società alle prese con la rivoluzione culturale.

L'amore giovanile, l'amicizia, la guerra del Vietnam ed i conflitti sociali del tempo sono scanditi dalle indimenticabili canzoni dei Fab Four che fanno da colonna sonora alla storia.  L'opera è realizzata in collaborazione artistica con la Diverbia et Cantica che nella scorsa stagione teatrale riscosse grande successo al teatro Vascello con il musical 'Lady Oscar - François, Versailles Rock Drama'

CAST:

Jude: Andrea De Bruyn

Lucy: Giovanna Cappuccio

Max: Filippo Dini

Prudence: Roberta Monterisi

Jo-jo: Dario Falasca

Sadie: Katia Rizzo

Ensemble:

Zio Sam/ Martin Luther King: Massimiliano Micheli

Mike/ Soldato: Paolo Cives

Molly: Valentina del Proposto

Mamma: Deborah Perrotta

BAND:

Tastiera: Alessio Contorni

Chitarra elettrica: Andrea Neri

Chitarra acustica: Claudio Proietti

Basso: Simone Massimi

Batteria: Piero Pierantozzi

Regia di Andrea Palotto

Aiuto Regia: Emanuela Maiorani

Direzione musicale: Claudio Proietti

Coreografie: Gisella Secreti

Vocal coaching: Alessio Contorni

Durata spettacolo 1h 40'

Costi biglietti:

Intero 20 euro - Ridotto 15 euro - Gruppi (minimo 8 persone) 12 euro

INFO E PRENOTAZIONI: tel. botteghino: 06.5881021 - 06 5898031

cell. produzione: 320.3469441

NON MANCATE !!

http://www.teatrovascello.it/2010/cartellone_2010.htm#beat

SOSTIENI LA CULTURA VIENI AL TEATRO VASCELLO UNO SPAZIO DI LIBERTA' DOVE L'IMMAGINAZIONE DIVENTA REALTA'

 

Teatro Vascello, La Fabbrica dell'Attore,Teatro Stabile d'Innovazione, Ricerca, Formazione e Promozione di nuovi linguaggi 

VIA GIACINTO CARINI 78 ROMA MONTEVERDE 00152

Come raggiungerci: Il Teatro Vascello si trova in Via G. Carini 78 a Monteverde Vecchio (Roma) sopra a Trastevere, vicino al Gianicolo. Con mezzi privati: Parcheggio per automobili lungo Via delle Mura Gianicolensi, a circa 100 metri dal Teatro.

Con mezzi pubblici: autobus 75 si ferma proprio davanti al teatro Vascello e si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure il 44, il 710, 870, 871. Treno Metropolitano che si può prendere da Ostiense fermata Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello

 

.CorrieredelWeb.it

TEATRO BELLI "IL SOGNO DI IPAZIA" di Massimo Vincenzi

TEATRO BELLI – piazza Sant'Apollonia, 11a - (trastevere)

sino al 9 maggio – dal martedì al sabato alle 21,00 – domenica alle 17,30

Diritto & Rovescio – Teatro Belli

Opere Festival 2009 – Ipazia Preveggenza Tecnologica

presentano

IL SOGNO DI IPAZIA

di Massimo Vincenzi

con Francesca Bianco

voce fuori campo di Stefano Molinari

musiche di Francesco Verdinelli

regia di Carlo Emilio Lerici 

Torna in scena per la quarta volta a Roma in questa stagione "Il sogno di Ipazia", lo spettacolo scritto da Massimo Vincenzi interpretato da Francesca Bianco e diretto da Carlo Emilio Lerici.

L'incredibile successo ottenuto nelle precedenti repliche e la curiosità  che ha suscitato a livello nazionale ha fatto diventare lo spettacolo un piccolo "caso" nel panorama nazionale. Basti pensare, infatti, che è stato invitato a Napoli alla rassegna "Se son donne fioriranno", a Genova al Festival delle Eccellenze al Femminile, a Rimini al Festival del Mondo Antico, e sono incorso trattative per portare lo spettacolo a Milano, Torino, Bologna, Firenze, Siena. Su Facebook è attiva una pagina che ha già raccolto oltre 2000 iscritti.

Questa ripresa avviene in coincidenza con il lancio in Italia del film di Alejandro Amenabar "Agorà", dedicato alla grande filosofa e scienziata alessandrina.

Un'occasione per riportare in primo piano la figura di Ipazia, colpevolmente cancellata dalla storia per 1600 anni, il cui pensiero si afferma oggi di così grande attualità e modernità da trasformare questa donna in vero simbolo ed esempio per gli anni a venire.

Un'occasione per stimolare un pubblico dibattito a cui invitare insieme alla società  civile anche la Chiesa, nella speranza che dopo le scuse per Galileo si arrivi finalmente alla riabilitazione di Ipazia e alla sua giusta collocazione nella storia. 

La trama.

Lo spettacolo racconta l'ultimo giorno di Ipazia. Dal suo risveglio al mattino, seguito dall'uscita di casa per recarsi alla sua scuola, sino all'aggressione e alla morte. 
La narrazione è intervallata dal ricordo di una delle imprese "disperate" tentate dalla protagonista: salvare la biblioteca di Alessandria.  
Impresa che abbiamo preso come simbolo della sua intera vita   
A questo ricordo si alterna la voce sempre più veemente, e progressivamente più violenta, dell'autorità politica e religiosa. Partendo dal primo editto di Teodosio del 380 d.c. per arrivare ai veri e propri anatemi del vescovo Cirillo.

Per la parte relativa ad Ipazia la narrazione, pur fedele alla documentazione storica, è stata in gran parte liberamente reinventata. Per la parte relativa all'autorità politica i testi sono tratti dai quattro editti teodosiani. Per la parte relativa al vescovo Cirillo sono stati utilizzati frammenti dei suoi discorsi liberamente riadattati, tenendo come guida le testimonianze storiche che ci sono arrivate.  

Per informazioni: 06 5894875 – info@teatrobelli.itwww.teatrobelli.it

www.ilsognodiipazia.it – Facebook Il sogno di Ipazia

La storia. 

Se ragione e fede costituiscono i due binari paralleli lungo i quali si è mossa la storia dell'Occidente negli ultimi duemila anni, l'episodio più emblematico della contrapposizione fra queste due ideologie accadde nel marzo del 415, con l'assassinio di Ipazia (Alessandria d'Egitto circa 370 – 415 d.c.) detta "la musa" o "la filosofa".

Il contesto storico in cui l'avvenimento ebbe luogo è il periodo in cui il cristianesimo effettuò una mutazione genetica, cessando di essere perseguitato con l'editto di Costantino nel 313, diventando religione di stato con l'editto di Teodosio nel 380, e iniziando a sua volta a perseguitare nel 392, quando furono distrutti i templi greci e bruciati i libri "pagani".

Gli avvenimenti ad Alessandria precipitarono a partire dal 412, quando divenne patriarca il fondamentalista Cirillo (proclamato Santo e Dottore della Chiesa nel 1882).

In soli tre anni, servendosi di un braccio armato costituito da monaci combattenti, sparse il terrore nella città.  
Ma la sua vera vittima sacrificale fu Ipazia, il personaggio culturale più noto della città.

Figlia di Teone, rettore dell'università di Alessandria e famoso matematico egli stesso, Ipazia e suo padre sono passati alla storia scientifica per i loro commenti ai classici greci: si devono a loro le edizioni delle opere di Euclide, Archimede e Diofanto.

In un mondo che ancora oggi è quasi esclusivamente maschile, Ipazia viene ricordata come la prima matematica della storia: l'analogo di Saffo per la poesia, o Aspasia per la filosofia. Anzi, fu la sola matematica per più di un millennio: per trovarne altre bisognerà attendere il Settecento. Ma Ipazia fu anche l'inventrice dell'astrolabio, del planisfero e dell'idroscopio, oltre che la principale esponente alessandrina della scuola neoplatonica.

Le sue opere sono andate perdute.  
Le uniche notizie su di lei ci vengono dalle lettere di Sinesio di Cirene: l'allievo prediletto.

Il razionalismo di Ipazia, che non si sposò mai a un uomo perché diceva di essere già  «sposata alla verità», costituiva un controaltare troppo evidente al fanatismo di Cirillo.

Uno dei due doveva soccombere e non poteva che essere Ipazia.

Aggredita per strada, Ipazia fu scarnificata con conchiglie affilate, smembrata e bruciata. Il governatore Oreste denunciò il fatto a Roma, ma Cirillo dichiarò che Ipazia era sana e salva ad Atene. Dopo un'inchiesta, il caso venne archiviato «per mancanza di testimoni».

La figura di Ipazia, dopo secoli di colpevole silenzio, sta tornando prepotentemente alla ribalta in questi ultimi mesi. Trasmissioni radio, televisive, articoli sui principali quotidiani. Sono usciti inoltre numerosi libri di successo, soprattutto all'estero, e a Cannes è stato presentato un colossal spagnolo che finalmente vedremo sugli schermi italiani, dopo tante polemiche,  alla fine di aprile.   
 
 
 
  
  
 

Hanno detto: 

… Uno spettacolo commovente....  Anna Bandettini – Repubblica.it

… Spettacolo interessante. Bravi tutti.  Debora Ferrucci – Il Grido.org

… La recitazione intensa e drammatica di una straordinaria Francesca Bianco...       Ambra Caserta – La voce di tutti

… un monologo di grande intensità emotiva che ha per protagonista una splendida Ipazia/Francesca Bianco...  Giorgio Geraci – Monitor

… un avvincente monologo interpretato dalla brava Francesca Bianco...         Elisabetta Colla – Noidonne.org

… regia ottima...     Marcantonio Lucidi - Left

Lo spettacolo è risultato affascinante e, a volte, trascinante per l'ottima recitazione di Francesca Bianco, di straordinaria intensità e drammaticità...        Claudio Listanti – La Voce d'Italia

Il pubblico presente in sala ha applaudito a lungo al termine della recita testimoniando così il suo gradimento; noi ci associamo pienamente a questo applauso.       Claudio Listanti – La Voce d'Italia

Non manca nulla a questa fabula densa di sentimento e di verità storica: erudizione, fantasia, coraggio, dramma.   Elisa Lorenzini - RecenSito

...L'intensa e ispirata Francesca Bianco...  Marcello Isidori – DRAMMA.IT

… un risultato magnifico ed evocativo, attuale e sferzante...                                Francesco Anzelmo – Fuorilemura.it

...uno spettacolo documento premiato da un pubblico interessato ed affascinato.       Marcello Isidori – DRAMMA.IT

… il poetico monologo interpretato dall'intensità emotiva di Francesca Bianco...                                                    Amelia Realino – Agenzia Radicale

Uno spettacolo che lascia sospesi...  Anna Bandettini – Repubblica.it

rigore e intensità tanto della regia quanto dell'interpretazione... 
               Luisa Monnet – Teatro.org

Francesca Bianco, con una recitazione coinvolgente e appassionata, dà voce a Ipazia.                                                Daniela Puggioni – GothicNetwork.org

un intenso monologo con una strepitosa Francesca Bianco come unica protagonista...           Elisa Lorenzini – Lungotevere.net

Lo spettacolo si rivela un classico teatro della parola e delle emozioni.  
        Riccardo Limongi – Teatro.org

Devo confidarvi di essermi emozionata, sia per l' interpretazione dell'attrice, sia per il tema trattato.                                            Luisluce – blog personale

...soffia leggero, questa immensa emozione che mi percorre ascoltando il video, mi trascina, mi tiene incollata e crepe di lacrime si sgorgano cullandone le magie...        Simonetta Simoncini – utente Facebook

Io l'ho già visto! E' uno spettacolo splendido!!! VE LO CONSIGLIO!!! 
p.s. è anke davvero commovente...(ho inondato la sala di lacrime...e non ero la sola...;-)        Giulia Laiho – utente Facebook

Un grande spettacolo!      Lia Crialesi – utente Facebook

spettacolo denso di emozioni e commovente..grazie! :-)   
       Eva Anna Spinetti – utente Facebook

    • Oggi sono venuto a vedere lo spettacolo.  Francesca Bianco è stata straordinaria mi ha fatto venire i brividi. Complimenti  
            Federico Pasetti – utente Facebook

    Complimenti, è stato davvero piacevole  Francesca Casali – utente Facebook

    Grazie mille e complimenti davvero!  Gianluca Nicoletti – utente Facebook

    Complimenti per lo spettacolo, intenso e struggente.  
                Anna Chiaiese – utente Facebook

    Splendido, grazie per averci ricordato Ipazia, purtroppo così attuale...  
                   Riccardo Limongi – utente Facebook

    L'ho visto con mia figlia. Bello e commovente. Brava Francesca Bianco! 
           Bianca D'Arienzo – utente Facebook

  • Ho visto ieri sera la rappresentazione: bellissima! Complimenti! Molto emozionante.     Alessandra Grici – utente Facebook

    Bellissima rappresentazione, piena di pathos! Davvero emozionante. Complimenti a Francesca Bianco: divina!          Anto Nella – utente Facebook

  • Bravissimi.....e ovviamente complimenti all'attrice, intensa, coinvolgente, emozionante....con due occhi che brillano come le stelle del cielo di Ipazia....Il pensiero non brucia e non muore....  Elisabetta Bevacqua – utente Facebook

    Bellissimo spettacolo! Lo consiglio a tutti!     Emme Pi – utente Facebook

    Meravigliosa Francesca Bianco... consiglio a tutti di andare!               Pat Rizia – utente Facebook

    Bellissimo !          Francesca Pietracci – utente Facebook

  • Personaggio straodinario... interprete eccezionale... brava! 
              Marco La Puma – utente Facebook

  • … drammaticamente attuale! Una Francesca Bianco travolgente! Davvero complimenti!      Chiara Morla Coronaro – utente Facebook

  • Stasera ho visto un vero gioiello di opera teatrale...bello, commovente...e purtroppo attuale...         Umberto Lombardi – utente Facebook


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giovedì 22 aprile 2010

TEATRO NUOVO S. Babila Claudio "Klaus" Savoldi Bellavitis in concerto lunedì 3 maggio


 

3 MAGGIO h 21.00 - CONCERTO AL TEATRO NUOVO S. Babila
Claudio "Klaus" Savoldi Bellavitis

MY FATHER'S SMILE
Dedicato a mio padre

Jazz Concert with a Classic Orchestra


My Father's Smile è il progetto di Claudio "Klaus" Savoldi Bellavitis, musicista e fondatore della Wide Music.
Wide Music è un mix assolutamente inedito di interazioni e contaminazioni musicali internazionali, di stili, sonorità e invenzioni. Da una base di solid jazz, la musica si sviluppa su tonalità sapientemente ed elegantemente armonizzate di swing, lirica, funk e pop. Uno spettacolo unico per l'Italia, come lo sarà per lo scenario musicale internazionale.

 

Ideato e composto interamente dal cantante pianista Klaus e prodotto dalla Scarano Productions, il progetto My Father's Smile ha impiegato 5 anni di lavoro e passione per ottenere l'elevato livello artistico che oggi gli viene riconosciuto da ambienti musicali sia jazzistici, sia classici. Tutti gli arrangiamenti sono stati da lui curati insieme al noto pianista Alessandro Lupo Pasini, che ne ha curato anche l'orchestrazione. Pasini vanta importanti collaborazioni con Katia Ricciarelli, Solisti della Scala, Fabio Concato, ecc.

 

Sul palco, ad accompagnare Klaus, ci saranno oltre 30 musicisti tra cui un quintetto jazz di prim'ordine con Fabrizio Bernasconi al piano, Marco Brioschi alla tromba, Gianmaria Scattolin alla chitarra, Marco Mistrangelo al basso, Tommaso Bradascio alla batteria, insieme alla nota Orchestra Cantelli. Si uniranno a loro importanti Special Guests come Claudia Cappelletti, Gemil Regepi, Paolo Tomelleri, Paolo Favini, Ronnie Jones e Samantha Iorio (personal assistant di Mario Biondi).

 

Attraverso una musica di altissima qualità, Klaus, musicista completo, riesce ad esprimere al massimo la sua grande vitalità, la sua grande voglia di vivere e divertirsi senza sottrarsi agli impegni presi con il mondo sociale. My Father's Smile consente, infatti, a Klaus di proseguire il lavoro internazionale per l'aiuto ai popoli bisognosi, iniziato da suo padre Cesare Savoldi e interrotto a causa della prematura scomparsa nel 1976. In quel periodo Cesare Savoldi era impegnato in un progetto per la costruzione di 25 ospedali in Perù.

 

Il concerto finanzierà la costruzione in Perù di un nuovo ospedale per bambini terminali al quale verrà dato il nome di Cesare Savoldi.  Altre organizzazioni beneficeranno dei proventi del concerto:  Rotary Club, F.A.I. (Formazione, Assistenza e Integrazione), V.I.S.P.E. (Volontari Italiani per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti) e Sdp (Società di studio per il disturbo della personalità).

 

"L'originalità dei brani e dei testi di Klaus lo pongono ad un livello superiore rispetto al resto dei compositori contemporanei in quanto è un  musicista e strumentista completo. Attraverso una musica di altissima qualità diverte, sa divertirsi ed esprima una grande vitalità."
Charles Alexander, presidente e fondatore di Jazzwise, la prima rivista europea specializzata in jazz.

 

Biglietti: 35 €

 


Atelier internazionale della Maschera Teatrale 2010 - Tuscania (VT)

Comunicato stampa

 

a Tuscania

 

L'Associazione Culturale Teatro ricerche - Teatro della Rocca di Tuscania (www.teatroricerche.com), dopo il primo evento organizzato nell'ambito delle attività teatrali di formazione sulla Commedia dell'Arte lo scorso febbraio con il saggio spettacolo "Comique", dà il via fino al 30 aprile al secondo evento dell'Atelier Internazionale della Maschera Teatrale IX Edizione 2010, in collaborazione con il Liceo Scientifico "A. Meucci" di Ronciglione, l'Associazione SAT e l'Associazione Musica & Territorio - JazzUp Festival di Viterbo.

L'Atelier rinasce oggi a Tuscania dopo che, ideato e fondato nel 1982 da Paolo Coccheri (http://www.paolococcheri.com/passato.htm) a Pitigliano, dove ebbero luogo le prime cinque edizioni che videro alternarsi come docenti e ospiti alcuni dei nomi più importanti del Teatro e della Commedia dell'Arte, venne istituito poi a Firenze per altri tre anni prima di interrompere la sua attività. Il progetto dell'Atelier introduce gli allievi all'arte del teatro, in particolare alla Commedia dell'Arte, considerata dagli esperti come l'elemento fondante del teatro moderno europeo, e si pone come obiettivo la formazione degli attori sotto il punto di vista artistico, culturale e sociale attraverso Stage Residenziali di Perfezionamento, che includono nel programma didattico proiezioni, incontri-conferenza sulla maschera teatrale tenuti da esperti (maestri e docenti universitari), lezioni dedicate in particolare alle nuove generazioni.

Gli incontri, iniziati il 20 aprile con la lezione sulla maschera poco conosciuta di Pedrolino per gli studenti del liceo Meucci di Ronciglione tenuta da Gabriele Guarino, attore, insegnante e operatore teatrale, continuano da venerdì 23 presso il Teatro della Rocca di Tuscania (in via della rocca 33): alle 16:30 Paolo Manganiello, assistente del Prof. Maurizio Giammusso alla Cattedra di Storia del Teatro dell'Università degli Studi della Tuscia, presenterà "Pirandello. L'autore del "Kaos". Sabato 24 dalle 16:30 si alterneranno gli interventi di Paolo Coccheri, fondatore dell'Atelier e di altri festival nazionali, che racconterà l'esperienza dell'Atelier e il suo senso nella formazione dell'attore di oggi e ricorderà l'amico e Maestro Nico Pepe, di Luciano Brogi, Presidente dell'Associazione SAT (www.incommedia.it) che svolge un attivo impegno per la tutela e la promozione della Commedia dell'Arte Contemporanea, e di Francesco Gigliotti, regista e docente teatrale, che parlerà di maschera e volto nel teatro contemporaneo.

Sempre sabato alle 20 Andrea Mancini, docente di Iconografia del Teatro presso l'Università di Siena, parlerà della rassegna cinematografica da lui curata sulla figura del Clown "Cinque Film sul Circo" (in programma dal 25 al 30 aprile con proiezioni alle ore 18 presso il Teatro della Rocca) e introdurrà "L'Ultimo Pulcinella" di Maurizio Scaparro con Massimo Ranieri, che verrà proiettato alle 21:30.

Tutti gli eventi sono gratuiti, ma è gradita la prenotazione al 339 3841465 o all'e-mail info@teatroricerche.com.

L'associazione Teatro ricerche desidera ringraziare il M° Maurizio Scaparro e la Compagnia Italiana di Roma per la gentile concessione al Teatro ricerche del DVD de "L'Ultimo Pulcinella"; Giancarlo Necciari per il contributo tecnico organizzativo offerto per lo svolgimento degli eventi; il Prof. Luca Damiani del Liceo Scientifico "A. Meucci" di Ronciglione per la generosa disponibilità a ospitare presso il suo Istituto la lezione su Pedrolino.

 

 

Luisa Marini
TEATRO ricerche – Teatro della Rocca
Promozione e Ufficio Stampa
www.teatroricerche.com
Tuscania (VT)
Cell. 339 3841465


mercoledì 21 aprile 2010

La fisica dell'acqua


Nelle nostre sale dal 30 aprile "La fisica dell'acqua" è un film che ha avuto, "particolari" vicende produttive. Questo film è stato, infatti, girato ben 7 anni fa, e solo grazie alla caparbietà del regista Felice Farina, mai lasciato solo in questa battaglia sia dal cast tecnico che da quello artistico, e all'incontro di Farina con Christian Lelli e Renzo Rossellini che finalmente vede la luce. Dopo questa doverosa premessa veniamo al film in se e per se. Quando ho letto il nome di Claudio Amendola e Paola Cortellesi, ho subito pensato "probabilmente sarà una commedia, magari sentimentale" anche se il titolo e la presenza di Stefano Dionisi tradiva un che di impegnato, ma non esitono attori o attrici brillanti e attori o attrici impegnati ma solo professionisti, come Amendola, la Cortellesi e Dionisi. Una sceneggiatura particolare, per un film particolare: il mondo dei grandi visto con gli occhi del bambino Ale l'esordiente Lorenzo Vavassori. Le atmosfere sono quasi sempre notturne o crepuscolari, o comunque con una luce fredda, a significare, la linea di confine, il nascondiglio del ricordi coscienti. Si perché attraverso il sogno o forse le visioni di Ale lo spettatore ripercorre le sue vicende, strettamente legate a quelle della madre Giulia (Paola Cortellesi) e dello zio Claudio (Claudio Amendola), riuscendo a capire il perché della paura di Ale per l'acqua.

LA FISICA DELL'ACQUA

regia

Felice Farina

personaggi interpreti

Claudio Claudio Amendola

Giulia Paola Cortellesi

Daniele Stefano Dionisi

Ale Lorenzo Vavassori

Miriam Comito

NODODOC4 DOCUMENTARY FILM FESTIVAL

DOCUMENTARY FILM FESTIVAL

5-10 maggio 2010 Trieste
ANSANO GIANNARELLI, IL CINEMA DI JEAN ROUCH E SAMBA FELIX NDIAYE, IL PREZIOSO FONDO U.S.I.S. (UNITED STATES INFORMATION SERVICE), LE “VISIONI D’ORIENTE”, L’ARCHITETTURA RACCONTATA ATTRAVERSO IL DOCUMENTARIO, LE ORIGINI DEL ROCKUMENTARY. E UN’EDIZIONE DEDICATA A CAROLE ROUSSOPOULOS, GRANDE REGISTA FRANCESE DA POCO SCOMPARSA. TUTTO QUESTO E’ LA 4° EDIZIONE DEL NODODOCFEST, FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DOCUMENTARIO, A TRIESTE. AL CINEMA ARISTON, DAL 5 AL 10 MAGGIO 2010. MA NON SOLO QUESTO.

Si terrà a Trieste dal 5 al 10 maggio nella consueta cornice del Cinema Ariston la quarta edizione del Festival Internazionale del Film Documentario NodoDocFest, appuntamento con le migliori produzioni di cinema documentario del panorama italiano e internazionale.
Questa edizione del NodoDocFest è dedicata a Carole Roussopoulos (1945-2009), grande cineasta francese, scomparsa pochi mesi or sono, a cui il Festival ha dedicato un’ampia retrospettiva nel 2009 per poter imparare dal suo lavoro, intenso e gioioso, dalla sua umiltà e consapevolezza, dalla sua curiosità e indipendenza. Il video artigianale di Carole ci ha mostrato con costanza la possibilità di mettersi al servizio delle persone e di dar loro valore senza mistificazione, di credere nelle generazioni presenti e future, di chiamarle ad agire e a reagire. Il cinema di Carole Roussopoulos non racconta in prima persona ma raccoglie parole e le trasmette: le miriadi di parole e volti e gesti che ha raccolto nel corso della sua attività infaticabile sono ancor più che una testimonianza, sono pietre che passano di mano in mano. Per questo motivo il NodoDocFest 2010 è stato a lei dedicato.

VINCERE LA MORTE: ricordando Carole Roussopoulos è il titolo di questo tributo curato da Dario Marchiori. In suo omaggio verranno quindi proiettati due “piccoli film”, come lei amava definire le sue opere, che parlano diversamente e senza timore della morte, due risposte che parlano entrambe di futuro: Des fleurs pour Simone de Beauvoir e Ainsi va la vie, un film sulla memoria ed uno sulla convivenza quotidiana con la malattia.

Questa edizione molto speciale, non poteva che aprirsi in maniera altrettanto speciale con la proiezione di Afriques. Comment ça va avec la douleur? di Raymond Depardon. Diario di un cineasta viaggiatore che attraversa l’Africa da sud a nord e si confronta con la violenza e il dolore quotidiani: “come va col dolore?”, come dicono i nomadi del Tibesti (Ciad) con quella familiarità con la sofferenza e con la tipica e scaramantica diffidenza nei confronti di ogni ottimismo, proprio come nel mondo contadino da cui proviene Depardon. Girato tra il luglio del 1993 e il luglio del 1996, Afriques è un lunga serie di viaggi in solitaria, un interrogarsi continuo sull’etica del documentario nel quale la bellezza dell’immagine e la durezza della violenza quotidiana cozzano continuamente tra loro. Sudafrica, Angola, Tanzania, Ruanda, Somalia, Etiopia, Sudan, Ciad, Niger, Egitto i paesi attraversati dal cineasta francese. Un viaggio attraverso il continente africano che è quello che il NodoDocFest, accanto agli altri temi, quest’anno vuole proporre.

Come di consueto il Festival apre due finestre sull’opera di grandi cinesti con due retrospettive, una italiana ed una internazionale. L’omaggio italiano di quest’anno va ad Ansano Giannarelli, un’esploratore per eccellenza, primo in Italia ad utilizzare attrezzature leggere per portare il cinema documentario dove fino ad allora non era mai stato: dal deserto all’oceano. Con i suoi film Giannarelli ha attraversato paesi lontani, ha documentato le metamorfosi del lavoro e dell’industria, ha analizzato molteplici vicende storiche italiane del ‘900 e fatto luce su problemi politici internazionali. È un esploratore perché sempre nel suo lavoro ha ripensato la forma del documentario ibridandola con la finzione e la messa in scena, forzando i limiti espressivi tradizionali per poter cogliere a modo proprio il reale e le sue metamorfosi, la finzione e il suo specchio. È un esploratore perché il suo porsi esplicitamente come cineasta militante mai ha significato piegarsi a dettami di partito, imposizioni ideologiche, barriere mentali. Il suo cinema documentario riporta al centro l’uomo e la sua storia, e ci fa pensare ad un passato prossimo in cui il cinema è stato un importante strumento pedagogico e umanistico, oltre che un lavoro e un’arte
Esplorare i confini. La nonfiction di Ansano Giannarelli: la retrospettiva articolerà attraverso alcuni film i diversi volti dell’opera di Ansano Giannarelli: l’Africa e la crisi del colonialismo, il mondo del lavoro e della fabbrica, la storia italiana del ‘900, la politica internazionale negli anni ’60 e ’70.
Un incontro con l’autore, aperto al pubblico, presso l’ Aula G, della Facoltà di Lettere e Filosofia, Discipline dello Spettacolo dell’Università degli Studi di Trieste in Androna Campo Marzio coronerà l’omaggio del NodoDocFest ad Ansano Giannarelli, che parlerà agli studenti del corso di Cinematografia documentaria della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trieste il 7 maggio, insieme al prof. Gianluca Guerra e Federico Rossin, curatore della retrospettiva.

L’omaggio internazionale va invece a Jean Rouch (1917-2004), uno dei più vivaci interpreti del documentario etnografico in un continuo dialogo tra Europa e continente africano, lavorando ai confini tra finzione e documentario, utilizzando precocemente tecniche rivoluzionarie quali la macchina da presa 16mm a spalla o il suono in presa diretta ed esplorandone le conseguenze sulle condizioni di ripresa sulla forma stessa del film.
Dalla metà degli anni Quaranta all’inizio degli anni 2000 Rouch ha messo insieme una produzione enorme che supera i 150 film (molti dei quali tuttavia incompiuti), ed è stato sicuramente uno dei pilastri del cinema “moderno” permettendo di reinventare il cinema di finzione, dando origine alla Nouvelle Vague francese.
Ma al NodoDocFest interessa riscoprire la dimensione “documentaria” della sua opera, ovvero la produzione etnografica, di intento scientifico (tutti questi film sono stati finanziati dal CNRS, il Centre National de la Recherche Scientifique), che compone la massima parte della sua produzione.
Lo sguardo rovesciato: Jean Rouch e l'Africa: la retrospettiva quindi si interesserà soprattutto al Rouch “africano”, ovvero alla scoperta appassionante, al contempo meravigliata e razionale, di una realtà differente e capace di sconvolgere le nostre fondamenta più consolidate. La selezione di film, a cura di Dario Marchiori e Andrea Paganini (specialista di Jean Rouch), permetterà di introdurre lo spettatore all’opera multiforme e variegata di Rouch, vista secondo il prisma dello sguardo documentario.
La storia che tutto il cinema di Jean Rouch ci racconta, quella di un francese che si innamora dell’Africa (soprattutto il Niger) e scopre di trovarcisi davvero “a casa”, è per noi la parabola felice dell’avvento di un’epoca di migrazioni culturali, la speranza da opporre alle vite spezzate dalla migrazione economica. Un percorso diverso ed inedito, che permetta a noi e ai nostri spettatori di scuotere ed allargare i modi di pensare il cinema e il mondo.

La dimensione africana in cui si cala il NodoDocFest ci porta a voler presentare al pubblico anche il cinema di un grande regista senegalese scomparso anch’egli di recente Samba Félix Ndiaye (1945-2009). Appassionatosi alla settima arte, Ndiaye studiò il cinema a Parigi, dove studiò anche etnopsichiatria; vi restò per trent’anni ritornando più volte in Senegal, in particolare per girare i suoi documentari, spesso dedicati a persone comuni e a mestieri poco noti o marginali. L’investigazione del rapporto tra tradizione e modernità, la contaminazione di finzione e documentario e il lavoro con una troupe ridotta intessono legami con l’opera di Rouch, quantunque il percorso di Ndiaye segua poi modalità personali ed uniche. Samba Félix Ndiaye è stato uno dei primissimi documentaristi africani. I suoi film sono spesso dedicati a persone comuni, a mestieri poco noti o marginali, a questioni sommerse o scomode. L’interesse lucido e affettuoso per la propria terra, la ricchezza delle sue esperienze e l’ampiezza di strumenti intellettuali rendono il cinema di Ndiaye un crogiolo culturale afro-europeo di rara portata ermeneutica, capace di conciliare cura formale ed impegno etico. Il cinema di Ndiaye è un cinema che filma la trasformazione: dei corpi, dei rapporti fra storia e natura, della materia stessa dell’immagine e del suono.
SAMBA FÉLIX NDIAYE: la Resistenza dei margini: l’omaggio, a cura di Dario Marchiori, presenterà un’immagine rappresentativa della produzione documentaria di Ndiaye: lo sguardo di questo cineasta “in esilio” sull’Africa non è uno sguardo puramente identitario, bensì nutrito da un’esperienza di apertura al mondo.

E’ invece una grande finestra sul passato quella che si aprirà quest’anno al NodoDocFest: uno sguardo sulla storia di Trieste attraverso la preziosa proiezione di alcune delle pellicole del FONDO U.S.I.S. di Trieste: 506 pellicole realizzate appunto dall’ U.s.i.s. (United States Information Service) a sostegno dello European Recovery Program (ERP), più noto come Piano Marshall; documentari realizzati per lo più tra il 1948 e il 1953, con scopi di propaganda, didattici o informativi. Il materiale selezionato è parte della storia della Città di Trieste e rappresenta nella sua unicità un repertorio raro e fondamentale della Storia del Cinema. Al recupero del Fondo e alla sua analisi partecipò anche Ansano Giannarelli: «I condizionamenti che hanno pesato sulla costituzione del fondo, proprio per essere stato creato da una struttura allocata in una zona di confine particolare come fu in quell’epoca il Territorio libero di Trieste, così come i limiti informativi che caratterizzano molti dei film del fondo, non impediscono di estrarre elementi valutati di grande interesse, soprattutto per la produzione di origine USA, poco conosciuta e poco considerata dagli studiosi nella sua componente “documentaria”, per il peso anche internazionale della produzione fiction. Quanto alla composizione tematica del fondo, mi interessa ricordarne il carattere di esempio significativo di come la complessiva operazione Piano Marshall, riguardante tutta l’Europa occidentale, fu accompagnata da un’intensa, articolata e complessa azione di “informazione/propaganda” – oggi si direbbe “d’immagine” – che era uno dei compiti di organismi come l’USIS, con la finalità di determinare nell’opinione pubblica, in questo caso italiana, evidenti orientamenti di accettazione e appoggio del piano Marshall, con tutti i suoi significati e le implicazioni politici e culturali (oltre che economici).»

Ulteriore novità per l’edizione 2010 è l’attenzione per le trasformazioni economiche e sociali che la globalizzazione ha causato nei paesi asiatici in via di sviluppo. NodoDocFest si spingerà quindi verso oriente con la “neonata” sezione del Festival Visioni d’Oriente a cura di Roberto Micheli. Essendo il documentario uno strumento eccezionale per registrare accadimenti e testimonianze pubbliche e private, oltre che un mezzo di grandi potenzialità comunicative attraverso il quale è possibile trasmettere informazioni, stati d’animo ed emozioni, viene molto utilizzato da registi, intellettuali e attivisti dell’Asia meridionale o di altri paesi interessati a questa regione, per documentare le numerose situazioni di conflitto esistenti, farne conoscere gli attori principali e denunciarne le ingiustizie sociali. VISIONI D’ORIENTE: globalizzazione e crisi sociali in Asia meridionale presenterà documentari che costituiscono una buona occasione per il pubblico del NodoDocFest di avvicinarsi a due grandi questioni sociali indotte dalla globalizzazione economica che riguardano da vicino l’Occidente e che si ripercuotono su milioni di persone dell’Asia meridionale costrette a vivere con pochi euro al mese, senza alcuna prospettiva di avanzamento sociale o economico, vale a dire l’espropriazione della terra per creare le cosiddette zone economiche speciali (SEZ) e lo sfruttamento delle donne nell’industria tessile delocalizzata.

Un altro tipo di indagine riguarda invece più da vicino le nostre città, i nostri spazi urbani e come con essi interagiamo, l’architettura e come essa viene vissuta: ArchINdoc, sezione del Festival dedicata alla relazione tra il documentario e l’architettura a cura di Faltwerksalon 20x30 Salone Gemma, propone per la 4° edizione del NodoDocFest una lettura sulla condizione urbana attuale e sulle relazioni umane che s’intrecciano nello spazio abitato della città contemporanea. Socializzazione, dialogo, ma anche convivenza e relazioni, i temi che quest’anno saranno affrontati, presentando l’opera di alcuni giovani e già affermati autori.
ArchINdoc : SPAZIO CONDIVISO E LIMITE COME IMPULSO: si parlerà di edifici mondo, di periferie, di luoghi dove la convivenza tra diverse etnie, la difficoltà di comunicazione, l’isolamento costituiscono un aspetto problematico, ma si porterà anche l’esempio di altre realtà, quali il cohousing ed i condomini solidali, dove il vincolo della convivenza viene rovesciato da una ipotetica condizione di svantaggio alla valenza di stimolo. Tale operazione teorica fu molto cara a Perec e a tutta l’ Officina di Letteratura Potenziale (OuLiPo), i cui membri, tra cui Italo Calvino e Marcel Duchamp, condividevano il principio di considerare il vincolo non come ostacolo che blocca l’immaginazione, bensì come strumento di stimolo e impulso creativo. Quindi, nel caso della città, la condivisione di spazi e servizi comuni in edifici e luoghi particolari assume il carattere di stimolo ed occasione per favorire il dialogo ed uscire dall’isolamento, dal sospetto e quindi spesso anche dalla violenza.
L’analisi di tali luoghi, in varie forme di espressione cinematografica, dove i vincoli dettati dalle condizioni normative, spaziali e sociali spesso diventano anche per l’architettura fonte di ispirazione ed occasione per lo sviluppo di nuove forme di socialità, costituisce quindi in sintesi l’oggetto della sezione per questa edizione del NodoDocFest. Ma la sezione non si esaurisce solo al cinema perché i curatori Claudio Farina e Christina Kruml hanno pensato ad un evento collaterale sabato 8 maggio presso il Salone Gemma dal titolo Intorno a Bligny 42 con le opere di Francesca Cogni e Donatello De Mattia.

Una miscellanea di argomenti caratterizza invece la sezione a concorso PANORAMA, nuove tendenze del documentario, la quale presenta le più recenti produzioni di cinema documentario da tutto il mondo. L’edizione 2010 vede una predominanza delle pellicole italiane su temi quali immigrazione, mancanza di abitazioni popolari, degrado urbano, regioni dimenticate, “design della decrescita” ma anche una toccante testimonianza dell’ordinaria situazione di scontri e feriti che affligge la Striscia di Gaza. La sezione porta quindi alla luce le opere più rappresentative e coraggiose, che hanno avuto la capacità di affrontare in maniera non convenzionale il racconto della realtà. Tra queste vi è la proiezione speciale fuori concorso di Burma Vj- Reporting from a closed country, film di Anders Østergaard, sugli scontri che hanno sconvolto il paese birmano nel 2007, le cui immagini girate attraverso telecamere e cellulari dai videoreporter in situazioni di alto rischio personale hanno fatto il giro del mondo testimoniando la rivolta dei monaci buddisti e la repressione militare della protesta.

E come vuole la tradizione sarà la sezione ROCK&DOC a chiudere come ogni anno le giornate di proiezione del Festival e saranno seconde serate speciali. Al NodoDocFest, quest’anno, la sezione Rock&Doc offre l’opportunità di condividere quattro classici del Cinema Rock in pellicola, offrendo un’esperienza esaltante, che per quanto nostalgica e malinconica, è eternamente stimolante. Hendrix come i Pink Floyd o i Led Zeppelin non hanno mai smesso di influenzare il rock contemporaneo così come la nostra sensibilità musicale. Il sound dei Seventies ha lasciato indiscutibilmente un marchio indistruttibile e l’estetica psichedelica della Summer of Love non è mai svanita del tutto, semmai è in continua trasformazione. Che sia moda o controcultura continua a esistere con i suoi colori, la sua sensualità e la sua forza avvolgente.
ROCK&DOC – Le origini: la nascita del neologismo rockumentary, coniato da Rob Reiner nell’introduzione del suo capolavoro This Is Spinal Tap, segue di almeno 15 anni la vera nascita del genere in questione. Il live concert, come forma di rockumentary, ha in più la forza del cinema veritè ed i quattro pilastri proposti dalla sezione Rock&Doc 2010 sono tra i più solidi momenti di storia del cinema rock in mai impressa pellicola. Monterey Pop, riprende un evento rivoluzionario che influirà radicalmente sull’immaginario del rock’n’roll oltre ad essere l’indiscusso antesignano di Woodstock. In esso come nel suo magnifico “successore” le star non furono solo i performer (iconograficamente ineccepibili) ma anche l’audience, autentica e sincera testimonianza di un’era in cui l’idea di libertà era anche uno stile di vita. Musica e star system sono invece i protagonisti degli altri due lavori proposti. Pink Floyd: Live at Pompeii presenta la storica band di Roger Waters come fulcro di un’esperienza senza tempo, tra l’immanenza delle rovine di Pompei e la trascendenza del suono dei Pink Floyd. Mentre The Song Remains the Same, tra frammenti di drammaturgia naif e visionaria, e lo storico concerto dei Led Zeppelin al Madison Square Garden di New York, è un significativo esempio di mitizzazione cristologica del rock’n’roll, in cui, a partire dal suono (nudo e crudo come tutto il rock anni 70) si pongono i Led Zeppelin sull’altare del rock’n’roll a professare un verbo che ancora oggi continua a fare proseliti.

info@nododocfetival.org
www.nododocfest.org





martedì 20 aprile 2010

Maschere Nude “Tutti pazzi per la tv” di Erminia de Rosa



"Tutti pazzi per la tv"

Ennesimo successo delle Maschere Nude

di

Erminia de Rosa

Grande successo e fragorose risate per la commedia: "Tutti pazzi per la tv" portato in scena in questi giorni, in alcune sale napoletane, dalla compagnia Maschere Nude.

La piece, scritta da Antonio Magliulo, considerato ormai un maestro del genere comico, tratta un fenomeno di particolare attualità, quello del trash in tv.

La messinscena si è rivelata spassosa e persino esilarante, grazie a una trama semplice, scorrevole, ma molto interessante.

La vicenda si svolge nella sede di una piccola emittente televisiva sull'orlo del fallimento: Tele Garbo.

La titolare, donna Rosa, per risollevarne le sorti, assume come conduttore un certo Alcide Mosca, un poveraccio che campa alla giornata e sembra un incompetente, ma che dimostra di sapersi destreggiare bene nel mondo della tv, perché ha capito che ciò che conta realmente non è il buon gusto o la misura, ma il far parlare di sé nel bene e nel male, anche attraverso le manifestazioni più sguaiate e plateali.

Nel corso di una tribuna elettorale, che vede contrapposti Carlo Alberto Battilò, un anziano conservatore, e Free Fred, un giovane effeminato di idee progressiste ne succedono di tutti i colori. Alla trasmissione partecipano casualmente pure Nunzia Capera, madre di Free Fred, e Santa Mari Madero, moglie del Battilò. Proprio le due donne danno vita ad una chiassata senza precedenti, alimentata dall'astutissimo Mosca e dal suo amico, Carluccio.

Gli attori, diretti magistralmente dallo stesso autore, Magliulo, si sono rivelati all'altezza del compito.

Particolarmente applaudite le prestazioni di Fulvia Oliva (nei panni di una vivacissima Capera) Umberto del Cuoco (Carluccio) Antonio Bessarione (Alcide Mosca) Roberta Grasso (Donna Rosa) Renato Paternesi (Battilò).

Impeccabili le interpretazioni di Elisa Prisco (Amanda) Monica Telesca (Santa Mari Madero) Daniela Calabrese

(Valeriana Valeri) Gianluca Notariale (Free Fred) e Alessandro Paternesi (Mimì).

Grazie a Magliulo e al suo affiatato gruppo, la storia del teatro partenopeo si è arricchita di un'altra pagina che fa onore alla città.



Maschere-Nude.jpg Maschere-Nude.jpg


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Postato su  CorrieredelWeb.it L'informazione fuori e dentro la Rete.


Al via la prevendita e le prenotazioni per Pinocchio il Grande Musical




Cagliari, 28-29 maggio Auditorium Conservatorio G.P. Da Palestrina


Parte il conto alla rovescia per l’appuntamento con il musical.
Dopo il successo internazionale del tour in Corea e il tutto esaurito sui palcoscenici dei più prestigiosi teatri nazionali, “Pinocchio il Grande Musical” approda a Cagliari.

Ideato e diretto da Saverio Marconi l’allestimento colossale in stile Broadway della famosa favola di Collodi, sarà in scena il 28 e 29 maggio alle ore 21, all’Auditorium del Conservatorio G.P. Da Palestrina in Via Baccaredda. Oltre alle due rappresentazioni serali, è in programma sabato 29 alle ore 16,30 anche una replica pomeridiana.

Lo spettacolo realizzato dalla Compagnia della Rancia con i testi realizzati da Saverio Marconi e Pierluigi Ronchetti, le musiche e liriche composte dai Pooh (Dodi Battaglia, Red Canzian, Roby Facchinetti Stefano D’Orazio e Valerio Negrini) è interpretato sul palcoscenico da Manuel Frattini Pierpaolo Lopatriello, Simona Rodano, Silvia Di Stefano, Angelo di Figlia, Fabrizio Checcacci, Daniela Pobega, Andrea Verzicco, Raffaele Latagliata e Silvia Querci.

Il musical inserito calendario della IV Edizione del Festival “La Musica che Gira Intorno 2010”, è organizzato dall’Associazione Culturale “La via del Collegio” di Cagliari con la collaborazione del Conservatorio G.P. Da Palestrina e il patrocinio degli Assessorati alla Cultura del Comune e della Provincia di Cagliari e degli Assessorati alla Pubblica Istruzione, Spettacolo e Turismo della Regione Autonoma Sardegna.

I biglietti si possono già acquistare in prevendita: platea 35 euro più 2 p.v; ridotti ragazzi sino a 12 anni 23 euro + 2 p.v; in galleria 25 euro + 2 p.v, ridotti ragazzi sino a 12 anni 18 euro +2 p.v.
Cagliari: Box Office, Viale R. Margherita 43, tel. 070 657428;
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Antonio Rombi
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BALLA CO A LUPA





L'Associazione "Er Core de Roma"

presenta



BALLA CO' A LUPA


di Claudio Fabi

regia di Pier Maria Cecchini


TEATRO TIRSO DE MOLINA

5-16 Maggio 2010



Dopo il successo de La commare secca, che ha sbancato i botteghini per il secondo anno consecutivo, Claudio Fabi presenta la sua nuova commedia. L'autore e mattatore, in scena fino a metà marzo con Il conte Tacchia, si sta consolidando come uno dei migliori e più ricercati esponenti della romanità teatrale.

Una cultura portatrice di radici antiche, mai morte, che si riscoprono piene di vita e vigore. L'attenta ricerca filologica non si ferma solo alla lingua romanesca più pura, ma è scheletro di una ironia e mentalità tipica della tradizione romana. Balla co' a lupa già nel titolo dichiara i suoi componenti principali: lo sfottò e la situazione parossistica uniti alle leggende e i loro significati nascosti nel sangue della Città Eterna. La comicità, dinamica ma mai volgare, diventa allora lo strumento per raccontare una poesia di sentimenti semplici di gente umile ma ricca di una saggezza antica.

La commedia si divide tra la vita di un mercato di borgata e le storie che entrano e si intrecciano comicamente tra le mura di una casa chiusa. Tra le battute e i personaggi spassosi e lontani dai soliti stereotipi trasuda un messaggio d'amore per la donna e il suo ruolo sociale. Uno spettacolo corale, divertente, arricchito da balletti e canzoni in perfetta armonia con la tradizione romana.


Note dell'autore Claudio Fabi


La Lupa nella tradizione romana non è soltanto la madre dei fondatori di Roma, ma è anche il soprannome dato al ruolo della prostituta. Questo paradosso, esemplare dell'autoironia romana, è stata la chiave per la scrittura della commedia. Ho cercato di raccogliere nei personaggi tutta una serie di realtà storiche e sociali che ancora oggi hanno molto da dirci. La quotidianità della vita di un bordello è un susseguirsi di incontri umani, prima ancora che fisici. È un luogo neutrale, dove chi si rifugia mette a nudo le sue fragilità, i bisogni, ma anche le sue forze più intime. Chi invece nel bordello si offre, diventa veicolo e tesoro di tante storie. Non ho scavato nella amoralità della prostituzione, ma prendendola come dato di fatto sono emerse le contraddizioni, le vergogne e tutti i contrasti di chi gioca con le proprie maschere. Si può dire senza timore che il bordello è per sua natura un teatro e come in ogni teatro più ci si sforza di recitare una parte, più si mettono a nudo i propri segreti più intimi.

Lavorare su queste basi è stato molto facile e in ogni momento la battuta comica, l'equivoco, la situazione divertente nascondeva senza fatica una profondità semplice e naturale. Quello su cui mi sono concentrato e che è diventato poi veicolo per la struttura della commedia è stata la ricerca di equilibrio dei personaggi, sia nei loro rapporti, sia con sé stessi. Ho scoperto allora di stare scrivendo un'opera piena di amore per l'universo femminile. Un sentimento maturo, schietto, fatto di critica, spigolature. E' estremamente divertente trovare una chiave ironica che permette di giocare senza timori, accorgendosi poi che ogni pagina piena di gag è anche una pagina piena di poesia.




Prezzo biglietti: Intero 18,00 €, Ridotto 15,00€, Gruppi 13,00 €


Per informazioni e prenotazioni:

Manuele Guarnacci: 3280730111

ballalupa@gmail.com


 




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