In scena al
Teatro Verdi dall’
11 al 14
dicembre lo spettacolo
Diavoli dannati è liberamente
tratto dal romanzo
“I diavoli di via Padova” di
Matteo Speroni e porta in
scena, con un’alternanza di momenti narrativi, monologhi e musica dal vivo, la vita del noto quartiere milanese che,
attraverso vicende e personaggi, diventa modello emblematico di una periferia
metropolitana contemporanea.
Lo spettacolo
Dalle strade, dalle case, dai cortili di via Padova si levano le voci degli abitanti del quartiere. Ogni voce
è una storia, racconta un’esistenza o un frammento di umanità di una zona che è
meta di migrazioni fino dall’inizio del ‘900, prima dal nordest dell’Italia,
poi dal sud del Paese, poi ancora da tutto il mondo. Luogo di passioni e di
abissi, di speranze e di cadute, di vita intensa e vita deviata, via Padova nel
secondo dopoguerra era periferia di lavoratori, operai e artigiani, gente che
lottava per dare a sé e alla propria famiglia una sopravvivenza dignitosa. Ma
anche terra di “ligera” (malavita “leggera”) e malavita vera. Terra di tutti e
di nessuno abitata e popolata da cittadini di diverse etnie.
E oggi? Il protagonista Tes, un flâneur reduce da un problema psichiatrico che vagabonda per il
quartiere, nello spettacolo è la voce narrante che introduce storie e personaggi, o
meglio,“dialoga” con i monologhi.
“Anche adesso la gente
è in giro, si muove in tutte le direzioni esce da TodoLatino e da AsiaEuropa con sacchetti di carta che gocciolano
colori, i cinesi tengono aperto quattordici ore su ventiquattro 365 giorni su
365. (…) C’è da fare su questo asfalto in movimento, anche il nulla.
Chiacchierare, ridere, discutere, camminare in su e in giù, entrare e uscire da
case, negozi e cortili. C’è vita qui. Che bel posto per un perdigiorno come me”.
Da questo “asfalto in movimento” emergono spesso storie dure, di droga, prostituzione,
violenza, ispirate a quelle di persone reali, che nel quartiere hanno
vissuto o ci vivono tuttora. Qualcuno è
sparito, altri sono ancora in giro. Ma i fili di questa tela ruvida, alla quale
sono aggrappate esistenze in bilico, generano un’elettricità prodigiosa. Legami, affetti, passioni trasformano il
quartiere in una casa del mondo che, una volta conosciuta, è difficile
abbandonare. Una zona di una ricchezza socio-culturale non immaginabile.
Matteo
Speroni sul palco riassume in un’unica figura se stesso autore
e il protagonista Tes; Antonio
Lovascio e Sara Gambini-Rossano
interpretano in forma di monologhi otto personaggi del libro, che emergono tra
gli interventi di Speroni e le musiche
originali suonate dal vivo da Folco Orselli e Francesco Arcuri, con canzoni e commenti
sonori ai testi.
Il prologo
Prima di ogni replica di “Diavoli Dannati” è previsto un “prologo”, realizzato in collaborazione
con la casa editrice Milieu, durante
il quale, attraverso parole e immagini, si ripercorreranno alcune storie della malavita milanese del
secondo dopoguerra, in particolare quella di Arnaldo Gesmundo (“Jess il
bandito”, cresciuto in via Padova, uno degli autori della celebre rapina di via
Osoppo, nel 1958) e di Ezio Barbieri (famoso bandito del quartiere Isola,
protagonista della storica rivolta nel carcere di San Vittore del 1946).
Matteo
Speroni
Nasce a Milano il 14 novembre del 1965.
Giornalista professionista, è redattore del Corriere della Sera nelle pagine di
cultura e spettacolo della cronaca di Milano. Ha cominciato a lavorare come
giornalista, alla fine degli anni Ottanta, per il mensile Società Civile,
occupandosi di inchieste di “nera” (mafia, droga, immigrazione). Laureato in
filosofia, ha anche esperienze come attore (teatro, cinema, televisione) e come
conduttore musicale in radio. Attualmente porta in scena in alcuni locali
milanesi un reading (letture con musica dal vivo) intitolato Il fatto di
cronaca, nel quale riscrive e interpreta alcune notizie selezionate sia tra le
“brevi” sia tra i grandi fatti, spesso accompagnato da cantautori e musicisti
milanesi. Nato e cresciuto a Lambrate, abita in via dei Transiti all’angolo con
via Padova da vent’anni. Oltre a I
diavoli di via Padova ha pubblicato Brigate nonni.
Folco
Orselli
Nasce a Milano nel 1971. Già da ragazzo
canta e suona la chitarra e il pianoforte, e nel 1996 con il duo Caligola
pubblica l’album “Il sole che respira” (EMI -1996); il duo apre concerti di
Tina Turner e Zucchero.
Nel 1997 nasce il progetto “Folco
Orselli e La Compagnia dei Cani Scossi”, per il quale Folco scrive le canzoni e
produce l’album LA STIRPE DI CAINO. Partecipa ai reading di Chinaski (Vincenzo
Costantino) “Poesie e canzoni sulla via della Sete”. Nel 2003 “interpreta” il
ruolo di se stesso insieme alla sua band, nel lungometraggio di Silvio Soldini
“Agata e la tempesta”. Nel novembre 2004 esce il suo terzo album, LA SPINA,
caratterizzato da una netta impronta blues. Nel febbraio 2007 esce
MILANOBABILONIA, registrato alle Officine Meccaniche di Mauro Pagani. A
distanza di quasi cinque anni (dopo aver vinto nel 2008 il concorso
Musicultura) esce il nuovo album GENERI DI CONFORTO, lavoro autoprodotto per la
neonata etichetta Muso Records.
Dal 11 al 14 dicembre 2014
DIAVOLI DANNATI. Le voci di via
Padova
Spettacolo di
cronaca e immaginazione (con prologo)
Liberamente tratto dal romanzo “I diavoli di via Padova” di
Matteo Speroni
Regia di Antonio Lovascio
Con Sara Gambini-Rossano, Antonio Lovascio, Matteo Speroni
Voce recitante Vincenzo Costantino
Canzoni e musiche originali, eseguite in scena, di Folco
Orselli e Francesco Arcuri
Teatro
Verdi
Via Pastrengo
16, Milano – Tel. 02 6880038
ORARI: da martedì a sabato: ore 21.00
domenica ore 16.30
BIGLIETTI: intero 20€ - convenzionati 14€ -ridotto (over
65/under 25) 10€
Vendita on-line: www.vivaticket.it (con
diritto di prevendita)
INFORMAZIONI E
PRENOTAZIONI:
La Biglietteria presso il Teatro Verdi
è aperta solo nei giorni di spettacolo
|
Nessun commento:
Posta un commento