Lo show di Ivan Manzoni è un work in progress dalle possibili infinite forme che unisce la potenza dell'acqua alla dinamicità dei danzatori/acrobati in un connubio definito dalla critica "physical theater".
La macchina scenografica è costituita da un'imponente struttura metallica da cui ha origine un'impetuosa cascata d'acqua con cui i performer si confrontano.
Il linguaggio del corpo si articola sulla scena nella sua disarmante semplicità, la sperimentazione non segue il percorso della ricerca coreografica, ma prende vita una performance fatta di immagini, di colori e di musica scandagliati nelle profondità dei loro poteri ipnotici.
La complessità della macchina scenografica con cui i danzatori interagiscono e le infinite variazioni sul movimento che ne derivano rendono necessaria per la compagnia Materiali Resistenti Dance Factory una accurata selezione dei performer. Questi devono possedere ottime basi tecniche di danza e di acrobatica e devono essere dotati, tra varie altre qualità, anche di una notevole resistenza fisica.
Parallelamente a "Waterwall" Manzoni persegue la ricerca delle dinamiche aeree elaborando importanti coreografie sospese, a volte frammiste a tecniche di parcour e all'utilizzo di trampolini elastici a terra. Negli anni ha realizzato coreografie per importanti eventi quali, fra gli altri, la Cerimonia di apertura delle Olimpici Invernali di Torino 2006, la riapertura del Campanile di San Marco a Venezia, il lancio della nuova Fiat 500, la Cerimonia di Apertura dei Giochi del Mediterraneo a Pescara, e lo scorso ottobre i concerti di Celentano all'Arena di Verona.
La scena è dominata da un'imponente struttura metallica, possibile cantiere aperto di un edificio mai ultimato. L'acqua lentamente comincia a scorrere sulla struttura con una forza sempre più dirompente fino a trasformarsi in una impetuosa cascata. Appaiono i danzatori/acrobati che, incontrando la forza dell'acqua, cominciano a misurarsi con la sua potenza sfidando le leggi di gravità.
Imbracature, corde elastiche, altalene, amplificano i movimenti dei danzatori spingendoli ai confini dell'acrobatica. Effetti di luci e ombre modellano il flusso dell'acqua, lo mutano da velo trasparente a muro quasi impenetrabile piegandolo a una inedita spettacolarità. Insieme alla musica elettronica, ipnotica e martellante, prende vita una performance che segna il tripudio di una suggestiva ingegneria coreografica.
Biografia
Definito dalla critica "operaio della danza", sia pur con una solida preparazione di danzatore perfezionata in Francia con Matt Mattox, Ivan Manzoni si colloca in una posizione particolare nel panorama della danza contemporanea. Fin dai primi lavori ("1:45", "Esodo", "Où se trouve le Louvre", "Les jeux de la vie", "L'esempio del blu") emergono infatti un'attenzione precisa e quasi maniacale per l'estetica del movimento e lo studio costante del rapporto tra danzatori e macchine, considerate partner e amplificatori delle potenzialità cinetiche del corpo umano.
Dopo premi e riconoscimenti ricevuti sia in Francia che in Italia (tra cui il diploma di "Professeur d'Etat" per la danza), Manzoni abbandona l'attività di danzatore e si dedica alla coreografia e all'insegnamento.
Dal 1996 mettendo a frutto esperienze giovanili come idraulico, elettricista, carpentiere, fabbro comincia a progettare e realizzare strani congegni meccanici che interagiscano con i suoi danzatori. Dopo alcuni mesi di sperimentazione, in cui confluiscono suggestioni che arrivano dallo sport, dall'atletica, dalle arti marziali, nasce "Materiali resistenti": uno spettacolo e un nuovo genere attorno a cui si costituisce la compagnia Materiali Resistenti Dance Factory.
Nel 1999 Manzoni realizza la prima versione di "Waterwall", show in continuo divenire che consolida il consenso della critica e del pubblico internazionali. Questo spettacolo negli anni è ospite di svariate stagioni teatrali, di rinomati festival e di grossi eventi in Italia e nel mondo. Ottiene nel 2003 il premio "Total Theater Award" al Fringe Festival di Edimburgo e nel 2004 il premio come spettacolo preferito dal pubblico e dalla critica al Festival Just Pour Rire di Montréal.
Intanto continua la ricerca, già iniziata nel 1996, sulle performance aeree: coreografie con cui esplora la dimensione dell'altezza e che lo vedono protagonista ai Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 con il lavoro aereo denominato "Simbolo di pace", di notevoli dimensioni e impatto. Per la presentazione della nuova Fiat 500 a Torino crea una performance aerea in cui un'auto formata da 20 performer si solleva a 30 m. di altezza. Si susseguono varie coreografie aeree, fra le altre per grossi eventi in Ucraina e in Turkmenistan, con l'utilizzo di elementi di parcour e trampolini elastici e con il coinvolgimento di un numero variabile artisti. Le coreografie aeree, il parcour e il lavoro con i trampolini costituiscono oggi uno dei settori più riconosciuti e richiesti della sua attività.
Nel 2012 Manzoni realizza le coreografie per i due concerti di Celentano all'Arena di Verona che riscuotono un notevole successo.
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