Comunicato stampa
La cicatrice che per sempre resta
di Laura Silva
ispirato a Lo stupro di Lucrezia di William Shakespeare
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dal 20 al 23 maggio
Piccolo Teatro Campo d'Arte
Debutta giovedì 20 maggio al Piccolo Teatro Campo d'Arte di Roma, La cicatrice che per sempre resta. Lo spettacolo, scritto da Laura Silva e diretto da Emicle Puyada, sarà in scena fino a domenica 23 maggio.
Ispirato al poemetto Lo stupro di Lucrezia di William Shakespeare, La cicatrice che per sempre resta non è solamente la storia di una ragazza che ha subito violenza. Laura Silva, autrice del testo, porta in scena uno spettacolo che vuole far riflettere sulle conseguenze che una violenza carnale può avere nella vita di una donna. Nel poemetto di Shakespeare, Lucrezia si uccide; la sua è una morte simbolica. Già nel momento della violenza, per una donna, essere viva o morta non fa più differenza. Il suo stupratore non si fermerà dinanzi ai suoi lamenti, preghiere o grida.
Laura Silva con questo spettacolo dà voce ad una donna che ha perso la sua identità perchè un uomo, con la violenza gliel'ha sottratta. Una donna che si annienta e che, nonostante gli sforzi per ritrovare se stessa, lentamente va incontro alla una morte. Una morte di gran lunga peggiore di quella reale. Una morte interna senza speranza di raggiungere il Paradiso.
La cicatrice che per sempre resta
Di Lucrezia - Laura Silva
Con Laura Silva e Matías Ferrer
Regia: Emilce Puyada
Coreografia - Gisela Delgado
Disegno di costumi - Facundo Veiras
Costumi - Noelia Moreno
Trucco - Pamela Cantelmi
Disegno di luci - Alejandro Szklar
Disegno di 3D – Rubén Bravo
Musica originale - Mauricio Motille e Gérard J.H. Clément
Fotografie – Miguel Acevedo Riú
Disegno grafico - Carolina Erbes
Ufficio Stampa - Rocchina Ceglia
Messa in scena – Laura Silva
Assistente di regia - Gisela Delgado
Al Piccolo Teatro Campo d'Arte
Dal 20 al 23 maggio
Ore 21.00 – domenica ore 18.00
Biglietti: ridotto 8.00 euro
Intero 10.00 euro
Tessera 2.00 euro
"La violenza sessuale non è un mero fatto isolato nella vita di una persona. È piuttosto la porta d'ingresso di un inferno dal quale, come in un labirinto, non si trova più la via d'uscita".
Laura Silva.
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