TEATRO SALA UNO
Dal 12 al 22 dicembre 2013
"RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI"
Scritto e diretto da
Mario Prosperi
con
Mario Prosperi
Rossella Or
Paola Pace
Roberto Zorzut
Ruggiero Pellegrino
Musiche scelte e suonate dal vivo con il violino da Iris Walther
Scena e luci di Valerio Di Filippo
costumi di Helga Williams
Dal 12 al 22 dicembre sarà in scena al Teatro Sala Uno il nuovo testo di Mario Prosperi: Rimetti a noi i nostri debiti. In questo testo sviluppa in una trama surreale una tragedia che si va ripetendo in questi giorni senza fine: lo sfrattato per debiti che dà fuoco a chi fa eseguire lo sfratto e si dà fuoco. In questo caso l'incendiario sopravvive però, essendo andato in cenere solo il suo braccio destro.
Questa cenere, consegnata in un'urna, come fosse la cenere del corpo intero, fa decretare la sua morte (espletato anche l'esame del DNA) dalle autorità competenti: è diventato il fu Anastasio Pepoli. In realtà, rifugiatosi ustionato in un campo nomadi, segue i nomadi nella loro partenza per la Moldova. Sua moglie Melania viene arrestata e interrogata dal poliziotto che cerca Anastasio, il quale si innamora di lei e ritenendola vedova la sposa.
Equitalia è però investita da un fenomeno sempre crescente di roghi – omicidi/suicidi in cui si esprime la rabbia popolare - che produce feriti anche tra i poliziotti. Il nostro poliziotto, ferito dalla folla, si rifugia nel campo nomadi presso la stessa roulotte, tornata dalla Moldova, in cui abita ora Anastasio Pepoli, divenuto come gitano Abram Sayat, che ha sposato la zingara Sara che lo ha nascosto e che ora è incinta di lui.
L'incontro tra l'incendiario ustionato e il poliziotto ferito, anche lui ora celato come zingaro, è esilarante. Anche Melania, ora moglie di entrambi i rifugiati, viene a cercare il suo secondo marito (il poliziotto) nel campo e le identità di tutti sono così da lei rivelate. Arrestati dal poliziotto che non accetta l'ospitalità offerta dai nomadi, i due colpevoli vengono condannati ai lavori forzati, mentre il campo nomadi è sgombrato e trasformato da Equitalia, ora al potere, in un campo di concentramento, affidato alla direzione dello stesso Poliziotto che conosciamo. Anastasio e Melania sono internati in questo campo, ma una sommossa popolare ha la meglio su Equitalia e il nostro Poliziotto giunge nel campo in fiamme.
È salvato dagli internati, mentre vediamo ritornare senza più ostacoli, nel regime di anarchia e mafia che subentra ad Equitalia, la roulotte dei nomadi, tra i quali è ora il bambino Isacco, nato da Sara. Il Poliziotto, curato dai nomadi, si rassegna a riconoscere il diritto degli arrestati a vivere con il coniuge con cui la vita li ha uniti, e a restare con Melania, benché vedova solo anagrafica, mentre Anastasio - ora Abram - gli succede come capo del campo liberato, eletto dai nomadi, e indice una festa che unisce tutti, nella temporanea assenza della legge.
RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI - SALA UNO TEATRO 12-22 dicembre 2013
Tutte le sere alle 21 - la domenica alle 17.30
Biglietto intero euro 12, ridotto euro 9
SalaUno Teatro – P. zza di Porta San Giovanni, 10
bene così!
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