(e dal 3 al 6 marzo 2016)
TERRA MATTA
dall'opera letteraria “Terra Matta” di Vincenzo Rabito - Giulio EINAUDI Editore
produzione Teatro del Buratto
4 novembre 1918: firma dell’armistizio di Villa Giusti – fine della Prima Guerra Mondiale
Uno spettacolo/monologo, Terra Matta, nuova produzione 2015 del Teatro del Buratto, tratto dall’omonimo libro pubblicato da Einaudi nel 2008.
“Terra Matta” è una straordinaria autobiografia.
Terra Matta è un libro di memorie scritto in un italiano inventato da Vincenzo Rabito, un ragazzo del ’99, un ex bracciante siciliano semianalfabeta, scritto in sette anni tra il 1968 e il 1975 su una vecchia Olivetti.
Composto da 1027 pagine a interlinea zero, senza lasciare un centimetro di margine superiore né inferiore né laterale, nel tentativo di raccontare tutta la sua «maletratata e molto travagliata e molto desprezata» vita.
Un'esistenza guerreggiata quella di Rabito, passata attraverso le trincee della Prima guerra mondiale, le bombe della Seconda, il «rofianiccio» del Ventennio, il flagello di una suocera terribile, la fame atavica del Sud contadino, l'improvviso benessere della «bella ebica» del boom economico, e infine una privatissima ed estrema battaglia per consegnare ai posteri quest'autobiografia.
L’opera è rimasta ignota per vent'anni, è stata riscoperta solo anni dopo la morte dell'autore, e a oltre vent'anni dalla sua redazione.
E’ oggi custodita presso l’ Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano:
http://archiviodiari.org/index.php/component/hikashop/product/64-vincenzo-rabito.html
«Cinquant'anni di storia italiana patiti e raccontati con straordinaria forza narrativa. Un manuale di sopravvivenza involontario e miracoloso».
Andrea Camilleri
Lo spettacolo Terra Matta si ferma, per ora, alla fine della Prima Guerra Mondiale, alla firma dell’Armisitizio del 4 novembre 1918.
Note di regia
“Terra Matta”, affascina chiunque abbia la pazienza di resistere allo shock del lessico e della grammatica strana, all’inizio quasi incomprensibile; coinvolge come un diario personale e al contempo come un grande documentario, restituendo la sensazione di vivere il “dietro le quinte“ di avvenimenti che segnano con la loro importanza la nostra storia.
Vincenzo non solo cattura con la bellezza della sua storia, ma arriva a sfidarti con le sue parole e la sua “presenza”, con una lingua a volte, almeno per un lombardo-veneto come me, che diventa gramelot, e con racconti straordinariamente avvincenti in cui si ride e ci si commuove; Vincenzo ti regala immagini vive e già teatrali sulla carta e ti mostra, con franca saggezza popolare, l’essenza dell’italiano, il suo rapporto con lo Stato e con il bene comune, quel misto di eroismo e menefreghismo che ci contraddistingue spesso ancora come popolo.
Narrare in prima persona la vita di Vincenzo e le sue avventure (un personaggio a metà tra un Don Chisciotte e uno Zanni) mi sembra interessante, oltre che come approfondimento didattico (lo spettacolo è pensato per un pubblico anche scolastico) e come occasione per celebrare la ricorrenza dello scoppio del primo conflitto mondiale, anche perché i primi anni della vita di Vincenzo sono quelli più freschi, più esuberanti e perché dipingono una realtà che per certi versi non è lontana dalla nostra di oggi: penso alla silenziosa incombenza di un conflitto bellico internazionale, alla crisi, alla necessità sempre più impellente di trovare nuovi mezzi di sostentamento. Inoltre, quando propongo questo lavoro nelle scuole, mi piace l’idea che sia un ragazzo del ’99 a raccontare la sua vita e la Storia ad un altro ragazzo del’99 (o quasi), facendo con le parole, le Sue parole, un balzo lungo un secolo.
(Stefano Panzeri)
Spettacolo inserito in INVITO A TEATRO
Info e prenotazioni:
Teatro Verdi, Via Pastrengo 16, Milano
Tel: 02 6880038 - 02.27002476 – prenotazioni@teatrodelburatto.
Prezzi: 20/14/10 euro
http://www.teatrodelburatto.
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